Jorg Haider, intervistato dice: .............

[Fernando]

Jorg Haider a favore dell’entrata della Turchia nella UE. Intervista di Elisabeth Steiner, apparsa sul Der Standard del 9 ottobre 2004, pubblicata sul sito francese Vox Nr, traduzione dal francese a cura di Fernando
Domanda: sei favorevole all’entrata della Turchia nella UE?
Haider: è nel ns. interesse accogliere la Turchia nell’UE come membro a pieno diritto.
Domanda: ci sarà bisogno di un referendum popolare?
Haider: coloro che vivono nella casa comune europea devono poter decidere se vogliono accettare un nuovo ospite.
Domanda: l’attule Commissione UE raccomanda l’apertura di negoziati con la possibilità di ripensamenti, non è vero?
Haider: è giusto interrogarsi se questa nuova inclusione sia possibile. Comunque è il poco coraggio della “classe regnante” austriaca che crea ad ogni momento ogni sorta d’obiezioni, quando in realtà tutti i problemi sono stati regolati nel 1999 ad Helsinki con le firme congiunte del cancelliere Viktor Klima e quella del ministro degli esteri Wolfgang Schussel.
Domanda: il partito socialista è attualmente diviso su questa questione?
Haider: il signor Gusenbauer è come un amministratore di beni che non si decide se deve accettare o meno una eredità.
Domanda: tu hai sempre messo in guardia dall’invasione da parte degli immigrati del nostro mercato del lavoro. Hai cambiato idea?
Haider: devi fare una distinzione, perché non parli della stessa cosa. La farò io. Da una parte, che delle misure di protezione siano prese prima di una liberalizzazione del mercato del lavoro, è stata sempre un’esigenza rimarcata ad ogni occasione dal FPO. Sono state già messe in pratica per i paesi dell’Est in ogni modo. Ma la questione fondamentale di cui parliamo è un’altra. Vogliamo la Turchia nell’UE o no? Per mio conto credo proprio che sia estremamente importante che la Turchia divenga una componente dell’Unione.
Domanda: perché?
Haider: innanzitutto perché è una questione di sicurezza per l’Europa. In secondo luogo perché l’approvigionamento energetico dato dal petrolio e dal gas naturale del Caucaso o dei paesi arabi non può raggiungere liberamente l’Europa che attraverso la Turchia. Ciò che ci permetterebbe di liberarci dalla dipendenza statunitense e dalla loro politica neo-coloniale. Infine, perché in quella regione è nata la cultura europea. La nostra filosofia, la nostra musica, le scienze matematiche, tutto ciò proviene dall’Asia Minore ed ha raggiunto l’Europa attraverso l’intermediazione dei Greci. Inoltre le tre religioni monoteiste sono nate nella regione della Mesopotamia, l’Iraq d’oggi.
Domanda: a differenza di Andrea Molzer (deputato europeo del FPO) o di Hans-Christian Strache (Presidente del FPO viennese) tu non hai paura del “confronto di civiltà”?
Haider: abbiamo tutti e tre il medesimo obiettivo. Non siamo affatto in disaccordo. Solamente la via che percorriamo verso lo stesso traguardo è differente. Il mio parere è che bisognerà aver paura del “confronto” solo se l’Europa chiuderà le sue porte alla Turchia. Ciò vorrebbe dire abbandonarla ad un Islam fondamentalista. Allora potremmo avere un “assalto” vero e proprio alla “fortezza” Europa.
Domanda: tra gli austriaci c’è una certa inquetitudine a proposito della possibilità di libera circolazione dei salariati sul mercato del lavoro europeo e sulla libertà di stabilire il domicilio dove uno lo desidera, cosa ne pensi?
Haider: questo dimostra la necessità di un lungo periodo di transizione, senza ombra di dubbio. Ma bisogna pur dire che ci sono molti Turchi che hanno la cittadinanza austriaca. E’ sono delle persone capaci e laboriose, e spesso sono anche elettori del nostro partito.
Domanda: questo potrebbe modificare la vostra piattaforma politica?
Haider: ma nemmeno per sogno! Sono stato sempre favorevole affinchè si facesse una distinzione chiara e netta tra i rifugiati, nel senso della convenzione di Ginevra, e gli individui che vengono da noi per delle ragioni economiche. Sono stato sempre per una politica ordinata dell’immigrazione e non sono mai stato contro i lavoratori immigrati in quanto tali.
Domanda: che cosa è necessario, secondo te, modificare, allora, nella strategia politica del FPO?
Haider: la fiducia dell’elettorato nel FPO sta crescendo. Il FPO deve diventare più ottimista e nello stesso tempo rinnovarsi. Ghettizzarsi e ricercare il successo elettorale unicamente nell’esclusione aggressiva degli stranieri non ha alcun senso e non è assolutamente una garanzia di successo.

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Vecchio volpone Jorg... :