ONLUSA: "Volontari" a pagamento. Mercenari?

[aguas]

Romano Prodi mi ha fornito lo spunto per un invito alla riflessione che meditavo da tempo.
Secondo voi sono dei volontari i dipendenti, gli amministratori, i funzionari, i professionistani che lavorano per il WWF o per qualche altra organizzazione "senza scopo di lucro"?
La retribuzione non è un lucro?
Molte di queste ONLUS sono la copertura "buonista" per clientelismi, corruzione e sperpero di denaro pubblico, agevolato da un regime fiscale di favore.
Pensiamo solo all'enorme patrimonio di una ONLUS come il WWF e dagli affari per la gestione del patimonio allo stesso affidato.
Che ne pensate?

[benfy]

guarda aguas io faccio parte di amnesty certe attività di ricerca e sviluppo bisogna farle con gente pagata se si vuole fare un lavoro efficace.

[aguas]

In origine postato da benfy
guarda aguas io faccio parte di amnesty certe attività di ricerca e sviluppo bisogna farle con gente pagata se si vuole fare un lavoro efficace.

Appunto per questo è una ipocrisia camuffare la mancata distribuzione dell'utile come una mancanza di scopo di lucro.
Il lucro viene distribuito in altre forme, appunto con gli stipendi, provvigioni, appalti di fornitura, appalti d'opera, prestazioni professionali ecc.
Ognuno si finanzi con le proprie capacità le proprie attività.
Attraverso una attività di lobbing.
E' un sistema liberale di finanziamento e di svolgimento delle atttività di una associazione.
Inoltre favorisce la motivazione dell'associato e la partecipazione degli stessi alle attivtà dell'organizzazione.
E si evitano corruttele e clientelismi vari.
Dove lo Stato distribuisce soldi c'è corruzione.
Dove lo Stato impoine tasazione c'è evasione e sperequazione tra i contribuenti.
Quindi bisogna ridurre al minimo l'intervento statale.

In origine postato da aguas
Romano Prodi mi ha fornito lo spunto per un invito alla riflessione che meditavo da tempo.
Secondo voi sono dei volontari i dipendenti, gli amministratori, i funzionari, i professionistani che lavorano per il WWF o per qualche altra organizzazione "senza scopo di lucro"?
La retribuzione non è un lucro?
Molte di queste ONLUS sono la copertura "buonista" per clientelismi, corruzione e sperpero di denaro pubblico, agevolato da un regime fiscale di favore.
Pensiamo solo all'enorme patrimonio di una ONLUS come il WWF e dagli affari per la gestione del patimonio allo stesso affidato.
Che ne pensate?

No, l'utile di un'impresa (anche sociale) deriva dalla differenza tra ricavi e costi. Tra questi costi c'è quello per il lavoro (le paghe). Il profitto è invece la parte di utile che va a remunerare il capitale che il proprietario di esso ha investio nell'azienda.
Se c'è un economista nel forum ti spiegherà meglio di me come funzionano queste cose.

Le no-profit si chiamano così apposta, non perchè è loro impedito di avere un utile, cosa che alla lunga le strozzerebbe, ma profitto. Anche se in realtà NP significa che le finalità dell'impresa devono essere schiettamente sociali o al limite culturali. E'l'azienda in sè ad avre finalità sociali, e pagare qualcuno perchè le esplichi è normale. E normale è avere un utile che permetta all'impresa di crescere.

Che le NP siano uno sperepero di denaro pubblico lo dici tu. Io c'ho lavorato e ti posso assicurare che il loro lavoro lo fanno in maniera professionale, si guadagna poco e si lavora il giusto.

Un partito politico non è una no profit. E proprio perchè non ha senso che abbia utili non è una no profit. Non è un'impresa. Inoltre esso ha il compito di gestire il potere, cosa delicata. Se è normale che i suoi dirigenti vengano retribuiti, dal momento che fanno solo quello, e altrimenti non avrebbero introiti, lo è meno pagare persone che facciano quel lavoro come se fosse un lavoro come un'altro. Cioè una cosa è che uno si appassiona di politic e, piano piano, diventa un mestiere e un'altra è che uno, magari che nemmeno ha passione, venga pagato per sostenere una certa tesi politica. Io questi li chiamo venditori porta a porta, non politici di professione.

