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Discussione: Turchia? NO ! Grazie.

  1. #1
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    Thumbs down Turchia? NO ! Grazie.

    Da più parti si sbandiera l'entrata nella Cee della Turchia, oltre ai già noti problemi dati da una cultura completamente diversa dalla nostra, e non mi riferisco alla sola Italia, c'è un altro aspetto che nessuno tratta, pare quasi che sia VIETATO.
    Come ben noto la Fiat produce auto in Turchia, altrettanto noto che la Pirelli ha la una notevole produzione di pneumatici, va da se che tante industrie italiane in quella zona che oggi è fuori dalla Comunità Europea producono ingenti quantità di prodotti che poi vengono "importati" nella CEE, in Italia.
    Fermo restando che io condanno siffatta politica industriale sino a quando Fiat, Pirelli e C. fanno pagare alla collettività i loro operai, leggi CIG, notare quanto segue.
    Oggi per portare quei prodotti in Italia ci sono dazi, dogane che incidono notevolmente sui costi originari senza produrre utili ai fabbricanti, ne consegue che quei prodotti, una volta ammessa la Turchia nella Cee, non gravati da quelle tasse (ed in funzione di costi di produzione di molto inferiori) costeranno notevolmente meno ed entreranno in diretta ed aspra concorrenza con i prodotti italiani o europei.
    L'epilogo non credo necessiti di ulteriori spiegazioni; salvo concedere ancora CIG ai soliti che già in passato hanno delegato ad altri il loro lavoro. Salvo concedere ulteriori guadagni alla grande industria.
    Non è che sotto sotto sono cambiati gli ordini dei fattori ma il prodotto come sempre non cambia?
    Formula: C x p = is
    (Leggi Confindustria moltiplicato politica uguale italiano sodomizzato).
    Riflettete gente, riflettete.
    Tonino
    Tonino 44

  2. #2
    Tremendo
    Ospite

    Predefinito

    La protesta del Carroccio alla Camera. Il capogruppo: domenica a Milano i padani si faranno sentire
    CE’: NO ALLA TURCHIA E NON SOLO
    «Siamo anche contrari a togliere l’embargo sulle armi alla Cina e vogliamo il referendum sulla Costituzione Ue»

    Sulla politica estera cresce la distanza tra Lega Nord e i partner della Cdl. Ultima “pietra dello scandalo”, l’adesione della Turchia nella Ue: un dato di fatto per gli alleati, mentre il Carroccio chiede il referendum. E per rompere il muro di silenzio, il capogruppo Cè e alcuni deputati leghisti hanno dato vita ieri alla Camera a una clamorosa contestazione. Sono fioccate le sospensioni dall’aula, ma Cè non demorde e chiede un vertice di maggioranza.


    [Data pubblicazione: 17/12/2004]

