Uno sano di mente c'è ancora da notare il nome della Preside
Il provveditore del Veneto: non si possono togliere le radici agli alunni
«Il presepe torni in tutte le scuole»
TREVISO - Presepi e recite di Natale «vietati» nelle scuole di Vicenza e Treviso: un errore, secondo il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale del Veneto Carmela Palumbo. Il richiamo a presidi e maestre, dopo il caso della rappresentazione della Natività oscurata dalla messa in scena della favola di Cappuccetto Rosso all’elementare «Ciardi» di Treviso, arriva dall’alto. Dalla massima carica scolastica del Veneto. Un atto dovuto, dopo l’infuriare delle polemiche sulla opportunità o meno di dare ancora spazio a Gesù Bambino nelle scuole sempre più multietniche del Veneto. In provincia di Treviso la presenza di bambini stranieri in certi istituti raggiunge punte del 25 per cento. E’ giusto recitare la nascita di Cristo quando a scuola ci sono alunni di altre religioni?
«Una società - afferma oggi la dottoressa Palumbo - non giunge all’integrazione attraverso l’azzeramento delle culture, ed è artificioso concepire la scuola come uno spazio neutro dove gli allievi possano crescere assieme privandosi delle proprie tradizioni». Lo stesso assessore veneto all’Istruzione, Ermanno Serrajotto, ha chiesto che in occasione del Natale il presepe torni a essere presente in tutte le scuole della Regione. Ma la dirigente dell’Ufficio veneziano, riferendosi alla messa al bando dei festeggiamenti negli istituti vicentini e trevigiani, non esita a parlare di errori. «Le istituzioni scolastiche del Veneto - sottolinea la Palumbo - sono in prima linea nell’affrontare la quotidianità del processo d’integrazione e può accadere che in questo difficile percorso si possano commettere, come avvenuto, degli errori, anche se confido nella capacità di riflessione degli insegnanti, che hanno ancora tempo prima della sospensione delle lezioni per allestire con tutti gli alunni il Presepe e recuperare canti e festeggiamenti natalizi».
Ma mentre le maestre della «Ciardi» affermano in un documento di non aver mai voluto «impedire né trasformare il Natale in qualcos’altro» con la messa in scena della favola di Perrault, il presidente leghista della Provincia di Treviso Luca Zaia propone al ministro dell’Istruzione Letizia Moratti di istituire un albo degli insegnanti che si rifiutano di fare il Presepe. «Un albo degli obiettori - precisa l’esponente del Carroccio - in modo che i genitori sappiano in quali scuole iscrivere i loro figli senza incorrere in spiacevoli sorprese prima di qualsiasi festività o ricorrenza cattolica». Proposta definita «raccapricciante» dal deputato dei Verdi Mauro Bulgarelli.
Federica Baretti Corriere