Risultati da 1 a 4 di 4
  1. #1
    email non funzionante
    Data Registrazione
    13 May 2009
    Messaggi
    30,192
     Likes dati
    0
     Like avuti
    11
    Mentioned
    2 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito La Diên Biên Phu Americana E' Cominciata In Iraq

    DI JOE VIALLS
    Mentre gli strateghi della Guardia Repubblicana risucchiano le truppe combattenti USA sempre più a nord, in aree urbane indesiderate [dal nemico] come Fallujah, Samarra, Kirkuk e Mosul, per l'America le linee di rifornimento dal Kuwait, nell'estremo sud, diventano sempre più lunghe ed esili. Alla fine quelle linee saranno attaccate e tagliate completamente dall'Armata shi'ita del Mehdi, affamando così le truppe USA e costringendole alla resa. Per comprendere come e quando ciò avverrà, abbiamo bisogno di tornare indietro nel tempo fino al Marzo 1954. Sebbene sia considerato un eroe di guerra in tutta l'Asia, il Generale Capo Vo Nguyen Giap è quasi sconosciuto in Occidente, nonostante fosse il Comandante in Capo che sconfisse i Francesi cacciandoli dal Vietnam, e in seguito concesse un quasi impossibile bis facendo esattamente la stessa cosa agli Americani, venti anni più tardi. A rigor di logica, Giap dovrebbe essere il più famoso generale del mondo, giacché tradizionalmente sono i vincitori a scrivere la storia.

    Sfortunatamente ciò fu impossibile per il Vietnam, che non aveva alcun controllo su istituzioni accademiche e mezzi d'informazione occidentali. Nel corso degli anni che seguirono, gli studiosi e gli inviati occidentali cercarono costantemente di sminuire la statura del Generale Capo Giap, forse nella futile speranza che questo avrebbe cancellato i suoi straordinari successi, e dunque smesso di perseguitarli con ricorrenti incubi di continue ed aspre sconfitte. Ancora di recente, nel 1996, un autorevole inviato di New York scriveva sfacciatamente: "La giuria non è ancora rientrata a dire se Vo Giap fosse veramente o no un buon generale". Solo che cosa Giap dovesse fare alfine per conquistare l'approvazione d'un gruppo di ottusi e sovrappeso inviati sionisti, rimane non chiarito, benché avrebbe avuto maggiori possibilità se avesse battuto anche gli Inglesi, i Tedeschi e i Russi. Forse questo l'avrebbe elevato all'irraggiungibile status di "buon generale" sebbene appaia improbabile, perché a New York c'è un pesante razzismo misto ad amarezza, che si estende alle altre istituzioni, inclusi il Dipartimento di Stato USA e l'Accademia Militare di West Point. Il nocciolo della questione è che i banchieri di Wall Street, i quali così disperatamente anelano il controllo del mondo, non hanno mai creduto veramente che "Gooks" e "Chinks" e "Ayrabs" sappiano come combattere e vincere, il che significa che per il presente almeno, il Generale Capo Vo Giap dovrà rimanere una figura di secondo piano, che ebbe solo "abbastanza fortuna" per sconfiggere due dei più potenti eserciti del mondo. E' questa grande arroganza e pretesa di superiorità che alla fine distruggerà il giovane Nuovo Ordine Mondiale dall'interno. Se gli "strateghi" sionisti di spicco come Perle e Wolfowitz avessero prestato attenzione alla storia reale, piuttosto che alle loro insane ideologie, sia la "Operazione Shekhinah" sia la "Operazione Iraqi Freedom" non avrebbero mai visto la luce; migliaia di famiglie americane non piangerebbero un caro perduto in Iraq, e la benzina per le automobili sarebbe negli USA ancora un bene relativamente economico.

    A metà del 1953, le forze d'occupazione francesi in Vietnam decisero improvvisamente che fosse una buona idea quella di rinforzare il capoluogo settentrionale di Diên Biên Phu, al confine col Laos, e utilizzarlo come "esca" per indurre gli oltraggiati Vietnamiti ad attacchi suicidi contro il potente perimetro difensivo. Nel corso degli anni, a dire il vero, è stato affermato che gl'infiltrati vietnamiti avessero "inculcato" ai Francesi quest'idea, e osservando la situazione logicamente, è un'affermazione perfettamente ragionevole. In linea d'aria, Diên Biên Phu si trova circa 600 miglia a nord di Saigon, ch'era al tempo l'unica base per rifornirsi di acqua, cibo, carburante e munizioni. Oltretutto, ogni metro della strada da Saigon a Diên Biên Phu costituiva un'insidia, con il continuo rischio d'imboscate e distruzione. I Francesi non si preoccupavano di questo perché essi avevano la "superiorità aerea" (un termine che ritroveremo in Iraq), e credevano di poter vettovagliare i loro reggimenti settentrionali con gli aerei da trasporto, e se assolutamente necessario con lanci di paracadute. Egualmente importante era l'apparentemente erronea credenza francese che le forze vietnamite considerassero Diên Biên Phu abbastanza importante da tentare la riconquista.

