Risultati da 1 a 3 di 3
  1. #1
    Silvioleo
    Ospite

    Predefinito NORLEVO : le verità nascoste

    La "pillola del giorno dopo"


    In Italia si sta verificando quella che nessuno forse mai avrebbe immaginato, ovvero lo stravolgimento delle verità scientifiche per un mero interesse economico ed egoistico.
    La questione Norlevo, è un palese esempio di violazione dei principi biologici che da sempre e per sempre regolano la vita di ogni essere vivente e andare contro questi principi inviolabili è pura utopia ed ipocrisia.
    A distanza di un anno e mezzo dalla sua commercializzazione, la questione riguardante gli aggettivi che distinguono tale farmaco è ancora aperta; vedremo quindi di rispondere a tutti gli escamotage che la comunità medica che appoggia il “miracoloso” farmaco, cerca a tutti i costi di imporre ai media.
    Cominciamo ad analizzare in termini scientifici ma con parole concise cosa e quali siano queste verità nascoste, magari con l’ausilio di qualche esempio.
    QUINDI NON SI TRATTA SOLO DI UNA QUESTIONE ETICA E MORALE?
    Prima di tutto è una questione scientifica perché si sta tentando di stravolgere uno dei baluardi della natura, ovvero la riproduzione.
    Non si può condannare chi assume il Norlevo perché molte volte manca alla base una conoscenza scientifica; solo l’uso spregiudicato di chi, pur sapendo cosa provoca un farmaco, è pienamente criticabile.
    Non è colpa della donna se legge nel foglietto illustrativo “anticoncezionale d’emergenza”, come se fosse una di quelle medicine da tenere nella cassetta del pronto soccorso, accanto all’alcool e ai cerotti.
    E’ condannabile invece chi, facendosi scudo di una perfetta conoscenza scientifica, cela abilmente con parole ed aggettivi fuorvianti il reale effetto che il farmaco procura.
    E’ giusto quindi sostenere la richiesta avanzata dal Movimento per la Vita e dal Forum delle Associazioni familiari per la revisione e la riformulazione delle definizioni riportate sul bugiardino o foglietto illustrativo del Norlevo, perché essa rappresenta l’unica speranza di sovvertire la tendenza ad adeguarsi ad un clima che porta lontano dalle Verità della Vita.
    QUALI SONO ALLORA LE DIFFERENZE FRA LA PILLOLA ANTICONCEZIONALE E QUELLA DEL GIORNO DOPO ?
    Entrambe hanno una componente ormonale ma di differente derivazione e soprattutto di diverso dosaggio.
    La prima serve a regolare la distribuzione ormonale del metabolismo là dove si verifichino scompensi, oltre ad agire impedendo l’ovulazione, ovvero il periodo di massima fertilità per la donna.
    Teoricamente questo farmaco potrebbe essere condannabile perché comunque non consente un’eventuale nascita, ma il suo scopo non è solamente quello.
    E’ vero, il corpo umano è una macchina perfetta ma talvolta richiede qualche piccolo “intervento”, come nel caso della pillola anticoncezionale; capita in fatti a volte che la donna non abbia un perfetto ciclo mestruale e di conseguenza deve sottoporsi ad una cura ormonale, costituita appunto dalla pillola.
    Ma anche la tanto fastidiosa quanto antiestetica l’acne cutanea viene curata con lo stesso farmaco perché sempre dipendente da una carenza ormonale che solo con l’aggiunta di un determinato quantitativo, viene risolto uno delle patologie che maggiormente colpisce le adolescenti.
    Ho parlato di dosaggio; la pillola anticoncezionale ha, singolarmente, un quantitativo bassissimo di ormoni perché l’assunzione è quotidiana per tutta la durata del normale ciclo uterino.
    Non solo, ma esistono differenti tipi di pillole, monofasiche, bifasiche, trifasiche proprio per venire incontro alle differenti reazioni che il metabolismo può dare.
    Il Norlevo invece è costituito da due compresse di 750 mcg l’una che devono essere assunte entro e non oltre le 72 ore dal rapporto a rischio.
    Cosa significa? Significa assumere, sia che abbia avuto luogo fecondazione, sia che non ci sia stata, una quantità ormonale trenta volte superiore a quella che si assume con la pillola anticoncezionale.
    Ciò corrisponde ad una vera e propria bombardata ormonale non fisiologica al metabolismo umano che molte volte non sopporta e provoca così consistenti perdite ematiche a livello vaginale.
    Ho più volte citato l’aggettivo “eventuale” non casualmente ma perché, proprio questo termine viene utilizzato da tutti coloro che cercano, invano, di trovare un senso all’assunzione del Norlevo.
    “Il farmaco blocca l’annidamento in utero in seguito ad “un’eventuale” fecondazione.
    Ma come, mi domando, si assume così un farmaco, senza sapere cosa possa provocare ?
    A quanto pare si perché la vendita del Norlevo, e conseguentemente la prescrizione da parte di certi medici, esautora da qualsiasi responsabilità e problema di coscienza, l’ignara donna che, per sicurezza, assume un medicinale a base di ormoni che in tutti i casi può provocare danni di varia natura, a seconda della risposta metabolica.
    Può apparire un’assurdità, ma questa è la realtà dopo ben 18 mesi di vendita del Norlevo.
    E l’aspetto più atroce è sentir parlare certo medici che caldeggiano questo farmaco perché consente di prevenire quello che potrebbe essere un vero e proprio aborto chirurgico.
    Ecco in cosa consiste la vera ipocrisia e la sempre più tangibile perdita di valori.
    QUALI SONO GLI AGGETTIVI CHE DESCRIVONO LA ATTIVITÀ DEL NORLEVO ?
    Anticoncezionale d’emergenza e antinidatorio.
    All’apparenza sembrano due banali ed innocui aggettivi ma è proprio qui che si celano le verità più atroci.
    Anticoncezionale d’emergenza, è quasi comico nel suo genere, ma vediamo di analizzare le due parole che lo compongono.
    Anticoncezionale è veritiero perché non permette, in caso di fecondazione, la nascita di una nuova Vita ma è categoricamente sbagliato annoverarlo in questa categoria perché il principio attivo, sempre a base di ormoni come la vera e propria pillola anticoncezionale, agisce in maniera completamente differente.
    La pillola anticoncezionale, a base di estrogeni (ormoni) in quantità modulata per la somministrazione durante il ciclo uterino, blocca l’ovulazione, ovvero la produzione dell’uovo, quello che potrebbe essere fecondato in caso di raggiungimento da parte di uno spermatozoo.
    La pillola del giorno dopo invece è a base di progestinico, un ormone molto più potente, e blocca l’annidamento in utero della morula (da qui ecco spiegato il secondo aggettivo, antinidatorio), provocando quindi un aborto chimico.
    In sostanza agisce proprio durante quel piccolo viaggio che la morula compie nei giorni successivi alla fecondazione per andarsi a posizionare in quella che sarà l’abitazione durante la gravidanza materna.
    Ma attenzione: definendo il Norlevo come anticoncezionale d’emergenza, cosa si intende con emergenza? Quali sono? Come si manifestano? Quando poterlo assumere? A queste domande non ha ancora risposto nessuno, ma ci proviamo noi, in base ai continui racconti che vengono fatti da giovani ragazze che ne fanno un largo e spregiudicato consumo, dal momento che non sono a conoscenza del reale effetto che esso provoca.
    DOVE HA ORIGINE IL CONCETTO DI ACCOGLIENZA?
    Sin dalla cellula uovo; essa infatti, ancor prima di un’eventuale fecondazione, ha già tutte le sostanze nutritive che serviranno al sostentamento della massa pluricellulare che si viene a formare qualora un eventuale gamete maschile riesca a penetrare la membrana protettiva della cellula uovo.
    Quando questo avviene, si parla a tutti gli effetti di fecondazione, quindi di Vita Umana.
    Ecco spiegato un concetto su cui ruota la grande e continua polemica che riguarda il riconoscimento dei diritti all’embrione, perché seppur invisibile all’occhio umano, quella massa pluricellulare che chiameremo prima morula e successivamente blastula, altro non è che un pre embrione.
    Ma ora cosa succede? Qual è la sorte della morula?
    Essa compirà un piccolo viaggio per portarsi sulla parete uterina dove poi si svilupperà nell’arco dei nove mesi.
    Questo tragitto viene ricoperto in un periodo variabile che va dai 4 ai 7 giorni ed è proprio in questo lasso di tempo che agisce il Levonorgestrel, ovvero il principio attivo progestinico che costituisce di fatto il Norlevo.