  3. #3
    Tremendo
    Ospite

    Predefinito

    È una scelta di civiltà il nostro “no” alla Turchia


    Giuseppe Leoni
    --------------------------------------------------------------------------------
    Di fronte all’apertura del negoziato per l’ingresso della Turchia in Europa mi torna alla mente la testimonianza di un amico che si trovava a Vienna nel 1983, quando la capitale austriaca celebrava con sentita partecipazione il tricentenario della sorprendente liberazione della città dall’assedio dei turchi. Sulle vetrine della città e sui manifesti celebrativi comparivano quasi ovunque le scritte a mano degli immigrati musulmani che dicevano: «Noi siamo qui a spazzare quelle strade sulle quali cavalcavano i nostri antenati come fieri conquistatori. Ma la colpa non è dei cristiani, la colpa è di noi musulmani...».
    Si capisce allora di più quello spirito di rivincita e di vendetta che anima dal profondo (da quell’11 settembre 1683, quando furono ad un passo dall’impadronirsi di tutta Europa) le correnti più radicali della cultura islamica, che da un secolo predicano la riconquista e che nelle componenti più estreme arrivano alla pratica cinica del terrorismo generalizzato. Il fatto oltretutto più sorprendente è che per loro la coscienza storica della propria sconfitta è vivissima nella carne del presente, mentre purtroppo l’Occidente, l’Europa e la cristianità hanno rimosso, quasi chirurgicamente, la memoria profonda di quel glorioso passato. E, dato che senza consapevolezza della storia nessun popolo ha un futuro, è solo un bene ricominciare a ricostruire le radici storiche che danno una ragione all’azione politica nel complicato presente. In quella storia cancellata dai libri di testo, dai manuali delle scuole, dall’informazione e dai programmi televisivi, guarda caso c’è molto di padano.
    Già, perché alla liberazione di Vienna ebbe il suo battesimo militare il giovanissimo “Prinz Eugen” (il principe Eugenio, un nobile cadetto di un ramo secondario dei Savoia, fuggito dalla corte francese del “Re Sole” e pressocchè rinnegato dalla corte sabauda) che fu il geniale comandante militare di un’intera epoca. Aveva ai suoi ordini i fedelissimi seimila “lancieri padani” che costituirono il nerbo delle armate con le quali, in quarant’anni di campagne militari, Eugenio respinse sempre più indietro l’espansione islamica e fu l’arbitro dei conflitti di potere in tutta Europa nel primo Settecento.
    Con questa prestigiosa memoria nel sangue, ecco che allora la polemica politica contro l’adesione della Turchia all’Europa acquista un significato molto più alto e nobile di come viene liquidata con imbarazzo dall’informazione di regime e dai “poteri forti e oscuri” che invece puntano ad un’annacquamento della nostra civiltà. Nessuno però, credo si sia notato, dibatte davvero i pro e i contro di una decisione così lacerante: segno che, sotto sotto, gatta ci cova...
    Anche perché un dilemma del genere pone a tutti i popoli del Continente la domanda più decisiva: “Chi siete? Da dove venite? Dove volete andare? Che cosa scegliete di essere?”. E la risposta che si darà sarà il senso del proprio avvenire.
    Certo, la Turchia di oggi non è malata di radicalismo islamico: la forzata evoluzione laica, imposta da ottant’anni di sostanziale dittatura militare all’insegna della modernizzazione, ha modificato i caratteri di una società un tempo schiava del Corano. Eppure, se passi avanti sono indubbiamente avvenuti (a parte qualche comoda dimenticanza, come il genocidio degli armeni o la repressione del popolo curdo), questa adesione avrebbe i segni di una operazione imposta dall’alto. Snaturerebbe infatti l’Europa, ma snaturerebbe anche la stessa Turchia che, invece di attaccarsi come ultimo vagone al treno occidentale, potrebbe davvero rappresentare la locomotiva della modernità e della pacifica convivenza in tutto l’Oriente. Può infatti essere un modello positivo per tutto l’arcipelago dei paesi islamici, non solo nel Medio Oriente, ma anche nelle sterminate plaghe asiatiche delle repubbliche ex sovietiche e dei paesi confinanti come Iraq e Iran. L’ inquietudine di questi mondi, carichi di risorse energetiche ma complicati nel cercare la democrazia, potrebbe avere un esempio positivo e tutto sommato originale e fecondo di pacifici sviluppi. È una prospettiva alta che andrebbe incoraggiata: l’ingresso nell’Unione europea sarebbe invece per la stessa Turchia una scelta più facile ma tutto sommato mediocre e priva di ruolo strategico e culturale.
    Moltissimo ci sarebbe ancora da dire, a cominciare dall’economia, per spiegare il senso profondo del nostro “no” popolare e carico di buon senso: lo faremo da qui al 19 dicembre, data della nostra manifestazione. E, come al solito, vedete che tocca sempre alla Lega alzare per prima, nello scandalo ipocrita dei benpensanti, una bandiera dietro la quale poi arriveranno tutti...
    Giuseppe Leoni
    --------------------------------------------------------------------------------
    La manifestazione di domenica 19 dicembre


    [Data pubblicazione: 16/12/2004]

  4. #4
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    Question Al caro Leoni.