    Per più di 3000 anni, le guerre sono infuriate attraverso l'Europa orientale e l'Asia, con tutti i comandanti militari acutamente consapevoli di come città piene di civili largamente improduttivi costituiscano dei grossi pesi passivi, richiedendo massicce risorse per il mantenimento, dando in cambio un ritorno militare molto piccolo. Osservando crudamente, l'Inghilterra avrebbe probabilmente vinto la Seconda Guerra Mondiale con almeno due anni d'anticipo, se non avesse dovuto traghettare vaste quantità di cibo e carburante dall'America attraverso l'Atlantico, per sostenere le popolazioni di Londra, Birmingham, Manchester e una moltitudine d'altre grandi città. Dunque, il Generale Capo Vo Giap fu ben contento di lasciare assumere ai Francesi l'onere d'alimentare gli affamati abitanti di Diên Biên Phu, tanto a lungo quanto avessero voluto, sebbene, ovviamente, egli nutrisse un interesse personale nella distruzione dell'armata d'occupazione francese. E' significativo comunque che Giap si mise a distruggere l'esercito d'occupazione francese seguendo i propri programmi e il proprio metodo ingegnoso, e ch'ebbe successo contro tutte le previsioni. E' quanto accaduto in seguito, al principio del 1954, a provare come i Francesi fossero disposti per essere massacrati, proprio come gli Americani oggi in Iraq sono stati sistemati per essere massacrati, quasi cinquant'anni esatti dopo. Diên Biên Phu sorge in una grande valle a forma di coppa, con un fondo pianeggiante, sul quale i Francesi costruirono due importanti basi aeree, ed è circondata da colline facilmente difendibili. Il ragionamento francese era che prendendo le colline, la valle sarebbe stata al sicuro, ed utilizzabile come una via di rifornimento aereo di primo piano. Questa dipendenza dalla superiorità e dal trasporto aereo fu un fatale errore di valutazione, proprio come lo è oggi in Iraq. Ai fini dell'orientamento, è tempo di fare un veloce confronto tra il Vietnam del 1954 e l'Iraq del 2004. Nella prima fase della campagna vietnamita, i Francesi furono indotti a muovere un gran numero di truppe combattenti al fronte, nella città in gran parte deserta di Diên Biên Phu, che non aveva valore militare, e, fattore cruciale, era situata 600 miglia a nord dei depositi di rifornimenti, a Saigon.

    Nella prima fase della campagna irachena, gli Americani sono stati indotti a muovere un gran numero di truppe combattenti al fronte, nella città in gran parte deserta di Fallujah, che non ha valore militare, e, fattore egualmente cruciale, è situata 450 miglia a nord dei depositi di rifornimento, a Kuwait City. In entrambi i casi, ogni singolo miglio tra la Città Bersaglio e i magazzini dei rifornimenti è terra di nessuno, coi convogli di terra esposti al rischio estremo d'imboscata e distruzione. Se il piano della Guardia Repubblicana e dell'Esercito del Mehdi, alleati, avrà successo, il terreno del massacro/cattura finale per gli Americani in Iraq sarà più a nord, verso il vertice del "Triangolo Sunnita" che allunga le distanze dai depositi di rifornimento a Kuwait City fino a circa 600 miglia. Come vedremo brevemente, le forze USA sono già attirate verso settentrione, incoraggiate dall'inganno d'essere riuscite a "conquistare" Fallujah. A tutti i fini pratici quindi, il "Triangolo Sunnita" in Iraq è il diretto equivalente di Diên Biên Phu. Sebbene il Triangolo Sunnita misuri oltre tre volte le dimensioni di Diên Biên Phu, esso serve al medesimo scopo, e il risultato finale sarà lo stesso, a meno che l'America non trovi improvvisamente, entro le prossime due settimane, un generale dotato d'un po' di cervello. Il Generale Capo Vo Giap non interferì con le operazioni francesi durante il rafforzamento della posizione di Diên Biên Phu, nonostante disponesse di truppe più che sufficienti. Se la trappola era destinata a scattare correttamente, voleva prendere nella rete il maggior numero possibile d'invasori francesi. Così dagli ultimi di Novembre del 1953 ai primi di Marzo del 1954, gli osservatori di Giap rimasero sotto copertura, prendendo numerose annotazioni su ogni sviluppo francese, e registrando l'arrivo di tutti i soldati francesi. Per gli ultimi di Febbraio del 1954 le operazioni francesi erano completate, e gli osservatori del Generale Giap furono in grado di comunicare che le due gigantesche piste d'atterraggio erano state completate, tutti gli altri lavori in corso erano essenzialmente terminati, ed allora vi erano un totale di 13000 francesi combattenti a Diên Biên Phu. E' naturalmente una pura coincidenza il fatto che gli Americani, recentemente, abbiano inviato proprio 13000 truppe combattenti a Fallujah.

