ti ho mandato un pm (su un altro argomento)In origine postato da iproscritti
chiedo scusa, fraintesi
ti ho mandato un pm (su un altro argomento)In origine postato da iproscritti
chiedo scusa, fraintesi
su che manca pocoIn origine postato da iproscritti
Spero che qualcosa, finalmente, si muova nella giusta direzione
Oltre alla lettera dell'On. Luca Romagnoli all'On. Alessandra Mussolini,
http://www.politicaonline.net/forum/...hreadid=134600
mi è giunta questa sotto riportata.
LETTERA APERTA A LUCA ROMAGNOLI PER L’UNITA’ DEL MOVIMENTO
Caro Luca,
si avvicina inesorabilmente il momento del IV Congresso Nazionale, un “passaggio” di fondamentale importanza per il nostro Movimento.
Quello che dovrà chiarire a noi stessi e soprattutto agli “altri” se, giunti al minimo risultato storico elettorale, dovremo perire, dopo aver tanto lottato tutti insieme in questi anni, nell’ultima - più dilaniante - divisione interna e nell’assoluto inaridirsi del progetto politico oppure se, da classe dirigente cresciuta e maturata politicamente, sapremo lanciare in questa occasione la sfida che più travolge, quella che l’avversario meno si aspetta, perché ci dà già per vinti, per piegati, per sottomessi: essere il Partito della Patria e della difesa degli Italiani.
E’ giunto il momento in cui dimostrare se il sistema ci ha alla fine stritolato nei suoi ingranaggi d’oro o se il Sangue Fascista che ci scorre nelle vene ci permette di affrontare la battaglia di sempre con la forza di superare divisioni e sgarbi, progetti politici ed organizzativi diversi, personalismi e rivincite personali.
Entrambi abbiamo esposto il nostro progetto per il Movimento, entrambi abbiamo chiarito come vorremmo organizzarlo, entrambi abbiamo saputo costruire le nostre proposte coinvolgendo molti camerati, dirigenti e militanti, fratelli in questa nostra Comunità.
Abbiamo l’occasione di riportare una vitalità nel Movimento che non si vedeva da anni.
Da quanto tempo non affrontavamo infatti un Congresso Nazionale per Mozioni? E da quanto non si vivacizzava il confronto interno nella competizione tra progetti e strategie diverse?
Tutto ciò non può inaridirsi nelle logiche congressuali della sopraffazione per il potere; tutto questo sarebbe inutilmente sprecato, se fosse stato solo il pretesto per rinchiudersi nelle manfrine di troppi congressi provinciali discutibili e discussi, inesistenti e impugnabili, ma comunque eventi indegni di una Comunità Militante che con noi ha superbamente lottato e sperato, sofferto e gioito e che non merita certo questo epilogo.
I Camerati non meritano che questo slancio vitale venga sopraffatto da ciò che uno di noi potrebbe tentare di imporre e l’altro di contestare.
C’è un momento in cui chi vuole essere di esempio, perché questo dovrebbe essere un Capo, deve far prevalere le aspettative di tanti su quelle del proprio personalismo, deve, in altri termini, far vincere il valore della responsabilità.
Possiamo ancora risparmiare alla nostra Comunità uno scontro che lascerà tutti perdenti, fratelli contro fratelli, missini contro missini, mentre già gli avvoltoi che ci circondano, fissano su di noi i loro occhi estranei e maligni.
Come sempre è la Tradizione Mediterranea, cui in ogni occasione dobbiamo rivolgerci come guida, a mostrarci il percorso: essa ci ricorda che grande onore è riservato a chi, pervaso di latina “auctoritas”, fa crescere la propria realtà; grande tragedia colpisce invece sempre chi si macchia di ellenica “ubris”, e, stolto, pecca di arroganza e cieco orgoglio.
Siamo ancora in tempo a risolvere insieme, con giustizia e ponderazione, le vicende relative ai Congressi Federali che tanto sdegno e divisione hanno sollevato.
C’è spazio per conseguire il risultato dell’unità interna intorno a una vera collegialità che sappia coinvolgere, attraverso concrete deleghe e responsabilità, tutti i capaci dirigenti che questo Movimento sa ancora esprimere.
Esiste il modo, facendo entrambi un passo indietro nell’affermazione delle nostre orgogliose personalità e due in avanti per il bene del nostro Movimento, di ritrovare la coesione.
Cogliamo questa opportunità, perché troppo dobbiamo a quanti hanno sopportato già tanti esercizi di egocentrismo nella storia del nostro Movimento, mentre invece aspettano da noi una indicazione sulle prospettive che intendiamo assicurare ad esso.
Lanciamo al Congresso la parola d’ordine della difesa della Patria, degli Italiani e l’impegno alla lotta per l’Europa sovrana.
Senza vinti nè vincitori, insieme, per il Movimento Sociale e per l’Italia.
02\12\2004
Fabrizio Taranto
vediamo se a valle di queste due lettere (che odorano di speranza di gioco di squadra) qualcosa cambi anche nella vostra opinione
http://www.politicaonline.net/forum/...hreadid=133771
spes ultima dea
Ave ac Vale