Globalizzazione: un plauso al Presidente della Repubblica Ciampi
Ma il liberismo va coltivato anche in Italia
Le parole del Presidente della Repubblica in Cina sulla necessità di non sottrarsi allo scambio, e soprattutto sul valore intrinseco del libero scambio, come strumento per la costruzione di un mondo più pacifico e prospero, dovrebbero servire d'esempio a tutte le forze politiche.
"Il discorso di Ciampi in Cina", dice Carlo Lottieri, presidente dell'Istituto Bruno Leoni, "ha saputo riprendere temi e parole della grande tradizione del liberalismo classico. Lo scambio non è solo mutuamente benefico e reciproco arricchimento: esso è anche strumento di affratellamento dei popoli, disinnesca l'aggressività e l'odio, spiana la strada alla pace costruendo legami saldi fra individui ed imprese di Paesi diversi".
"In un momento così difficile, nel quale la demagogia su questi temi continua a farla da padrone, sapere che Ciampi sceglie d'inserirsi nella tradizione liberoscambista, rifacendosi alla lezione di Benjamin Constant, Richard Cobden, Frédéric Bastiat, è senz'altro un segnale positivo".
"I politici italiani", conclude Lottieri, "dovrebbero imparare dalle parole di Ciampi. Speriamo ora che il Presidente della Repubblica non si fermi al liberismo d'esportazione, e che questa sia uscita sia il preludio ad un'inedita attenzione liberale anche ai temi della politica italiana".
Pubblicato il 10/12/2004