Sarkozy e Merkel a Parigi rilanciano l’asse franco-tedesco
Roma, 12 nov (Velino) - “Condividiamo gli stessi valori, le stesse ambizioni per l’Europa, la stessa moneta. È naturale che Francia e Germania conducano le proprie politiche consultandosi maggiormente”. Sono le parole pronunciate a Parigi dal presidente francese Nicolas Sarkozy e rivolte alla cancelliera tedesca Angela Merkel durante la rievocazione dell’armistizio del 1918. Parole non solo di circostanza: la stampa internazionale si sofferma su questo rilancio dell’asse franco-tedesco, che avrebbe precise ragioni politiche. Scrive ad esempio il britannico Times: “Il ritorno di Sarkozy al vecchio ‘motore franco-tedesco’ ha seguito le frustrazioni causate dai suoi tentativi di creare un nuovo legame con gli anglosassoni. È stato riferito ieri che egli avrebbe detto al suo Gabinetto che ‘Obama è molto deludente negli affari esteri’. Sarkozy è anche deluso da Gordon Brown ed è pessimista riguardo alle prospettive di un governo conservatore euroscettico in Gran Bretagna”.
Secondo il quotidiano, inoltre, la revisione della politica di Sarkozy “riflette la preoccupazione che, dopo due decadi dalla riunificazione, Berlino possa deviare dai suoi vecchi impegni con l’Unione europea per andare verso una nuova relazione con la Russia e con altre potenze”. Così, Francia e Germania sarebbero pronte a coordinarsi in tantissimi campi, in particolare nelle politiche industriali ed energetiche nonché nelle politiche di spesa dei rispettivi governi. Al punto che Sarkozy avrebbe proposto l’idea di scambiarsi di avere il ministro di un Paese all’interno del governo dell’altro. Un’ipotesi che la Merkel avrebbe accettato anche se non dal primo gennaio 2010 come vorrebbe il presidente francese. L’ex consigliere per la sicurezza di Helmut Kohl, Joachim Bitterlich, ha persino lanciato la proposta che la Francia divida con la Germania il proprio seggio permanente al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Non sono comunque tutte rose e fiori. Tra i due Paesi, che operano politiche di spesa pubblica alquanto diverse (Berlino rimprovera a Parigi una certa ‘allegria di gestione’), si preannuncia ad esempio uno scontro sui tetti di spesa dell’Unione europea.
Sta di fatto che quanto visto a Parigi sembra determinare un nuovo percorso che potrebbe influire molto all’interno dell’Unione europea. Primo passo di questa nuova alba nelle relazioni tra Francia e Germania sarebbe l’accordo per la designazione del belga Herman Van Rompuy a primo presidente stabile dell’Unione europea. Dopo la rinuncia di David Miliband alla poltrona di mr Pesc, tuttavia, per stessa ammissione della Merkel e di Sarkozy i giochi si sono riaperti. Queste nomine, previste ufficialmente per la prossima settimana, rappresenteranno il primo banco di prova dell’efficienza del nuovo asse.
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