Sfilano in 20 mila nella ospitale città calabrese
A Cosenza corteo di solidarietà per gli imputati al processo no-global
13 sono accusati di cospirazione politica e associazione sovversiva
A pochi giorni dal processo che si apre il 2 dicembre davanti alla Corte d'Assise di Cosenza, un corteo di oltre 20 mila manifestanti provenienti da tutta Italia è sfilato il 27 novembre per le vie del capoluogo calabrese, da piazza Zumbini a piazza dei Bruzi, in segno di solidarietà coi 13 no-global arrestati il 15 novembre 2002 e imputati di "cospirazione politica mediante associazione, al fine di turbare l'esercizio delle funzioni di governo, di effettuare propaganda sovversiva e sovvertire violentemente l'ordinamento economico costituito nello Stato". Reati, che secondo l'accusa, sarebbero stati perpetrati durante le manifestazioni di protesta svoltesi in occasione dei "controvertici" di Napoli e Genova nel 2001.
Al corteo promosso dal Comitato "Liberi tutti" hanno preso parte numerose associazioni politiche, culturali, studentesche e del mondo cattolico, ma anche dei sindacati e vari Comitati di disoccupati e senza casa accolti in città con la proverbiale ospitalità che caratterizza il generoso popolo calabrese. Infatti, nonostante il dispiegamento di oltre 7 mila poliziotti e carabinieri in assetto antisommossa che fin dalle prime ore del mattino hanno assediato la città con atteggiamento intimidatorio, al passaggio del corteo centinaia di lavoratori, giovani, donne, pensionati e studenti della città dei Bruzi sono scesi in strada e si sono uniti alla manifestazione, mentre intere famiglie hanno solidarizzato coi manifestanti salutando calorosamente dai balconi.
La prima grande manifestazione di solidarietà si era tenuta il 23 novembre di due anni fa, quando, sull'onda emotiva suscitata dagli arresti e dalle perquisizioni, nel capoluogo silano si riversò una folla di oltre 100 mila persone. Quella di sabato 17 scorso è stata una manifestazione molto combattiva e pienamente riuscita, animata da slogan, contro la repressione di stampo fascista attuata dal governo del neoduce Berlusconi e dal ministro degli Interni Pisanu, da canti, fra cui "Bella ciao" intonata a più riprese da tutto il corteo, e caratterizzata da centinaia di striscioni tra cui si leggeva: "liberi tutti", "le idee non si processano" e "Non ci avrete mai come volete voi".
Nel rinnovare la nostra solidarietà militante ai 13 no-global sotto processo invitiamo tutti gli antifascisti, gli anticapitalisti e gli antimperialisti conseguenti a fare fronte unito contro il governo del neoduce Berlusconi per buttarlo giù. Sarebbe un gravissimo errore da parte delle forze politiche, sindacali, sociali, culturali e religiose amanti della pace, della democrazia e della giustizia sociale lasciare soli gli indagati.
Sul banco degli accusati dovrebbero finire questi governanti in camicia nera che hanno distrutto da destra la Costituzione e lo Stato democratici borghesi restaurando il fascismo e che usano gli stessi mezzi repressivi dell'Ovra di Mussolini e della Gestapo di Hitler per mettere a tacere ogni forma di dissenso e di opposizione a questo nero regime. Sono loro, con alla testa Berlusconi, Pisanu e Castelli che vanno processati e non chi lotta per la pace, la democrazia, la libertà, la giustizia sociale, il lavoro, la casa.
Perciò la lotta deve continuare fino ad ottenere il proscioglimento di tutti gli indagati e l'archiviazione di tutte le inchieste in corso in decine di altre città.

www.pmli.it