    Ai primi di Marzo il Generale Giap concesse ai Francesi d'eccitarsi, permettendo ad alcuni suoi uomini di correre attraverso le colline, benché fugacemente, provocando messaggi-lampo per Parigi riferenti come i Vietnamiti "avessero abboccato all'esca" e si stessero "preparando ad attaccare le linee francesi". Chiaramente i comandanti francesi si aspettavano un ammasso di contadini ignoranti che si precipitassero all'assalto del perimetro di filo spinato agitando mazze e forconi. Allora i Vietnamiti scomparirono e tutto tornò nuovamente calmo, e tale rimase fino alla tarda serata del 13 Marzo 1954. Al crepuscolo, tiri d'artiglieria di grande calibro cominciarono a piovere sulle posizioni francesi a Diên Biên Phu, come se provenissero dal nulla, portando al suicidio del comandante dell'artiglieria francese. Umiliato dalla sua incapacità di portare un contrattacco contro i ben celati cannoni vietnamiti, l'ufficiale francese camminò fino alla sua piroga, e quindi si sparò un colpo in testa. Be', almeno questo gli riuscì correttamente... In una copertura degna degli attuali reportage della CNN sugli eventi in Iraq, l'ufficiale fu immediatamente celato nella piroga in completa segretezza, per paura che la sua mancanza di fibra morale potesse contaminare gli uomini. Di fatto i suoi uomini avevano cose ben più serie di cui preoccuparsi, poiché durante la sola notte tra il 13 e il 14 Marzo, più di 9000 colpi d'artiglieria pesante piovvero sui Francesi, che non poterono rispondere con neppure un singolo proiettile di fucile. Con una mossa sbalorditiva, il Generale Capo Vo Giap aveva convinto i suoi uomini a portare a mano più di 100 pezzi d'artiglieria pesante su per i ripidi e boscosi pendii delle colline, che i Francesi avevano precedentemente descritto come invalicabili, provando così che quanto appare impossibile a un invasore scoraggiato, è invece possibile a uomini motivati e determinati a proteggere le loro mogli, i loro figli, e il loro paese.

    Ora pensate a questa gente con molta attenzione, pensate a loro. Vo Giap disponeva di circa 150 pezzi d'artiglieria all'inizio dell'assedio, ma gli Iracheni ne hanno più di 10000 nel solo nord del paese. Oltre la metà delle armi irachene hanno un calibro più pesante di quelle vietnamite, e tutte hanno una gittata tre volte superiore. Quando la Guardia Repubblicana in particolare, alfine deciderà d'aprire il fuoco, il cielo sarà oscurato dalla cascata di proiettili di mortaio pesante. Mentre gli shrapnel continuavano a strepitare da una capo all'altro di Diên Biên Phu, i sempre più disperati Francesi spedirono i bombardieri da Saigon ad attaccare i mortai vietnamiti. Questa doveva essere la dimostrazione della tanto vantata superiorità aerea francese. Purtroppo per i piloti, il Generale Capo Vo Giap aveva camuffato ogni pezzo così accuratamente, che neppure uno fu colpito o danneggiato. In molti casi i piloti non poterono neppure trovare un obiettivo, così sganciarono i loro missili alla cieca in mezzo alla foresta, oppure li riportarono indietro 600 miglia a Saigon. Posso quasi sentire i miei critici da poltrona iniziare a obiettare: "Sì, ma non c'è alcun albero dietro cui nascondersi in Iraq!". Ciò è esatto, ma è anche vero che molti mesi prima che l'America invadesse illegalmente l'Iraq nel 2003, l'Esercito Iracheno ingrassò e avvolse nella plastica ogni pezzo d'artiglieria con 100-200 cariche di munizioni, e quindi seppellì le armi in buche individuali lontane tra loro e ben distribuite all'interno del paese. Tutto ciò che gli Iracheni motivati debbono fare (ricordate le loro mogli, i loro figli, e il loro paese?), è disseppellire e scartare i pezzi d'artiglieria con le munizioni, e aprire il fuoco. Una volta che l'arma ha sparato, riportare la canna al di sotto del margine superiore della buca, e gettarvi sopra un telo mimetico. Tutto quello che gli F-15 Eagles dei razziatori americani vedranno è piatto deserto, e ad ogni modo non potranno avvicinarsi molto per osservare.

