Oggi ho visto Marrazzo.
Grande assemblea di presentazione, a Roma, con la consueta carrellata di leader dell'Ulivo a tenere battesimo al candidato.
Mancava solo Luciana Sbarbati, sostituita da una lapidaria Milena Mosci, che ha portato il saluto a tutti a nome del segretario e di tutti i Repubblicani Europei.
Al di là della solita retorica enfatica ed arrembante che ha contraddistinto gli interventi dei più, mi è piaciuto molto il discorso di Walter Veltroni, che con intelligenza ha dimostrato, snocciolando un esempio dopo l'altro, come l'ostilità tra comune e regione nuoccia allo sviluppo della capitale. Se il presidente della regione e il sindaco di Roma potessero lavorare in sintonia, molto si potrebbe fare, in più e in meglio.
Infine Marrazzo. Lo voterò, certo, dobbiamo vincere e stravincere le regionali. Ma è un candidato che potevamo risparmiarci. Non tanto per una questione di competenza, che è invece sembrata superiore alle aspettative, quanto perché mi da proprio l'idea di essere un raccomandato perpetuo, e per giunta poco simpatico.