lettera arrivata al corriere nella rubrica di Severgnini
Natale, presepi e zelante conformismo
Gentile Severgnini,
vorrei intervenire sul fatto del Natale in alcune scuole italiane, dove ogni anno ci sono casi di abolizioni di presepi, cambiamenti di parole nelle recite, o addirittura eliminazione delle celebrazioni, magari riproposte con altri stravaganti nomi. Il tutto per non "offendere" i musulmani. Sono un iraniano che vive nel vostro Paese da oltre venti anni. I miei due figli, ormai grandicelli, hanno frequentato qui le scuole elementari, e non hanno riportato alcun disagio quando si celebrava la ricorrenza natalizia. Vorrei precisare che, salvo rari ed isolati casi, non sono mai i musulmani a chiedere alle scuole di eliminare il presepe, o di effettuare cambiamenti vari. Sono sempre gli insegnanti italiani che prendono quelle iniziative, senza che nessuno di noi immigrati gliele chieda. Mi permetto di considerare queste iniziative in fondo piu' offensive della presunta offesa che ci vorrebbero evitare. In primo luogo perche' ci mettono in bocca parole che noi non abbiamo detto, e dunque passiamo poi per coloro che pretendono di voler cambiare le vostre abitudini quando cio' non è vero. (Anzi, l'atmosfera gioiosa e le luci natalizie piacciono molto anche ai bambini islamici, è un periodo di festa per tutti). In secondo luogo, perché i pochi fanatici che ci sono in giro, traggono grande vantaggio da queste dimostrazioni di debolezza, e si sentiranno prima o poi autorizzati a esigere altre cose, convinti che tanto verranno accettate. E non tutti i musulmani mandano le donne velate in giro, o sono fondamentalisti. Infine, tutta questa attenzione e riguardo nei confronti nostri puzza di falso lontano un miglio, ed è invece - come ben si sa - solo spinta da motivazioni politico-ideologiche, dunque la storia del Natale che ci offenderebbe è solo un pretesto messo in piedi da zelanti ma poco sinceri maestri. Invece di preoccuparsi del Natale, preferiremmo essere trattati con rispetto durante il corso dell'anno, cosa che spesso non capita. Noi non chiediamo affatto che voi rinunciate alle vostre abitudini, e sarebbe ora che il Ministero della Istruzione facesse qualcosa per impedire questa cosa un po' stupida che succede ogni anno. Grazie, saluti cordiali.
Maham Rufai