    Durante gli ultimi mesi gli attacchi da parte degli Iracheni con lanciamissili da spalla a ultravioletti e termo-guidati, sono aumentati in modo allarmante, rendendo i piloti americani estremamente nervosi. Al montare delle perdite a Diên Biên Phu, i Francesi risposero paracadutandovi rinforzi, ma scoprendo con orrore ch'erano presi di mira dal fuoco di cannoni anti-aerei nascosti nella giungla. Atterrare sulle due enormi piste era ovviamente fuori discussione, poiché i Vietnamiti avevano concentrato i tiri d'artiglieria sui campi d'aviazione per impedire una simile eventualità. Pochi idioti suicidi tentarono un atterraggio, ma la maggior parte furono uccisi toccando terra, o distrutti sulle piste. L'ultimo tentativo d'atterraggio s'ebbe il 28 Marzo, il che significa che Vo Giap era riuscito a distruggere due grossi campi d'aviazione in 14 giorni, usando solo l'artiglieria. Ricordate che proprio come oggi gli Iracheni, egli non aveva un solo aviomezzo a sua disposizione. Entro il 31 Marzo tutti i convogli di terra provenienti dal sud furono distrutti o bloccati, con l'implicazione che i rifornimenti erano allora interamente da paracadutare in un area irta di cannoni anti-aerei, e il flusso di provviste cominciò a scemare rapidamente. Una buona porzione dei rifornimenti atterrò nelle aree controllate dai Vietnamiti, fornendo loro più materiale necessario. In pratica il Generale Capo Vo Giap aveva già vinto, riferendosi al resto della battaglia come al "lento dissanguarsi del pachiderma morente". La fine giunse quando i Vietnamiti occuparono una Diên Biên Phu ridotta allo stremo, il 7 Maggio 1954. E così erano riusciti, quei "contadini ignoranti" o "gooks", a sconfiggere l'alta tecnologia dei Francesi.


    In tutto, 7860 soldati francesi morirono a Diên Biên Phu tra il 13 Marzo e il 7 Maggio. In altri termini, il loro tasso di logoramento dal solo fuoco d'artiglieria e fucili fu di 143 soldati uccisi al giorno, per ogni giorno dell'assedio, senza contare le migliaia di feriti. Allora era giunto il momento di prendere i prigionieri. I Vietnamiti fornirono assistenza di base ai 4436 soldati francesi feriti, mentre quelli sani furono condotti nei campi d'internamento. Infine, dopo lunghe contrattazioni e un acuto imbarazzo per il Governo francese, gli ultimi 3300 francesi prigionieri furono rilasciati quattro anni più tardi, nel 1958. Ora provate a illudervi che ciò non possa assolutamente accadere nel 2004 ai soldati americani in Iraq. Laddove i Vietnamiti erano essenzialmente combattenti formatisi come tali nella giungla e con armamento minimo, la Guardia Repubblicana è una forza speciale addestrata dalla Russia, ed equipaggiata con tutte le armi presenti nell'arsenale russo, a parte l'aviazione. I suoi componenti sono altamente motivati, altamente addestrati, e stanno al momento attirando tuo padre o tuo fratello o tuo figlio (I) verso nord, in una trappola mortale che i miopi ed ipernutriti generali del Pentagono non possono o non vogliono vedere, e Wolfowitz è incapace di comprendere, neppure se gliela illustraste con immagini colorate a pastelli. Sarebbe bello pensare che ci sia un generale assennato da qualche parte del Pentagono, ma alla prova dei fatti non sembra essere così.





    La Guardia Repubblicana ha provocatoriamente appeso una coppia di mercenari americani ad un ponte di Fallujah, e poi sogghignato: "Come reagirete di fronte a ciò?". Essi già conoscevano l'ovvia risposta, e qualche mascella fiacca del Pentagono ordinava a 13000 delle 30000 truppe americane combattenti al fronte di recarsi e farsi vincolare a Fallujah, mentre l'idiota Wolfowitz timbrava gli ordini. Ora, quanto è stato semplice? Ottimo, i Marines USA si precipitano nella quasi deserta città di Fallujah, per divertimento sparano a qualche civile disarmato nella chiesa, mentre consumano ingenti quantità di acqua, cibo, carburante e munizioni incredibilmente preziose. Mentre essi sono così impegnati, la Guardia Repubblicana fa fuori qualche convoglio americano in più, facendo sì che i Marines abbiano anche meno acqua, cibo, carburante e munizioni. In seguito la Guardia Repubblicana uccide qualche americano in più nella ulteriormente settentrionale Samarra, e come prevedibile deride: "Come reagirete a questo?". La stessa mascella fiacca del Pentagono ordina immediatamente ad altre 5000 truppe combattenti di linea d'andare a nord, a Samarra, mentre Wolfowitz pone prontamente il suo timbro. Neppure uno che sappia leggere una mappa, per la miseria! Poi, come se per magia, la Guardia Repubblicana provoca la rovina a Mosul, sparando a qualche dozzina di collaboratori (II) e a qualche inutile edificio vuoto. Nessun bisogno di derisioni questa volta, perché la mascella fiacca al Pentagono è già comportamentalmente condizionata. Rapida come un fulmine assegna altre 4000 truppe combattenti di linea a Mosul, sebbene non abbia idea di dove essa sia. Be', è un bel pezzo a nord, ed anche di più a tornare indietro, se la Guardia Repubblicana non vuole permettertelo. Potete dedurre da voi il prossimo episodio, benché non appaia promettente...