In origine postato da aguas
Appunto per questo è una ipocrisia camuffare la mancata distribuzione dell'utile come una mancanza di scopo di lucro.
Il lucro viene distribuito in altre forme, appunto con gli stipendi, provvigioni, appalti di fornitura, appalti d'opera, prestazioni professionali ecc.
Ognuno si finanzi con le proprie capacità le proprie attività.
Attraverso una attività di lobbing.
E' un sistema liberale di finanziamento e di svolgimento delle atttività di una associazione.
Inoltre favorisce la motivazione dell'associato e la partecipazione degli stessi alle attivtà dell'organizzazione.
E si evitano corruttele e clientelismi vari.
Dove lo Stato distribuisce soldi c'è corruzione.
Dove lo Stato impoine tasazione c'è evasione e sperequazione tra i contribuenti.
Quindi bisogna ridurre al minimo l'intervento statale.

Aguas, ma perchè insisti?
Il lucro, cioè il profitto non centra nulla con le paghe. Ma secondo te il milione e mezzo dell'operaio della FIAT è una parte del profitto dela FIAT stessa data all'operaio?

[aguas]

In origine postato da Claude
Aguas, ma perchè insisti?
Il lucro, cioè il profitto non centra nulla con le paghe. Ma secondo te il milione e mezzo dell'operaio della FIAT è una parte del profitto dela FIAT stessa data all'operaio?

Avevo spiegato prima che non parlavo in termine tecnico di profitto.
Parlavo della distribuzione delle entrate delle ONLUS.
Evidentemente non vuoi leggere quello che ho scritto.
Il volontario non si fa pagare.
Altrimenti non è un volontario, ma un lavoratore, come gli altri, che non lo fa per scopo altruistico, ma per guadagno.
E lo scopo altruistico non si realizza necessariamente con i soldi dello stato.
Altrimenti diventa una forma di assistenzialismo (come lo era il servizio civile gratuito a cui erano obbligati i giovani prima dell'abolizione della leva).

In origine postato da aguas
Avevo spiegato prima che non parlavo in termine tecnico di profitto.
Parlavo della distribuzione delle entrate delle ONLUS.
Evidentemente non vuoi leggere quello che ho scritto.
Il volontario non si fa pagare.
Altrimenti non è un volontario, ma un lavoratore, come gli altri, che non lo fa per scopo altruistico, ma per guadagno.
E lo scopo altruistico non si realizza necessariamente con i soldi dello stato.
Altrimenti diventa una forma di assistenzialismo (come lo era il servizio civile gratuito a cui erano obbligati i giovani prima dell'abolizione della leva).

Ma tu hai una vaga idea di cosa significhi sociale e welfare?

Io credo di no, altrimenti non diresti le cose che dici.

Non si riuscirebbe mai a fare un lavoro nel sociale minimamente degno di questo nome se non ci fossero i soldi dello stato. Come la paghi l'assistenza domiciliare ad anziani e disabili, con gli oboli?

Perchè i lavori assistenziali ed educativi siano efficaci vanno fatti fare a persone molto preparate, persone che hanno delle professionalità, oltre che una volontà. E queste persone vanno pagate, perchè fanno un lavoro. Per l'appunto un lavoro sociale, di welfare.

Definizione di welfare, altrimenti non ci capiamo: fanno parte dei lavori di welfare tutte quelle occupazioni che hanno una natura o surrogatoria o parzialmente sostitutiva dei compiti tradizionalmente attribuiti alla famiglia e principalmente quelli assistenziali, educativi e ricreativo-educativi.

Perchè questi compiti vengano svolti nl miglior modo ci vogliono persone che se ne occupino a tempo pieno e in maniera professionale, e non alla cazzo di budda come piacerebbe agli pseudolibristi che non hanno mai visto negli occhi il figlio, ahimè normalissimo, di un tossicodipendente.

Prima informarsi e poi parlare, grazie.

[aguas]

In origine postato da Claude
Ma tu hai una vaga idea di cosa significhi sociale e welfare?

Io credo di no, altrimenti non diresti le cose che dici.

Non si riuscirebbe mai a fare un lavoro nel sociale minimamente degno di questo nome se non ci fossero i soldi dello stato. Come la paghi l'assistenza domiciliare ad anziani e disabili, con gli oboli?

Non pretendo di risolvere niente.
Io propongo di affrontare queste necessità sociale col sistema dell'appalto di servizi.
Che è un sistema liberale.

In origine postato da aguas
Non pretendo di risolvere niente.
Io propongo di affrontare queste necessità sociale col sistema dell'appalto di servizi.
Che è un sistema liberale.

Ma infatti le onlus che fanno il nocciolo duro del welfare (che sono di solito coop sociali) lavorano in appalto. Come credevi che lavorassero? Lavorano la maggior parte in convenzione.

[aguas]

In origine postato da Claude
Ma infatti le onlus che fanno il nocciolo duro del welfare (che sono di solito coop sociali) lavorano in appalto. Come credevi che lavorassero? Lavorano la maggior parte in convenzione.

Ma non agiscono in regime di concorrenza con le altre imprese.
Proprio questo è il problema.