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  1. #11
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    In origine postato da frontista
    Le tabelle specifiche per fasce di reddito le ha pubblicate Il Messaggero di qualche giorno fa, credo le puoi trovare facilmente.
    Ebbene sono rimasto di stucco nel vedere che chi ci guadagna di più sono quelli con redditi a partire da 300.000 euro l'anno, che vanno a risparmiare qualcosa come oltre 5000 euro di tasse.
    Secondo te come faranno a coprire il risparmio di questi Paperon de'Paperoni?
    Le tabelle le ho viste anch'io. Intendo dire questo: con le nuove aliquote chi guadagna oltre 100.000 euro paga il 43% (il 39% tra 70.000 e 100.000 se non erro) soltanto di imposte sui redditi, il che significa (nonostante le riduzioni) avere ancora una pressione fiscale (tutto compreso) allucinante al limite dell'esproprio e del furto (basta vedere che schifo di servizi regala la cosa pubblica): fino a prova contraria guadagnare 100.000 euro di per sè (ovviamente in modo onesto) non è un reato da punire nè uno deve spaventarsi di guadagnare tanto per poi ritrovarsi con meno soldi di chi guadagna di meno. Quindi una riduzione anche per i redditi più alti era inevitabile: secondo tanti economisti, certamente soprattutto liberisti ma penso che non sia un assunto solo liberista e che valga per tutti, lo stato non dovrebbe prelevare più di un terzo, figurati tu; il problema poi non è "chi ci guadagna di più": da come si parla sembra che questa riforma abbia messo poco nelle mani di molti e viceversa. In realtà è sempre stato così e sempre sarà così: il problema è come distribuire la riduzione ma ragionando 1) sulla manovra complessiva e 2) in termini complessivi, dal momento che è facile parlare di economia facendo riferimento a Tizio che in tale mese ci guadagna un tot: bisogna parlare in termini globali e su base annuale. La manovra complessiva, dal punto di vista solo delle riduzioni delle aliquote irpef, certamente non ha favorito i ceti deboli più dei forti ma non bisogna dimenticare che è stata innalzata la no tax area, che ci sono tante possibilità di deduzione (portatri di handicap, numero dei figli, anziani a carico) eccetera; inoltre, per riprendere il tuo esempio, se c'è chi ci ha guadagnato oltre 5000 euro, cosa si doveva fare? Esentasse tutti i redditi da 5000 euro per giustizia sociale? Le percentuali sui guadagni e i guadagni stessi sono quelli, in Italia, che vogliamo fare? Non c'è possibilità matematica, stante l'inevitabilità della riduzione anche per i redditi alti, che chi guadagna meno avesse dalla riduzione più di 5000 euro... Contano le percentuali: 23%, 33% e 39%. In quest'ottica, dove vogliamo distribuire le riduzioni? Sarebbe molto populistico e super-sociale lasciare tutto in mano ai redditi medio-bassi. Ma con quali risultati (a medio e lungo termine) per l'economia? Bisogna rilanciare i consumi, è vero, ma è inutile se nel contempo non si rilanciano risparmio e investimenti (e chi vuoi che investa, il dipendente statale???), nella speranza che ovviamente ciò porti a una ripresa (magari in coincidenza con la ripresa mondiale in arrivo, così si dice) e quindi a nuovi posti di lavoro e a pil e redditi migliori. Ecco perchè anche chi guadagna tanto deve avere la riduzione. Se si guarda solo alla riduzione Irpef è chiaro che è una manovra palesemente liberista e per pochi. Ma nel complesso, pensiamo oltre alla no tax area e alle deduzioni anche agli sgravi raddoppiati per le imprese del sud, non è poi così liberista. Il problema è l'aumento delle sigarette? Non scherziamo. Il taglio agli enti locali? Impareranno a fottersi meno soldi e si responsabilizzeranno un pò come ognuno di noi quando andremo a votare per il Comune eccetera eccetera. Il blocco del turn over? Prima di tutto non sono licenziamenti, secondo direi che vista la qualità del servizio pubblico è giunta l'ora di fare un pò di selezione (meritocrazia) e di pensare alla qualità prima della quantità.