    Joe Vialls
    Fonte:http://www.joevialls.co.uk/
    5.12.04

    Note del traduttore
    I) L'Autore si sta naturalmente rivolgendo ai suoi compatrioti statunitensi.
    II) Sottinteso "degli Statunitensi".

    Traduzione italiana di Daniele Scalea
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

  2. #2
    Non sono d'esempio in nulla
    Data Registrazione
    25 May 2003
    Località
    Firenze
    Messaggi
    8,664
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Post Leggere con attenzione

    Messaggio-video dalla resistenza irachena
    15 Dec 2004

    A Message From "The Iraq Resistance - Islamic Jihad Army"
    December 13 - 2004 - "Popoli del mondo! Queste parole vi giungono da chi, fin dal giorno dell'invasione, sta combattendo per sopravvivere sotto le sanzioni imposte dai regimi crimali di Usa e G.B. Siamo semplicemente gente che ha scelto i principi al posto della paura. Abbiamo sofferto i crimini e le sanzioni, che consideriamo le vere armi di distruione di massa."

    "Dopo aver visto i crimini di americani ed inglesi, abbiamo scelto il nostro futuro. Il futuro (è) in ogni lotta di resistenza, in ogni storia umana".

    "E' il nostro dovere, cosi' come è nostro diritto, combattere le forze di occupazione, i cui paesi saranno ritenuti moralmente ed economicamente responsabili, per ciò che i loro governanti eletti hanno rubato e distrutto nel nostro paese".

    "Non abbiamo attraversato gli oceani ed i mari per occupare la Gran Bretagna o gli Stati Uniti, né siamo responsabili degli attentati dell'11 settembre 2001. Queste sono solo alcune delle bugie che questi criminali spacciano per coprire i loro piani per controllare le fonti energetiche di fronte ad una Cina in crescita e ad una forte Europa unita".

    "E' ironico che gli iracheni debbano sopportare il prezzo di questo scontro, davanti al resto del mondo addormentato e silenzioso".

    "Ringraziamo tutti quelli che, anche in Gran Bretagna e negli Stati Uniti scendono in strada per protestare contro questa guerra e questa globalizzazione. Ringraziamo anche la Francia, la Germania, e tutti quei paesi che finora hanno sostenuto posizioni più sagge e bilanciate".

    "Oggi ci rivolgiamo nuovamente a voi. Non abbiamo bisogno di armi, o combattenti, non ci mancano. Vi chiediamo di formare un fronte mondiale contro la guerra e le sanzioni. Un fronte che sia guidato da saggi e da coloro che conoscono quello che accade. Un fronte che riporti ordine e riforme. Nuove istituzioni che rimpiazzino quelle corrotte".

    "Smettete di usare il dollaro, usate l'Euro o un paniere di monete diverse, riducete o eliminate i vostri consumi di prodotti americani e britannici, fermate il sionismo prima che provochi la fine del mondo".

    "Educateli al dubbio sulla vera natura del conflitto, non credete ai loro media, le loro perdite sono molto più alte di quanto dichiarino. Il nostro unico desiderio sarebbe di avere più telecamere per mostrare al mondo la vera dimensione della loro sconfitta".

    "Il nemico è in difficoltà".

    "Ora teme una resistenza che per lui è imprevedibile ed invisibile. Noi possiamo scegliere dove, come e quando colpire, i nostri antenati portarono le prime scintille della civiltà, noi ridefiniremo il significato della parola "conquista".

    "Oggi scriviamo un nuovo capitolo del warfare urbano. Sappiate che aiutando gli iracheni aiuterete voi stessi, visto che il domani vi potrebbe portare le stesse distruzioni. Aiutare gli iracheni non significa firmare qualche contratto con gli americani qua e la'".

    "Dovete continuare ad isolare gli americani. Questo conflitto non è più considerato una guerra locale. Né il mondo può restare ostaggio di una infinita e continuamente rigenerata paura imposta agli americani. Li disturberemo in Iraq per esaurire le loro risorse, forza lavoro e volontà di combattere. Gli faremo spendere quanto rubano, se non di più. Disturberemo, e poi fermeremo il flusso del nostro petrolio rubato, fino a rendere inutilizzabili i loro aerei".

    "E quanto prima sarà nato il movimento, quanto prima avverrà la loro caduta".

    Ai soldati americani diciamo: "potete anche scegliere di combattere la tirannia al nostro fianco. Lasciate le vostre armi, e trovate rifugio nelle nostre moschee, chiese e case. Vi proteggeremo, e vi faremo uscire dall'Iraq, così come abbiamo già fatto con alcuni di voi. Tornate alle vostre case e alle vosre famiglie. Questa non è la vostra guerra. E nemmeno state combattendo in Iraq per una vera causa".

