Succede anche questo, nel Paese delle sigle misteriose e degli acronimi impronunciabili.
Ieri è capitato qualcosa di sensazionale.
Le Poste Italiane (quelle dei bollettini CCP e dei moduli T27bis) hanno improvvisamente sfornato una sigla dal volto umano.
E' il "Sistema Informatico a Livello Virtuale di Integrazione Operativa".
Ovvero: il S.I.L.V.I.O.
Un piccolo miracolo, che nella storia del burocratese italico ha un solo precedente; nell'acronimo meno amato di tutti i tempi; l'I.V.A.
Statisticamente, le probabilità che le sei iniziali del nuovo sistema informatico dessero vita a un nome proprio di persona erano pari a quelle di quattordici estrazioni consecutive del 90 sulla ruota di Napoli. Eppure è successo.
Non solo!
Ma per una straordinaria coincidenza, il sistema SILVIO è stato lanciato giusto giusto nel giorno (tra i 365 disponibili) in cui le nuove Poste romane di piazza San Silvestro venivano inaugurate dal presidente-operaio.
Il quale ha, caso stupefacente, lo stesso nome del sistema: Silvio.
Un evento memorabile, che le Poste dovrebbero ricordare in una apposita rivista, della quale si vorrebbe suggerirne qui il nome:
"Bollettino Eventi Rari Luminosi Unici Spettacolari Con Operazioni Non Insospettabili"
Ovvero: il B.E.R.L.U.S.C.O.N.I.