  2. #2
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    Predefinito Re: NORLEVO : le verità nascoste

    In origine postato da silvioleo
    La "pillola del giorno dopo"
    Qual è la sorte della morula?
    Essa compirà un piccolo viaggio per portarsi sulla parete uterina dove poi si svilupperà nell’arco dei nove mesi.
    Questo tragitto viene ricoperto in un periodo variabile che va dai 4 ai 7 giorni ed è proprio in questo lasso di tempo che agisce il Levonorgestrel, ovvero il principio attivo progestinico che costituisce di fatto il Norlevo.
    Allora chi si pone questi problemi dei diritti di un ammasso cellulare invisibile ad occhio nudo, incapace di vita autonoma, privo di sensibilità dovrebbe spiegare se non è meglio evitare l'attecchimento nell'utero di questo ammasso cellulare o l'aborto ento i 3 mesi.
    Insomma, agli effetti pratici, contrastare l'uso del Norlevo (che in Italia non è né libero né reperibile) significa favorire l'aborto chirurgico (dato che è anche impossibile l'aborto chimico con la RU486).
    Si deve dedurre che chi si pone i problemi sull'essenz e i diritti della morula non si pone il problema dell'essenza e dei diritti del feto entro i 3 mesi.
    In pratica una contraddizione in termini.

  3. #3
    Silvioleo
    Ospite

    Predefinito Re: Re: NORLEVO : le verità nascoste

    In origine postato da aguas
    Allora chi si pone questi problemi dei diritti di un ammasso cellulare invisibile ad occhio nudo, incapace di vita autonoma, privo di sensibilità dovrebbe spiegare se non è meglio evitare l'attecchimento nell'utero di questo ammasso cellulare o l'aborto ento i 3 mesi.
    Insomma, agli effetti pratici, contrastare l'uso del Norlevo (che in Italia non è né libero né reperibile) significa favorire l'aborto chirurgico (dato che è anche impossibile l'aborto chimico con la RU486).
    Si deve dedurre che chi si pone i problemi sull'essenz e i diritti della morula non si pone il problema dell'essenza e dei diritti del feto entro i 3 mesi.
    In pratica una contraddizione in termini.
    la tua deduzione è una gran cagata...perchè mi preoccupo di entrambi...dal momento che senza quell"ammasso di cellule" il feto non salta nemmeno fuori....

 

 

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