Libero 30-11-2004
IL CAVALIERE RAMPANTE
L'EMENDAMENTO ALLA FINANZIARIA SULL'IRPEF DA OGGI AL SENATO
II 52% degli italiani: grazie Silvio
Consensi al governo, in crescita di 8 punti dopo i tagli alle tasse. Berlusconi: finalmente il Paese inizia a comprendermi
LE CIFRE DELLA MAGGIORANZA
Centrodestra col vento in poppa
I CONSENSI AL CAPO DEL GOVERNO
Rilevazioni demoscopiche compiute prima del Consiglio dei ministri di venerdì, con I'ok istituzionale alla riduzione dell'Irpef, davano i consensi al Cavaliere in crescita del 7-8% rispetto a pochi giorni prima
I VOTI DEL CENTRODESTRA,
In misura minore, a beneficiare del taglio delle tasse in termini elettorali è l'intera coalizione. Secondo i sondaggi, i 4 partiti della Casa delle Libertà nel loro complesso guadagnano 2,2 punti percentuali sull'opposizione
OLTRE MEZZA ITALIA CON PALAZZO CHIGI
La maggioranza assoluta del Paese, il 52%, è soddisfatta delle misure fiscali introdotte nella Finanziaria 2005
di MARIO PRIGNANO
ROMA - «Gli italiani cominciano a capire, finalmente». Per essere un lunedì di fine novembre, con la Finanziaria in pieno svolgimento, alla vigilia di uno sciopero generale, ieri Silvio Berlusconi non poteva essere più contento. Con voce tetra, al vertice di maggioranza di giovedì scorso, aveva annunciato il tracollo di dieci punti nel consenso della Casa delle libertà. Ieri è arrivata la riscossa, propiziata da un sondaggio speditogli da Roma che dava l'indice di fiducia nei confronti suoi e del governo in crescita di sei-otto punti e la Cdl in aumento del 2,2 per cento rispetto a 48 ore prima. Chi gli ha parlato lo ha trovato caricatissimo: «Fermarci adesso sarebbe un grave errore. Dopo che gli alleati si sono finalmente piegati, i nostri elettori hanno capito che stiamo perseguendo un obiettivo chiaro, che le promesse del 2001 non sono rimaste sulla carta».
Dei progetti che il premier sta coltivando per dare corpo a quella che ha definito pubblicamente una «svolta storica», si è parlato parecchio nei giorni scorsi, e ancora di più se ne par - lerà in futuro. Paolo Bonaiuti preferisce glicsare e soffermarsi piuttosto sul fatto che «quel dato risale a venerdì mattina, cioè prima che il consiglio dei ministri approvasse l'emendamento (del taglio delle tasse, approdato ieri in Senato, ndr) ». Come dire: se allora il consenso è cresciuto di sei-otto punti, fi - guriamoci adesso. Tra i dati risalenti a venerdì mattina, un altre che il Cavaliere ha sicuramente accolto con soddisfazione è quello secondo cui il 5 2 per cento degli italiani giudica fa - vorevolmente le misure conte - nute in Finanziaria (un risultato anche questo figlio del taglio delle tasse, che ne è parte integrante). Non solo le tasse, però, sono nella testa del Cavaliere: «Dobbiamo far capire che ridurre le spese dello Stato equivale ad aumentare la libertà dei cittadini, che lo Stato giusto è quello che costa meno alle ta - sche dei contribuenti». Propositi che Ferdinando Adornato sintetizza nello slogan "Tasse giù, valori su": «C'è un nesso tra la progressiva liberazione del cittadino dal potere dello Stato e la rinascita dei valori morali, come insegna l'America di Bush e come ha insegnato quella di Ronald Reagan». Il problema è semmai tradurre tutto questo in chiave italiana. Un problema che il Cavaliere ha deciso di affrontare a modo suo. Inventando "Forza Silvio".
Chi conosce il progetto da vicino ne parla come di «un grande comitato elettorale, una rete di controllo del territorio che ricorda molto la vecchia Publitalia», il cui compito sarà quello di promuovere l'immagine di Berlusconi. Non Forza Italia, né la Cdl: solo Silvio Berlusconi.
E Forza Italia? La preoccupazione di alcuni colonnelli "azzurri", nella mente del Cavaliere avrebbe già trovato una risposta. Innanzitutto perché, secondo il premier, nella battaglia sulle tasse Forza Italia ha dimostrato di sapersi muovere con autonomia, inaugurando il passaggio da una fase politica adolescenziale all'età matura, in cui non avrà più bisogno di alcun tutore. Detto questo, una data cruciale per il futuro del partitone di via dell'Umiltà sarà lunedì prossimo, 6 dicembre. Per quel giorno è attesa a Palermo la sentenza che condannerà Marcello Dell'Utri per concorso esterno in associazione mafiosa oppure, come lui s'è augu - rato davanti a chi lo deve giudicare, lo restituirà «alla politica, alla famiglia, alla società, ma soprattutto alla vita». Da notare, al primo posto, quella parolina: politica. Tradotto, significa una sola cosa: Forza Italia.