    In Origine Postato da Tremendo
    È una scelta di civiltà il nostro “no” alla Turchia


    Giuseppe Leoni
    --------------------------------------------------------------------------------
    Di fronte all’apertura del negoziato per l’ingresso della Turchia in Europa mi torna alla mente la testimonianza di un amico che si trovava a Vienna nel 1983, quando la capitale austriaca celebrava con sentita partecipazione il tricentenario della sorprendente liberazione della città dall’assedio dei turchi. Sulle vetrine della città e sui manifesti celebrativi comparivano quasi ovunque le scritte a mano degli immigrati musulmani che dicevano: «Noi siamo qui a spazzare quelle strade sulle quali cavalcavano i nostri antenati come fieri conquistatori. Ma la colpa non è dei cristiani, la colpa è di noi musulmani...».
    Si capisce allora di più quello spirito di rivincita e di vendetta che anima dal profondo (da quell’11 settembre 1683, quando furono ad un passo dall’impadronirsi di tutta Europa) le correnti più radicali della cultura islamica, che da un secolo predicano la riconquista e che nelle componenti più estreme arrivano alla pratica cinica del terrorismo generalizzato. Il fatto oltretutto più sorprendente è che per loro la coscienza storica della propria sconfitta è vivissima nella carne del presente, mentre purtroppo l’Occidente, l’Europa e la cristianità hanno rimosso, quasi chirurgicamente, la memoria profonda di quel glorioso passato. E, dato che senza consapevolezza della storia nessun popolo ha un futuro, è solo un bene ricominciare a ricostruire le radici storiche che danno una ragione all’azione politica nel complicato presente. In quella storia cancellata dai libri di testo, dai manuali delle scuole, dall’informazione e dai programmi televisivi, guarda caso c’è molto di padano.
    Già, perché alla liberazione di Vienna ebbe il suo battesimo militare il giovanissimo “Prinz Eugen” (il principe Eugenio, un nobile cadetto di un ramo secondario dei Savoia, fuggito dalla corte francese del “Re Sole” e pressocchè rinnegato dalla corte sabauda) che fu il geniale comandante militare di un’intera epoca. Aveva ai suoi ordini i fedelissimi seimila “lancieri padani” che costituirono il nerbo delle armate con le quali, in quarant’anni di campagne militari, Eugenio respinse sempre più indietro l’espansione islamica e fu l’arbitro dei conflitti di potere in tutta Europa nel primo Settecento.
    Con questa prestigiosa memoria nel sangue, ecco che allora la polemica politica contro l’adesione della Turchia all’Europa acquista un significato molto più alto e nobile di come viene liquidata con imbarazzo dall’informazione di regime e dai “poteri forti e oscuri” che invece puntano ad un’annacquamento della nostra civiltà. Nessuno però, credo si sia notato, dibatte davvero i pro e i contro di una decisione così lacerante: segno che, sotto sotto, gatta ci cova...
    Anche perché un dilemma del genere pone a tutti i popoli del Continente la domanda più decisiva: “Chi siete? Da dove venite? Dove volete andare? Che cosa scegliete di essere?”. E la risposta che si darà sarà il senso del proprio avvenire.
    Certo, la Turchia di oggi non è malata di radicalismo islamico: la forzata evoluzione laica, imposta da ottant’anni di sostanziale dittatura militare all’insegna della modernizzazione, ha modificato i caratteri di una società un tempo schiava del Corano. Eppure, se passi avanti sono indubbiamente avvenuti (a parte qualche comoda dimenticanza, come il genocidio degli armeni o la repressione del popolo curdo), questa adesione avrebbe i segni di una operazione imposta dall’alto. Snaturerebbe infatti l’Europa, ma snaturerebbe anche la stessa Turchia che, invece di attaccarsi come ultimo vagone al treno occidentale, potrebbe davvero rappresentare la locomotiva della modernità e della pacifica convivenza in tutto l’Oriente. Può infatti essere un modello positivo per tutto l’arcipelago dei paesi islamici, non solo nel Medio Oriente, ma anche nelle sterminate plaghe asiatiche delle repubbliche ex sovietiche e dei paesi confinanti come Iraq e Iran. L’ inquietudine di questi mondi, carichi di risorse energetiche ma complicati nel cercare la democrazia, potrebbe avere un esempio positivo e tutto sommato originale e fecondo di pacifici sviluppi. È una prospettiva alta che andrebbe incoraggiata: l’ingresso nell’Unione europea sarebbe invece per la stessa Turchia una scelta più facile ma tutto sommato mediocre e priva di ruolo strategico e culturale.
    Moltissimo ci sarebbe ancora da dire, a cominciare dall’economia, per spiegare il senso profondo del nostro “no” popolare e carico di buon senso: lo faremo da qui al 19 dicembre, data della nostra manifestazione. E, come al solito, vedete che tocca sempre alla Lega alzare per prima, nello scandalo ipocrita dei benpensanti, una bandiera dietro la quale poi arriveranno tutti...
    Giuseppe Leoni
    --------------------------------------------------------------------------------
    La manifestazione di domenica 19 dicembre