    "E a George Bush diciamo: "Ci hai sfidato a continuare, cosi' abbiamo fatto, come non ti saresti mai aspettato. Hai un'altra sfida?".

    Islamic Jihad Army

  3. #3
    Non sono d'esempio in nulla
    Data Registrazione
    25 May 2003
    Località
    Firenze
    Messaggi
    8,664
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito http://www.reporterassociati.org/

    Usa, parlano i disertori: perché non siamo voluti andare in Iraq
    16 Dec 2004

    "Mi era stato detto durante l'addestramento che se mi fosse stato dato un ordine illegale o immorale era mio dovere disobbedire. E sentivo dentro di me che invadere ed occupare l'Iraq era una cosa illegale ed immorale". (Sergente Jeremy Hinzman)

    Il Pentagono afferma che più di 5.500 soldati hanno disertato sin dall'inizio della guerra in Iraq. La trasmissione "60 Minutes" della CBS, durante la puntata di mercoledì scorso ha intervistato diversi di questi disertori che hanno lasciato l'esercito o i marines, piuttosto di andare in Iraq. E come la generazione di disertori venuta prima di loro, si tratta di quasi tutti disertori rifugiatisi in Canada.

    Cosa hanno da dire questi uomi, a loro difesa, per aver violato gli ordini ed il giuramento militare?

    Tutti loro hanno riferito al corrispondente della CBS, Scott Pelley, che è stata la loro coscienza, non la codardia, a renderli dei disertori. "Ero un guerriero. Lo sapete? Lo sono sempre stato. E' sempre stata la mia strada - sentivo dentro di me la responsabilità di difendere coloro che non potevano difendersi da soli", afferma il soldato semplice Dan Felushko, 24 anni.

    Era dovere di Felushko imbarcarsi con i Marines per andare in Kuwait nel gennaio 2003, in preparazione per l'invasione dell'Iraq. Invece, è scappato via da Camp Pendleton, in California, e si è rifugiato in Canada. "Non volevo che le parole 'Morto deluso in Iraq' fossero scritte sulla mia tomba", afferma Felushko. "Se ci fossi andato, per quanto mi riguarda e visto quello in cui credo, mi sarei sentito nel torto. E poichè vedevo questa azione militare come sbagliata, se io fossi morto o avessi ucciso qualcuno lì, sarebbe stato ancora peggio".

    Ha quindi riferito a Pelley che non erano certo i combattimenti che lo impaurivano. Difatti, afferma di aver iniziato l'addestramento di base solo qualche settimana dopo che al Qaeda aveva attaccato New York e Washington e che era pronto ad andare in Afghanistan già lo stesso 11 settembre. Ma Felushko dice anche di non vedere alcun legame tra gli attacchi sul suolo americano e Saddam Hussein.

    "Si tratta di questo principalmente. E' mio diritto scegliere tra quello che ritengo essere giusto e quello che penso essere sbagliato?" si chiede Felushko. "E nessuno può impedirmi di fare questa scelta tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato". Ma Felushko aveva firmato un contratto per far parte dei Marines. "E' un contratto con il diavolo, se lo vedete da questa angolazione", afferma.

    Come si sente stando qui a Toronto mentre altri Marines stanno morendo a Fallujah, Najaf e Ramadi? "Sono pieno di dubbi sulla mia decisione". Cosa ha da dire ai familiari delle truppe americane che sono morte in Iraq? "Onoro i loro morti. Forse possono pensare che la mia presenza disonori i loro morti. Ma hanno fatto la loro scelta allo stesso modo di come io ho fatto la mia. L'unica mia preoccupazione è se essi han fatto la loro scelta sulla base di quello che credono davvero e non di altro, perchè altrimenti sarebbe sbagliato. Giusto no? Ed il governo è responsabile di questi morti, perchè non ha dato loro alcuna opzione".

    Il padre di Felushko è canadese, così lui ha la doppia cittadinanza e può stare legalmente in Canada. Ma non è così semplice per gli altri disertori americani. La legge canadese è cambiata parecchio dai tempi del Vietnam. Allora, circa 55.000 disertori americani si erano rifugiati in Canada ed erano considerati come i benvenuti. Ma oggi i disertori americani, così come Brandon Hughey, devono prima convincere l'Ufficio Immigrazione del Canada di essere dei rifugiati. Hughey ha fatto il volontario nell'Esercito per pagarsi il college.

    Si è laureato a San Angelo in Texas, giusto due mesi dopo che il presidente Bush ha dichiarato guerra in Iraq. Cosa pensava delle motivazioni fornite per entrare in guerra? "Sentivo che era necessario farlo se loro avessero davvero avuto queste armi. Erano un pericolo per la nostra salvezza e le nostre città. Io ero a favore. O perlomeno, non mi ponevo la questione".