    Si poteva fare di più per il sociale. Ma non è una manovra tutta da condannare, e non vedo, per citare te, quali siano le "imposte che, inevitabilmente, aumenteranno".


    Scusa per la lunghezza del mio post.

  2. #12
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    Le imposte che inevitabilmente aumenteranno (o i servizi tagliati, che è lo stesso) li vedrai presto, a partire dal prossimo anno.
    Sai niente del taglio dei fondi destinati ai comuni? Secondo te cosa faranno i comuni, se non rivalersi sui cittadini? Per non parlare dei costi della "devolution" che sono astronomici e, ovviamente, da far pagare ai soliti fessi.
    In realtà la politica fiscale di questo governo è tutta all'insegna dello scaricabarile.

  3. #13
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    In origine postato da frontista
    Le imposte che inevitabilmente aumenteranno (o i servizi tagliati, che è lo stesso) li vedrai presto, a partire dal prossimo anno.
    Sai niente del taglio dei fondi destinati ai comuni? Secondo te cosa faranno i comuni, se non rivalersi sui cittadini? Per non parlare dei costi della "devolution" che sono astronomici e, ovviamente, da far pagare ai soliti fessi.
    In realtà la politica fiscale di questo governo è tutta all'insegna dello scaricabarile.
    Sui fondi destinati ai comuni ti ho già in parte risposto sopra: è da decenni che i comuni si mangiano l'ira di Dio dei soldi e cosa facciano non si sa, dal momento che, eccezion fatta per qualche zona privilegiata del nord, la gran parte dei comuni offre servizi pessimi ai cittadini. Qualcosa dovrà cambiare prima o poi, no?Forse, speriamo, chiudere il rubinetto dei finanziamenti a pioggia (presente le varie tangentopoli locali mai finite?) può servire a responsabilizzare i governanti locali, a spendere meglio, a prediligere la via dell'efficienza e della trasparenza invece che spendere come un'intero stato e poi non riuscire nemmeno a riparare le buche delle strade o a fare una derattizzazione. Magari meno soldi può significare meno gente affamata di soldi e finalmente a livello locale si potrà scegliere tra persone che vogliono fare politica e amministrazione per la propria città, prima che per gli interessi propri e dei propri sodali. Aumenteranno le imposte locali e qualche servizio (anche se quelli esclusivamente pubblici sono ormai pochi)? Può essere. Ma credo che qualcuno ci penserà più di una volta e lo farà solo se strettamente necessario. Molti preferiranno iniziare a spendere, meno ma bene.

    Sulla devolution, al di là del rischio di violazione della sacra unità della Nazione, sono preoccupato anch'io per settori quali la sanità e l'istruzione. Ci sono zone d'Italia in cui si è molto ma molto indietro dal punto di vista gestionale e dell'offerta dei servizi. Un ancoraggio più forte "a Roma" credo che sarebbe necessario (non che negli anni abbia portato benefici, figurati! ma per una questione di garanzie e tutele dei cittadini). Ma purtroppo... Più in generale, ritengo però che a un'autonomia fiscale non debba necessariamente corrispondere un'inculata generale dei cittadini. I quali farebbero comunque bene a svegliarsi e a controllare più da vicino i propri amministratori locali.

  4. #14
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    Parli proprio come uno della cacca delle libertà (e probabilmente lo sei).
    Il mio giudizio sulla politica fiscale di questo governo è pessimo, ed è per me di grande soddisfazione constatare che la leader di Alternativa Sociale dia voce ai miei pensieri.
    W Alessandra Mussolini!

