ECCO UN ESEMPIO DI BUON GOVERNO CHE CENTRA, DI FATTO, TRE OBIETTIVI: 1) SPESA FINALIZZATA DELLE RISORSE PER LO SVILUPPO, DA ALTRI SOLO PROMESSA; 2) FATTIVA ATTIVAZIONE DEL FEDERALISMO, DA ALTRI SOLO CIANCIATO; 3) FATTIVO CONTRIBUTO ALLO STUDIO E ALLA RICERCA, DA ALTRI SOLO VENTILATO
CAMPANIA: REGIONE APPROVA LEGGE SULL'UNIVERSITA'
Napoli, 3 dic. (Adnkronos) - Approvata in Campania la legge
regionale sull'Università. La legge, nata dal lavoro della Commissione
Istruzione e Cultura del Consiglio regionale, stanzia 10 milioni di
euro per l'anno in corso e 65 milioni di euro per il triennio
2004/2006 per sostenere i percorsi di formazione attivi presso le
sette Università della Campania, con l'obiettivo di promuovere azioni
di raccordo tra gli Atenei e il modo produttivo. Soddisfazione è stata
espressa dal Presidente della Commissione Cultura, Giuseppe Ossorio
(Pri), che ha evidenziato ''l'assoluta originalità della normativa,
che rende la Campania prima regione in Italia a dotarsene''.
Anche per il vicepresidente della Giunta regionale, Antonio
Valiante, la legge approvata oggi dal Consiglio regionale ''fa da
apripista per le altre regioni italiane e inverte la tendenza alla
riduzione delle risorse del Governo nazionale''.
(Sia/Opr/Adnkronos)
04/12/2004
Tutti d’accordo, il Consiglio vara la legge: 70milioni in tre anni a sostegno di master e poli d’eccellenza
FRANCESCO VASTARELLA Tutti d’accordo, maggioranza e opposizione, sulla legge per l’università. E il Consiglio regionale approva all’unanimità, 33 voti favorevoli su 33 presenti. Fi, An e Ds ritirano gli emendamenti per favorire il voto in tempi rapidi. L’obiettivo della legge: mettere in rete le sette università campane, finanziare poli d’eccellenza e master, collegare gli atenei con il mondo della produzione e del terziario avanzato, formare e trattenere la nuova classe dirigente, competere con le altre università nazionali e internazionali. Settanta milioni in tre anni nel bilancio della Regione, 10 per quest’anno, 25 per il 2005, 35 per il 2006. Una terapia contro la secolare fuga dei cervelli dal Sud, la prima legge nel suo genere di una regione meridionale. La Campania si doterà di un programma triennale di interventi, finanzierà i nuovi organici, corsi di primo e secondo livello e i dottorati di ricerca, strutture e servizi, parteciperà alle iniziative cofinanziate dall’Ue. Soddisfazione negli ambienti universitari, a cominciare dal rettore della Federico II, Guido Trombetti: «Una scelta di alto profilo». «Una legge importante che investe sul sistema universitario proprio in un momento in cui nelle università c’è una discussione molto accesa sulla scarsità di risorse - sottolinea il presidente Antonio Bassolino -. È una delle giornate migliori per il Consiglio regionale». «Faremo da battistrada alle altre regioni», incalza il vicepresidente della giunta, Antonio Valiante. Più di tutti si dichiara soddisfatto Giuseppe Ossorio, il consigliere repubblicano che ha compilato il testo in collaborazione con l’assessore alla Ricerca, Luigi Nicolais: «Un anno di lavoro - spiega - che ha dato buoni frutti. Ricordo che sia in commissione bilancio che in commissione cultura la proposta di legge fu approvata all’unanimità e senza emendamenti. Insomma, uno sforzo corale del Consiglio. La legge sull’università si aggiunge a quelle sulla ricerca e sulla cultura. Un argine contro la fuga dei cervelli, i giovani che partono per formarsi rischiano di non tornare più». Per l’opposizione parla Luciano Schifone, di Alleanza nazionale: «Abbiamo dato un contributo determinante per l’approvazione della legge confermando ancora una volta di essere opposizione governante. La norma si inserisce nel quadro di riforme attuato dal governo nazionale, finalizzato a rendere le università più vicine al territorio e al sistema di sviluppo». «Si avvicina il mondo del sapere a quello del fare», dichiara Pasquale D’Acunzi, capogruppo di Insieme per la Campania. «Gli atenei campani esportano da sempre professionalità e intelligenze altamente qualificate - sottolinea Giovanni Smimmero, dell’Udc per l’Europa -. Purtroppo, ancora troppi giovani, terminati gli studi, vanno via non per libera scelta». «Una delle finalità - più importanti - spiega l’assessore Nicolais - è quella di favorire gli investimenti e le innovazioni sulla qualità dei servizi e della didattica, frontale e a distanza. Si punta sulla formazione anche del personale degli atenei e si sostiene il recupero, la conservazione e l’accrescimento delle raccolte documentali, scientifiche e tecnologiche».