    Hughey afferma inoltre di essere stato pronto sin dall'inizio a morire "per la salvezza dell'America". Durante l'addestramento di base non era venuto a conoscenza di molte informazioni riguardanti l'Iraq. Ma dopo aver finito questo addestramento, aveva iniziato ad informarsi e seguire le ultime notizie provenienti dall'Iraq. "Sono così venuto a sapere che, in sostanza, non era stata trovata nessuna arma di distruzione di massa. Le notizie cominciavano ad uscire e sembrava sempre più probabile che non si sarebbe trovata nessuna arma di distruzione di massa - ed anche le motivazioni fornite sui presunti legami con Al Qaeda risultavano essere quantomeno dubbie", afferma Hughey.

    "Questo mi ha fatto arrabbiare, perchè sentivo che le nostre vite di soldati erano di fatto gettate via per niente". Quando Hughey ha ricevuto l'ordine di stanziamento in Iraq in una unità combattente, ha ricercato su Internet una via per evitarlo e gli è stato indicato così da alcuni disertori dell'era Vietnam di andare a nord, in Canada.

    Ed è quello che ha fatto, ha guidato verso il nord, assieme ad una troupe della televisione canadese. Hughey aveva infatti ricevuto un invito da una coppia di Quaker che aveva già aiutato i disertori americani ad evitare il servizio militare ai tempi del Vietnam. Viaggiando da Fort Hood, Texas, a St. Catherine in Ontario, Canada, Hughey ha così passato il confine, libero dagli obblighi militari.

    Pelley quindi gli legge le lettere che sono state spedite ad un editore di un giornale di San Antonio riguardo la sua diserzione. "Mi rende triste sapere che c'è così tanto odio nel mio Paese", afferma Hughey. "Prima di entrare nell'Esercito, avrei pensato allo stesso modo loro. Chiunque avesse detto no alla guerra, lo avrei considerato come un traditore ed un codardo. Così, insomma, sono grato a questa esperienza, perchè mi ha permesso di aprire gli occhi e di guardare le cose in profondità". Comunque, aggiunge: "Odio vedere infangata l'immagine del mio Paese, che è sempre stato dalla parte dei buoni e sempre in guerra per giusta causa, ma non questa volta".

    Hughey, assieme ad altri disertori, sarà rappresentato dinanzi all'Ufficio Immigrazione e Rifugiati del Canada da un avvocato di Toronto, Jeffrey House. Il suo cliente dovrà provare che, se dovesse tornare negli Stati Uniti, non sarebbe perseguito solo per aver disertato e violato il giuramento militare - ma sarebbe perseguitato in ogni caso. Come farà House a provare questo dinanzi alla corte canadese? "Chiunque dovrebbero aver diritto di dire, 'Non combatto per questa guerra, è una guerra illegale. E' qualcosa di illegale che sta accadendo sul terreno, ed io non parto per andare a combattere in una guerra illegale'. E chiunque afferma che i soldati debbano andare in galera se non combattono per una guerra illegale, li sta perseguitando", afferma House.

    E si tratta di qualcosa che House ha subito come esperienza personale. Infatti nel 1969 si era appena laureato dall'Università del Wisconsin ed era stato arruolato, dovendo così riparare in Canada e spendere qui il resto della sua vita. La strategia legale di House si baserà sull'accusa al presidente Bush di non aver agito in base alle leggi internazionali.

    Ma come farà a difendere dei volontari che hanno firmato un contratto per entrare nell'Esercito? "Gli Stati Uniti dovrebbero essere tenuti a rispettare le obbligazioni contenute nei trattati internazionali, come quello delle Nazioni Unite, ma non lo fanno. Se un presidente non rispetta gli Accordi di Ginevra o la Carta delle Nazioni Unite, abbiamo tutto il diritto di dire 'Perchè solo i soldati che hanno firmato il contratto quando avevano ancora 17 anni, perchè solo loro sono tenuti a rispettare i contratti? Perchè un presidente non ha questo dovere?' Non penso che sia giusto così. Non penso che sia corretto".

    Il primo disertore che dovrà andare dinanzi all'Ufficio Canadese per i Rifugiati sarà molto probabilmente il sergente Jeremy Hinzman di Rapid City, South Dakota, entrato nell'Esercito nel gennaio 2001 come paracadutista dell'82esima Divisione Aereotrasportata. Voleva fare carriera nell'Esercito, ma con il tempo, ha capito che non poteva rimanere nell'Esercito a vita.

    "Ero assieme alla mia compagnia e dicevamo tutti ad alta voce 'Addestrati ad uccidere, noi uccideremo', e lo ripetevamo in continuazione", ricorda Hinzman. "Mi guardai attorno e vidi tutti i miei colleghi diventare rossi in faccia e gridare con voce sempre più rauca ed ad un certo punto una luce mi si accese nella testa e mi dissi 'Lo so bene. Ho preso la decisione errata, non è questa la mia vita'."

