Non avrei voluto aprire una nuova area di dibattito per una notizia che , se pur drammatica, e' entrata nella comune natura delle cose anche al Nord purtroppo, ma quando ho letto che il benzinaio ucciso era un militante della lega, ho avuto un sussulto, e penso che sia doveroso ricordarlo.
Nell' articolo non menzionano di che razza siano i due ventenni...potrebbero essere anche di Lecco ( e ne dubito), ma comunque é tutto causa del degrado sociale in atto.
Un pensiero a te caro fratello ed ai tuoi cari che ci sappiano a loro vicini.
Roger
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La vittima è Giuseppe Maver, 61 anni: i banditi sono fuggiti senza riuscire a prendere nulla
LECCO - Tentano di rapinarlo, poi lo uccidono con un colpo di pistola al cuore. Drammatico omicidio ieri sera a Lecco: Giuseppe Maver, 61 anni, titolare di un distributore di benzina, è stato assassinato alle 18,45 da due ragazzi di circa 20 anni che volevano rapinarlo dell’incasso. I due giovani sono fuggiti a piedi. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri i due rapinatori hanno minacciato con una pistola Giuseppe Maver. Lui ha cercato di reagire, si è rifiutato di consegnare i soldi. Loro hanno sparato un primo colpo di pistola al cuore. Forse un secondo colpo lo ha raggiunto al viso. La moglie, in stato di choc, ha ricostruito quei terribili secondi tracciando l’identikit dei due giovani: ventenni, alti un metro settanta, volto scoperto, con berretto e sciarpa di lana. In serata un berretto è stato ritrovato a trecento metri dal distributore di benzina. «Chiedo che venga fatta giustizia», urlava la moglie Francesca.
«Era già buio - ricorda Paolo, impiegato - ho visto due persone che correvano sul marciapiede, poi improvvisamente hanno attraversato la strada, scendendo verso la linea ferroviaria. Inizialmente non mi sono reso conto di quanto accaduto, poi ho visto Giuseppe, il mio benzinaio, a terra». Richiamati dalle grida della moglie, al distributore sono accorsi il titolare di un vicino negozio di alimentari e alcune persone che abitano nella zona.
I medici dell’ospedale Manzoni di Lecco hanno cercato di rianimare il benzinaio. «Ad un certo punto dava segni di reazione - racconta il titolare del negozio di alimentari - poi anche i medici si sono arresi». Il cuore di Giuseppe Maver ha cessato di battere alle 19. «Non è possibile, aiutatemi a salvare mio marito», continuava a urlare la moglie.
Intanto i carabinieri della compagnia di Lecco hanno avviato le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Paolo Dal Monte. «Stiamo indagando a 360 gradi - osserva Pietro Di Miccoli, capitano dei carabinieri della campagnia di Lecco - già in serata abbiamo raccolto elementi utili». C’è un precedente e risale al dicembre del 2001, quando due persone, giovani, avvicinarono il titolare del distributore di benzina alla periferia sud di Lecco, lui reagì e sventò la rapina. Poi venne scoperto che i due rapinatori avevano una pistola giocattolo.
«Vedrete che non torneranno più da queste parti», era solito dire Giuseppe Maver. Invece ieri sera i rapinatori sono tornati e il benzinaio, che a gennaio avrebbe passato la gestione alla figlia Tiziana, è stato ucciso. Gli inquirenti trovano non escludono la pista della vendetta. Ma l’ipotesi su cui lavorano è comunque la rapina, e si indaga anche su possibili collegamenti con i colpi messi a segno in alcune ville.
Giuseppe Maver, 61 anni, era conosciutissimo a Lecco dove aveva l’attività e a Caloziocorte dove risiedeva per le iniziative di volontariato e come rappresentante della Pro Loco. Era anche militante della Lega Nord. Il ricordo di Giuseppe Maver è affidato al cognato Alberto: «Giuseppe era una persona tranquilla non ha mai avuto problemi, era disponibile con tutti». «Lo conosco da dieci anni - dice Wilson Sciabari, 22 anni, residente a pochi passi dal distributore - era sempre disponibile a dare una mano».
Gli abitanti del rione di Lecco sono scesi in strada, chiedendo giustizia e controlli: «Qui - conclude Pietro, 23 anni - siamo abbandonati, ogni sera in questo periodo c’è la percezione dell’insicurezza».
Angelo Panzeri