da www.ilmattino.it
REGIONI, Campania al primo posto per spesa Fondi UE
Dopo il secondo posto del 2003, alle spalle della Basilicata, la Campania raggiunge quest'anno la vetta della classifica sulla spesa dei fondi europei tra le Regioni dell'obiettivo 1. I dati del Ministero dell'Economia, pubblicati ieri anche sul nostro sito e reperibili sul sito del Ministero dell'Economia e delle Finanze, sono stati commentati in una conferenza stampa dal governatore Antonio Bassolino. Spicca la conquista di una premialità, per il secondo anno consecutivo, da parte della Regione grazie al superamento degli obiettivi di spesa prefissati.
"Eravamo agli ultimi posti, ora siamo tra i primi: è stata una sfida, una rivoluzione europea" - afferma il Presidente. Al 30 settembre scorso la Campania aveva impegnato il 50,38 per cento delle risorse europee e speso il 26,24 per cento; a metà del programma comunitario (i fondi devono essere utilizzati entro il 2008) era dunque già stata superata la soglia della metà degli impegni. Ma il dato di maggior rilievo è quello delle spese nel 2004: entro il 31 ottobre c'era l'obbligo di certificare l'80 per cento del volume di investimenti dell'anno e, invece, la Campania a quella data ha raggiunto il 100 per cento di quanto previsto entro il 31 dicembre. "Un dato estremamente importante - commenta Bassolino - di cui essere soddisfatti, ma anche orgogliosi come comunità regionale, specie tenendo conto degli storici problemi del nostro territorio".
L'anno scorso la Campania ottenne 800 milioni di euro di premialità dall'Ue; quest'anno a livello comunitario non ci sono "bonus" da conquistare, ma la Regione otterrà comunque il premio, più modesto, che era stato previsto dal Ministero dell'Economia. Non solo: dai dati nazionali emerge che la Campania supera nel 2004 anche la Basilicata e, per capacità di spesa dei fondi europei, è la prima in Italia tra le Regioni dell'Obiettivo 1. Ricordando le polemiche politiche con alcuni esponenti del centrodestra su questo tema, Bassolino respinge gli addebiti dei mesi scorsi: "Qualcuno forse si era augurato che la Campania perdesse risorse per incapacità di spesa, ma ora viene clamorosamente smentito. Io invece avevo espresso fiducia e tranquilla consapevolezza delle nostre possibilità".
Il governatore fa un paragone tra la situazione attuale e quella del 1997, quando la Campania era governata dal Polo con Rastrelli: "A parità di condizioni - anche allora mancavano quattro anni alla fine del programma comunitario - gli impegni di spesa erano al 38 per cento, contro il 50 attuale, e la spesa al 17,28 per cento, nove punti in meno di oggi. In quella occasione la Regione fu oggetto di numerosi richiami dell'Unione Europea e del Ministero del Bilancio e una parte delle risorse campane venne assegnata ad altre amministrazioni centrali".
Il governatore, affiancato da Tiziana Arista e dagli altri funzionari addetti al POR, loda l'accelerazione della capacità di spesa ma anche "la riconosciuta qualità degli interventi", sottolineando l'innovazione della macchina amministrativa realizzata in Regione "fondendo le migliori risorse esistenti con nuove energie".
Partendo da questi risultati "si può e si deve lavorare per completare nei prossimi anni il percorso". La sfida europea, come la chiama Bassolino, "è la più importante da vincere: in altri campi esistono diverse competenze, locali e nazionali, in questo i risultati ed i fallimenti dipendono esclusivamente da noi". Grazie ai fondi dell'Unione Europea sono già stati immessi nell'economia campana 3.500 miliardi di vecchie lire, e altrettanti sono già stati impegnati. "Immaginiamo - aggiunge il Presidente - l'effetto che ne deriverebbe se a queste risorse se ne aggiungessero altre a livello nazionale: invece, con una Finanziaria del tutto insufficiente per il Mezzogiorno, dobbiamo utilizzare i fondi Ue per sostituire le mancate erogazioni a livello centrale". Ora stanno per partire i 50 cantieri campani dei progetti integrati territoriali e Bassolino annuncia un viaggio, assieme ai funzionari, per verificare la situazione. Un compito reso più facile da un'altra novità: l'informatizzazione del monitoraggio, che ora permette di tenere sotto controllo tutta la complessa documentazione relativa ai fondi europei premendo un pulsante. "Un altro segno della nostra rivoluzione europea - conclude Bassolino - eravamo tra gli ultimi, ora siamo i primi".
da www.regione.campania.it