    [Data pubblicazione: 16/12/2004]
    Caro Tremendo,
    14 anni fa ero nel direttivo della Lega di Bologna e come già detto mi dimisi perchè "non riscontravo nella realatà quei presupposti....", tutto sommato mi pare che non tanto sia cambiato; mi rendo conto che la volontà di andare col Berlusca, per andare al Governo, ovvero mettergli a disposizione i voti della Lega abbia comportato un inciuciamento degno della migliore DC col PC e PSI, quanto riportato sopra ne è una modesta dimostrazione.
    Tutto l'articolo è una filosofeggiante arzigogolatura che tenta di analizzare determianate situazioni, lasciandosi dietro un po di porte aperte. Ovvero demagogia zero, ovvero uno sdolcinato politichese che nulla ha a che vedere con la vera Lega, quella della prima ora, lo dimostra il dissanguato consenso, che un po per la verità pare stia recuperando, speriamo.
    Alla fine con poche parole si fa riferimento ad un blando "no popolare carico di buon senso". Tutto qui. Guarda cosa ho evidenziato nel mio post, e io sono nessuno!
    Non si fa così: C'è una guerra in corso! E neanche tanto latente!
    Non si può dire "sotto sotto gatta ci cova"!
    Bisogna "gettare" in faccia agli italiani la cruda realtà, costringerli a ragionare con la propria testa, non con quella della sezione o dei "club azzurri", Di An e dei seminuovi DC. Non so chi sia peggio.
    Calderoli/forestali docet.
    Tonino
    Tonino 44

  5. #5
    Tremendo
    Ospite

    Predefinito Re: Al caro Leoni.

    In Origine Postato da Tonino44
    Caro Tremendo,
    14 anni fa ero nel direttivo della Lega di Bologna e come già detto mi dimisi perchè "non riscontravo nella realatà quei presupposti....", tutto sommato mi pare che non tanto sia cambiato; mi rendo conto che la volontà di andare col Berlusca, per andare al Governo, ovvero mettergli a disposizione i voti della Lega abbia comportato un inciuciamento degno della migliore DC col PC e PSI, quanto riportato sopra ne è una modesta dimostrazione.
    Tutto l'articolo è una filosofeggiante arzigogolatura che tenta di analizzare determianate situazioni, lasciandosi dietro un po di porte aperte. Ovvero demagogia zero, ovvero uno sdolcinato politichese che nulla ha a che vedere con la vera Lega, quella della prima ora, lo dimostra il dissanguato consenso, che un po per la verità pare stia recuperando, speriamo.
    Alla fine con poche parole si fa riferimento ad un blando "no popolare carico di buon senso". Tutto qui. Guarda cosa ho evidenziato nel mio post, e io sono nessuno!
    Non si fa così: C'è una guerra in corso! E neanche tanto latente!
    Non si può dire "sotto sotto gatta ci cova"!
    Bisogna "gettare" in faccia agli italiani la cruda realtà, costringerli a ragionare con la propria testa, non con quella della sezione o dei "club azzurri", Di An e dei seminuovi DC. Non so chi sia peggio.
    Calderoli/forestali docet.
    Tonino
    Io sono simpatizzante Lega, da sempre, e purtroppo devo darti ragione, anche se molta gente è tornata alla lega proprio per questa linea moderata che ha assunto, ma lo zoccolo duro (me compreso) mastica amaro, stiamo sempre ad aspettare che si faccia qualcosa per il Nord, federalismo in primis, qualcosa di concreto, stiamo sopportando nefandezze da destra a sinistra per ottenerlo, ma purtroppo non vedo migliorie, se alle prossime elezioni nulla è cambiato e ci presentiamo ancora con il polo, non andrò a votare, è l'unica arma che ho.