    Ma Hinzman non voleva comunque abbandonare l'Esercito: "Avevo firmato un contratto per quattro anni. Volevo rispettarlo pienamente. Ma non volevo prendere parte ai combattimenti". Perciò mentre era di stanza a Fort Bragg, Hinzman afferma di aver richiesto l'ottenimento dello status di obiettore di coscienza, che gli avrebbe permesso di rimanere nell'Esercito senza però prendere parte ai combattimenti. Nell'attesa della decisione, era andato di stanza in Afghanistan ed aveva lavorato in una cucina di campo.

    Ma successivamente, l'Esercito gli aveva riferito che non lo riteneva qualificato per l'obiezione di coscienza, ed anzi che gli era stato ordinato di andare a combattere in Iraq. Hinzman quindi decise di rifugiarsi in Canada assieme alla sua famiglia, dove sta vivendo attualmente grazie ai risparmi accumulati mentre era nell'Esercito.

    Non pensa che era giusto seguire gli ordini? "Mi era stato detto durante l'addestramento di base che, se mi fosse stato dato un ordine illegale o immorale, era mio dovere disobbedire. E sentivo dentro di me che invadere ed occupare l'Iraq era una cosa illegale ed immorale". Ma non è possibile avere un Esercito di liberi pensatori, altrimenti non sarebbe un Esercito. "No, non credo. Penso che ci siano tempi in cui i militari e i Paesi agiscono in modo errato. Intendo dire, l'esempio ovvio è quello che è accaduto in Germania durante la Seconda Guerra Mondiale. Di sicuro, Saddam Hussein non era uno stinco di santo. E neppure i suoi alleati lo erano. Ma era davvero una minaccia agli Stati Uniti?"

    Sì, ma non sarebbe comunque stato meglio combattere per liberare il popolo iracheno? "Il fatto che un Paese viva in libertà o sotto una tirannia o qualsiasi altra cosa, è responsabilità del popolo di quel Paese".

    Hinzman e gli altri disertori americani sono diventati delle celebrità per il movimento anti-guerra canadese. Solo alcuni dei 5.500 disertori riportati dal Pentagono si sono rifugiati in Canada, ma House afferma di ricevere un numero sempre maggiore di chiamate da parte di potenziali disertori.

    Non sarebbe giusto e onorevole per i disertori tornare negli Stati Uniti e costituirsi all'Esercito? "Perchè dovrebbe essere onorevole? I disertori in questione hanno firmato un contratto per difendere la Costituzione degli Stati Uniti da qualsiasi minaccia, non per prendere parte in guerre preventive. Non penso sia giusto e corretto punire una persona per aver fatto la cosa corretta. Che beneficio c'è nell'essere dei martiri? Non ne vedo nessuno".

    Il caso di Hinzman è in fase di esaminazione dinanzi all'Ufficio Canadese per l'Immigrazione ed i Rifugiati a partire da lunedì 13 dicembre. Ma ancora non si sa se gli sarà permesso di rimanere in Canada o se sarà deportato negli Stati Uniti e dovrà fare fronte alle conseguenze legali della sua decisione. La decisione è prevista per febbraio.

    Dovesse tornare negli Stati Uniti rischierebbe fino alla pena di morte per aver disertato in tempo di guerra. Ma di solito le pene in questi casi variano dai tre ai cinque anni di carcere duro.

  4. #4
    Crocutale
    Data Registrazione
    02 Apr 2004
    Località
    Parma
    Messaggi
    38,489
     Likes dati
    986
     Like avuti
    16,559
    Mentioned
    515 Post(s)
    Tagged
    29 Thread(s)

    Predefinito

    E' affascinante l'idea di una Dien Biem Phu nel nord dell'Iraq, ma forse non tiene conto del fatto che li a nord ci stanno i Curdi che sono con gli USA, e il confine con la Turchia che è un paese NATO, attraverso cui possono passare i rifornimenti.

 

 

Discussioni Simili

  1. Dien Bien Phu
    Di WillyI nel forum Storia militare
    Risposte: 7
    Ultimo Messaggio: 31-08-12, 18:08
  2. Dien Bien Phu: la vittoria impossibile
    Di Gianmario nel forum Destra Radicale
    Risposte: 22
    Ultimo Messaggio: 01-07-05, 14:21
  3. Dien Bien Phu: la vittoria impossibile
    Di Gianmario nel forum Centrodestra Italiano
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 23-06-05, 22:34
  4. IRAQ: La Dien Bien Phu Americana
    Di araknerosso nel forum Comunismo e Comunità
    Risposte: 9
    Ultimo Messaggio: 14-12-04, 15:46
  5. Iraq: la guerra del vaccaro texano è già cominciata. Sul WEB.
    Di Guido Di Tacco nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 6
    Ultimo Messaggio: 08-02-03, 17:27

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito