Veramente l'ho GIA 'detto prima..e m'hai pure risposto a quel post..logicamente tagliando lquella parte dalla risposta...In Origine Postato da brunik
Hey Amati come giudichi questo crollo CDL dopo la svolta epocale delle tasse?
10/11/2004 Il Giornale
INTENZIONI DI VOTO
Sondaggio: il Polo distanzia il centrosinistra
La maggioranza guadagna due punti e va al 48,8 per cento
Il premier agli alleati: gli elettori premiano le coalizioni compatte
FABRIZIO DE FEO da Roma
Un rimpasto piccolo piccolo. Una trasfusione di sangue limitata al minimo indispensabile, a quelle poche gocce necessarie a portare nuova linfa nelle vene degli alleati senza battezzare un «Berlusconi bis» e senza accendere il gioco delle rivendicazioni incrociate e delle pretese impossibili. E questo l'obiettivo con cui il premier ha riunito ieri fino a tarda sera i leader della maggioranza a Palazzo Chigi - presenti Sandro Bondi e Fabrizio Cicchitto, Gianfranco Fini, Marco Follini e Rocco Buttiglione, Roberto Calderoli, Gianni De Michelis, Francesco Nucara del Pri e il ministro dell'Economia Domenico Siniscalco - nel tentativo di sbloccare la riforma fiscale, punto cardine del suo programma di governo, e riempire la casella rimasta libera nella sua squadra dopo il trasferimento di Franco Frattini alla Commissione europea.
Una sostituzione per la quale è da alcuni giorni in pole-position Gianfranco Fini che, da parte sua, continua ad avvicinarsi alla Famesina attraverso un pellegrinaggio diplomatico che, dopo l'Afghanistan, lo porterà oggi in Israele per una serie di incontri con le massime autorità di Tel Aviv. Una sorta di preparazione «pre-campionato» bagnata dal soggiorno in un Paese il cui il vicepremier è considerato ormai come un politico affidabile e il rappresentante di un Paese amico.
Per la sua designazione ufficiale, per la quale non esistono particolari resistenze dentro la Cdl, bisognerà comunque attendere il 16 novembre o addirittura il primo dicembre data in cui la nuova commissione europea entrerà in carica. E questa «new entry» potrebbe essere l'unica a realizzarsi davvero tra le tante ipotizzate. D'altra parte, secondo indiscrezioni, il Quirinale avrebbe fatto sapere che solo un rimpasto limitato agli Esteri (con qualche sottosegretario) potrebbe evitare quel passaggio parlamentare che altrimenti sarebbe obbligato.
Se il rimpasto e la redistribuzione delle carte del potere è ancora un «work in progress» parzialmente avvolto nelle nebbie, quel che è certo è che ieri Silvio Berlusconi è tornato con i suoi alleati a battere con forza sul tasto della «concordia obbligata». Una parola d'ordine che il premier ha «sostanziato» declinando i dati di un sondaggio Euromedia Research che concede ancora un buon vantaggio al centrodestra. Un patrimonio di consenso che non va dissipato continuando a coltivare la litigiosità interna. Nelle intenzioni di voto rivelate dal premier, la Casa delle libertà cresce - rispetto a fine ottobre - di 2,2 punti, mentre il centrosinistra, Rifondazione compresa, flette di un 1,2%. Complessivamente, la Cdl si troverebbe al 48,4%. II centrosinistra al 44,2. In particolare, Forza Italia sarebbe al 22,7, con un incremento di mezzo punto, e l'unico partito in flessione sarebbe la Lega, con un meno 0,2. An sarebbe al 10,8 (+0,3) e l'Udc al 5,9 (+0,2). Bene anche il Nuovo Psi all'1,8.
Se il vertice serale dribbla sostanzialmente la questione rimpasto, restano comunque aperte alcune «rivendicazioni» avanzate dai partiti della maggioranza. Dentro An resiste la candidatura di Adolfo Urso a ministro per il Commercio estero ed è possibile che, a tal fine, si possa arrivare a una sorta di «patto di desistenza» tra il viceministro e Ignazio La Russa. In cambio il coordinatore di An otterrebbe una sponda importante per rafforzarsi nel suo incarico al partito.
Sul fronte dell'Udc, Marco Follini continua a mostrare ben poco entusiasmo su un suo eventuale ingresso nell'esecutivo come vicepremier mentre deve ancora fare i conti con la promessa di una poltrona pesante concessa a Mario Baccini. Il segretario centrista, poi, mette sul tavolo della verifica la richiesta di un ritorno alla legge proporzionale, diventando punto di riferimento di un'area trasversale che vuole questa riforma e a cui si iscrivono i laico-socialisti, decisi a spingere insieme per contare di più nell'esecutivo.
Nella maggioranza, però, c'è un altro nodo che resta da sciogliere: quello dello stralcio dell'articolo 18. Silvio Berlusconi, nell'ultimo libro di Bruno Vespa, dà un'indicazione precisa. «Questa riforma sarebbe utile all'intera economia - ammette il premier - Purtroppo, non siamo riusciti a convincere i nostri interlocutori dei vantaggi che essa presenta. Meglio prendere atto, piuttosto che alimentare un rischioso conflitto sociale».
Non si fa attendere la risposta del principale sostenitore della riforma, il ministro del Welfare Roberto Maroni. «Il Patto per l'Italia, contenente l'accordo sull'articolo 18 con le le parti sociali, non si tocca. Affronteremo la questione al tavolo di maggioranza e là pronunceremo una parola definitiva».
Post #20 di 52
Ovvero:
"Certo che l'anuncio di un taglio alle tasse puo' momentaneamente far postare dei voti, l'annuncio.
Ma il bello e' propio qui, gia nel Gennaio 2005 (e non fra chissa' quanto tempo) lo si potra ' vedere di persona se ve stato un taglio o meno, poi possiamo discutere sulla quantita'.
Se la maggiorparte delle persone vedranno il taglio e ne saranno contente, quel 47 vostro diminuisce, ed il 45 della CDL aumenta.
Basta aspettare la prima paga di Gennaio."