  5. #15
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    In origine postato da frontista
    Parli proprio come uno della cacca delle libertà (e probabilmente lo sei).
    Il mio giudizio sulla politica fiscale di questo governo è pessimo, ed è per me di grande soddisfazione constatare che la leader di Alternativa Sociale dia voce ai miei pensieri.
    W Alessandra Mussolini!
    Non lo sono. E non m'insultare che ti ho pure sostenuto nel post sul corso di lingua araba! A parte gli scherzi... Non sono affatto un cacato delle libertà. Cerco di guardare ai fatti e ai numeri, a pormi dei dubbi, a valutare, in assenza di proposte e modelli alternativi a quelli esistenti. La Mussolini dà voce anche a moltissimi dei miei pensieri, in questo post avevo solo rilevato che talvolta nel dar voce ai pensieri, sarebbe bene essere più precisi, non essendovi alcun "giorno dopo" a cui guardare come all'apocalisse, in merito ai famosi 75000 posti in meno.

    In ogni caso, dato che mi sembra scontato (almeno qui siamo d'accordo?) che le cose fin qui in questo paese hanno fatto schifo (sprechi, servizi pessimi, tassazione altissima a fronte di servizi da terzo mondo, buchi enormi nelle casse dello stato, privilegi sindacali, arretratezza sociale, ricerca sotto zero, burocrazia elefantiaca) quali sono le proposte alternative a quelle poluliviste liberal-social-catto-comuniste?

    W Alessandra Mussolini! Ci mancherebbe!

    Fino a un paio di giorni fa, prima delle sue pessime dichiarazioni sulla Turchia in Ue ( ), Haider è stato considerato un grande esponente dell'area ai cui successi elettorali si è sempre esultato. E ciò nonostante il suo exploit di qualche anno fa coincidesse con un momento in cui la sua proposta era di stampo liberista. Non vedo perchè mettere in dubbio l'appartenenza all'area se si esprimono considerazioni più realistiche sulle questioni economiche. Oltretutto non mi pare di aver espresso posizioni liberal-capitaliste ma 1) di aver sostenuto che certamente lo stato continuando così implode (e qualcosa va fatta perchè il lavoro e tutto il resto non vengono per grazia di Dio ma solo se si rilancia l'economia, dal momento che le risorse sono finite) e 2) di aver basato i miei giudizi non negativi sulla riforma fiscale su dati incontestabili: no tax area, deduzioni e vari dettagli che non mi sembrano liberisti, tutto qua. Confrontiamoci, non sono qui a comportarmi come neinazionalista (lui sì, della cacca delle libertà). I giudizi personali lasciamoli stare.

    E poi, numeri alla mano, con questa riformina male che vada non cambia un cacchio, nessuna impennata ma nessuna macelleria sociale. Non più di quella che c'è oggi, dopo 60 anni di democristiani e socialdemocratici al potere.

  6. #16
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    Eh Aragorn, hai voglia se cambia. 75.000 posti di lavoro in meno non mi pare che siano da passare in sordina!
    75.000 famiglie che avrebbero potuto vivere, fare figli, comprare la televisione e la Panda (tu che parli di economia da rilanciare) accendere il muto della casetta ecc. ecc. ecc....
    Si, posti di lavoro statale. Embè? Ricordi la pubblicità che ripeteva il tormentone "fai girare l'economia"?
    Posti di lavori spenti, cancellati, finiti.
    E non venirmi a dire che se ne avranno altrettanti nel privato, perché i contratti da fame che vanno in voga per i neoassunti nel privato ormai li conoscono tutti e di certo con essi nessuna banca ti concede il prestito neanche per la Punto usata, figurarsi mettere su famiglia.
    La politica fiscale di questo governo (come di quello precedente) è socialmente disastrosa perché non tiene in nessun conto i costi sociali che comporta basare tutto sui soldi e niente sui valori.

  7. #17
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    Parli proprio come uno della cacca delle libertà (e probabilmente lo sei).
    Il mio giudizio sulla politica fiscale di questo governo è pessimo, ed è per me di grande soddisfazione constatare che la leader di Alternativa Sociale dia voce ai miei pensieri.
    W Alessandra Mussolini!
    Non voglio fare l'avvocato di Aragorn, perché sa difendersi benissimo da solo e, a differenza di altri..., non parla per slogan ma argomenta dettagliatamente ciò che dice.
    Detto questo vorrei sapere perché se uno non sottoscrive i modesti pensierini elaborati dalla signora Floriani dev'essere insultato!
    Inoltre potrei dirti, e ti dico, che a leggere ciò che dici parli proprio come uno di Rifondazione: appunto solo frasi fatte (che palesano un'evidente ed imbarazzante scarsezza della materia) e una punta di classismo vetero marxista che, col nostro mondo, non c'entra un bel nulla. Prima di dire certe "leggerezze" bisogna informarsi bene e conoscere quanto meno i provvedimenti. Dopodiché, se non si ritengono all'altezza, bisogna argomentare il perché e saper fare proposte alternative (con relativa attenzione ai conti ed alla copertura): limitarsi alla critica è facile ma è da popusiti e non da persone che ambiscono a cambiare realmente le cose.
    A quando la "patrimoniale"?

  8. #18
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    In origine postato da Missino
    ...omissis...
    Le tue accuse di "vetero marxismo" mi fanno ridere, specialmente dette da uno come te... Comunque su una cosa hai ragione: con voi non c'entro niente.
    Comprendo che devi parlar bene del tuo padrone, ma proprio perché Aragorn sa difendersi da solo, evita.

  9. #19
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    Eh Aragorn, hai voglia se cambia. 75.000 posti di lavoro in meno non mi pare che siano da passare in sordina!
    75.000 famiglie che avrebbero potuto vivere, fare figli, comprare la televisione e la Panda (tu che parli di economia da rilanciare) accendere il muto della casetta ecc. ecc. ecc....
    Si, posti di lavoro statale. Embè? Ricordi la pubblicità che ripeteva il tormentone "fai girare l'economia"?
    Posti di lavori spenti, cancellati, finiti.
    E non venirmi a dire che se ne avranno altrettanti nel privato, perché i contratti da fame che vanno in voga per i neoassunti nel privato ormai li conoscono tutti e di certo con essi nessuna banca ti concede il prestito neanche per la Punto usata, figurarsi mettere su famiglia.
    La politica fiscale di questo governo (come di quello precedente) è socialmente disastrosa perché non tiene in nessun conto i costi sociali che comporta basare tutto sui soldi e niente sui valori.
    Però dall'altro lato è anche vero che non si può parlare di economia o peggio ancora fare economia solo sui valori.

    Allora mettiamola così: oggi ci sono 75000 persone tra quelle senza lavoro. Il celeberrimo blocco del turn over dice che queste 75000 sicuramente non entreranno nella pubblica amministrazione X l'anno prossimo. Ma ciò non vuol dire che il loro ingresso fosse sicuro o automatico! Nè tantomeno che si tratta di licenziamenti o che si ricorrerà a pre-pensionamenti. Si tratta di una possibilità in meno per "prendere posto", senza dubbio, ma nelle intenzioni del governo i posti altrove dovrebbero arrivare. Certo è tutto da vedere, io "li aspetto al varco", così come hai ragione sull'incertezza che deriva dalla pessima iper-flessibilità del nostro mondo del lavoro (vedi che non sono liberista? ). Tutto vero. Ma la dichiarazione della Mussolini e il discorso sui "75000 posti in meno" non è esatto. Questo è assodato: si tratta semmai di non avere tra un anno o non so quando 75.000 posti di troppo. Da qualche parte bisognerà iniziare, se non vogliamo che lo stato imploda (come "posti di lavoro statale, embè"???), e certamente lo stato (che poi non tutta la P.A. è coinvolta, sia chiaro) non può essere considerato l'unico datore di lavoro, almeno non nell'era post-sovietica. In questo converrai senz'altro.

  10. #20
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    Aragorn, per me è proprio lo Stato (inteso non solo come Stato-apparato, ma anche come l'insieme del Popolo) a dover essere l'unico datore di lavoro.
    A fronte di una classe imprenditoriale capitalista del tutto fallimentare, che ha sempre scaricato gli oneri sociali sul Popolo e goduto dei dividendi, non c'è altra soluzione che la SOCIALIZZAZIONE del sistema di produzione.

 

 
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