    Per ora posso solo sperare che ci siano accordi ben precisi e che vengano mantenuti, è l'unica maniera per digerire certe schifezze, come la finanziaria, definita da Maroni "sempre più brutta", per non parlare di altro.

  6. #6
    Tremendo
    Ospite

    Predefinito Re: Re: Re: Al caro Leoni.

    In Origine Postato da Malik
    Il tuo pensiero è il mio.


    Io però a votare ci vado.
    Se non riusciamo ad ottenere nulla, sarò talmente incaxato che non sò se andrò, se vado è proprio perchè non voglio la sinistra al governo, la classica turata di naso.

  7. #7
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Al caro Leoni.

    In Origine Postato da Tremendo
    Se non riusciamo ad ottenere nulla, sarò talmente incaxato che non sò se andrò, se vado è proprio perchè non voglio la sinistra al governo, la classica turata di naso.
    Peccato che rappresentiate solo il 3,9%!

    Forza! Se metteranno la soglia del 4% con un piccolo sforzo FORSE avrete ancora una rapprentanza al parlamento!

    Altrimenti vi rimarrà solo di riunirvi in qualche sperduta vallata d'alta montagna!

    Saluti

  8. #8
    Tremendo
    Ospite

    Predefinito Re: Re: Re: Re: Re: Al caro Leoni.

    In Origine Postato da il Pasquino
    Peccato che rappresentiate solo il 3,9%!

    Forza! Se metteranno la soglia del 4% con un piccolo sforzo FORSE avrete ancora una rapprentanza al parlamento!

    Altrimenti vi rimarrà solo di riunirvi in qualche sperduta vallata d'alta montagna!

    Saluti
    Il 3,9% mi pare una bella percentuale, visto che sono voti del solo Nord, non ti pare?

    Altrimenti vi rimarrà solo di riunirvi in qualche sperduta vallata d'alta montagna!
    Poi ti svegli tutto sudato.

  9. #9
    Simply...cat!
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Re: Al caro Leoni.

    In Origine Postato da il Pasquino
    Peccato che rappresentiate solo il 3,9%!

    Forza! Se metteranno la soglia del 4% con un piccolo sforzo FORSE avrete ancora una rapprentanza al parlamento!

    Altrimenti vi rimarrà solo di riunirvi in qualche sperduta vallata d'alta montagna!

    Saluti
    Ti aggiorno che alle ultime Europee abbiamo preso il 5%.

    Ti aggiorno inoltre che larghissima parte delle opinioni pubbliche europee è contro l'ingresso della Turchia in Europa.

  10. #10
    Tremendo
    Ospite

    Predefinito Re: Re: Re: Re: Re: Re: Al caro Leoni.

    In Origine Postato da Dragonball
    Ti aggiorno che alle ultime Europee abbiamo preso il 5%.

    Ti aggiorno inoltre che larghissima parte delle opinioni pubbliche europee è contro l'ingresso della Turchia in Europa.
    é natale, sii buono, lascialo sognare.

 

 
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