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  1. #11
    Ospite

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    Un giorno, alcuni esponenti delle maggiori religioni planetarie, e di diverse correnti spirituali, si recarano presso un filosofo ellenico, appartenente all'area cinicoscettica.

    Venuto a conosacenza degli ospiti, il filosofo si mostrò alquanto seccato, ma, siccome conosceva le regole della buona educazione, ricevette lo stesso gli ospiti ed ascolto i loro punti di vista.

    Ad uno, ad uno, vestiti con i loro nobili paramenti, ognuno disquisì sulla sua religione, con non poca boira e veemenza.
    Ascoltati attentamente gli ospiti, il filosofo parlò:"Non rilascerò non un solo commento alle vostre parole, ne, ho intenzione di parlare più con voi; finchè non mi dimostrerete che 2+2 fà 5 come voi dite.Ma siccome 2+2 fà 4, siete pregati di uscire dalla mia casa, e tornarvi solo quando dimostrerete il contrario."

    Nessun esponente religioso, bussò mai più alla casa del filosofo.


    Ad majora
    geom.antonio

  2. #12
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    Waldganger,
    come il tuo intervento testimonia, la parola "New Age" scatena una tempesta di significati diversi, per cui lo sforzo di circoscrivere non sarà mai abbastanza utile.

    Dal punto di vista più banale, "New Age" significa la possibilità di recarsi in libreria e trovare una quantità di testi di argomento esoterico che qualche decennio fa era inimmaginabile.
    La Nuova Era ha "iniziato" al lavoro su di sé milioni di persone, perché segna l'apice del Materialismo di Massa e l'inizio dello Spiritualismo di Massa, così come previsto.
    Il fatto che con sé porti Tutto e il Contrario di Tutto (e molti fenomeni negativi, come la mercificazione stessa dello Spirito) è il portato fisiologico dell'aumento dell'offerta. Ma non dobbiamo dimenticare che di per sé "New Age" non indica null’altro che una linea di demarcazione.

    Mi sembra inutile battersi per condannare questa abbondanza, perché l'abbondanza implica una possibilità estesa di venire a conoscenza del lavoro esoterico. Ed è una possibilità offerta a quanti sono davvero capaci di coglierla, e non solo a coloro che per qualità estrinseche si trovavano a contatto con le dottrine segrete.
    Tu paventi l'inganno spirituale, e questo è assolutamente legittimo. Ma rassicurati: le persone che vengono risucchiate dai culti psichici sono le stesse che sarebbero state travolte da qualsiasi altra forma di schiavitù, poiché - lo ripeto ancora - la qualità della Via è la qualità dell'Iniziato.
    Considerando il bicchiere mezzo pieno, dall'offerta che la Nuova Era ci ha portato è nata la possibilità di liberazione per tanti che sanno discernere l'utile dall'inutile.

    Riguardo la questione del Bene e del Male, tu hai detto giustamente che siamo dotati di una Intuizione che può guidare le nostre scelte. Ma si tratta giustappunto una Intuizione, non di una certezza. Per arrivare a conoscere ciò che abbiamo intuito dobbiamo intraprendere un cammino lungo a faticoso, perché l'intuizione ha bisogno di verifiche e controverifiche, per evitare di trovarsi legittimati a pensare, come suggerisce geom.antonio, che in campo spirituale 2+2 possa fare anche 5.

    Saluti

  3. #13
    Ospite

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    Carissimo Jopili

    Volevo esprimerti i miei complimenti per lo stile spartano ed austero con cui scrivi.
    Uno stile pulito, da cui ne deduco una profonda capicità di analisi e discernimento da parte di chi lo possiede.
    Ho fatto un giro sul www che tu proponi nel relè di controllo; vedo che si tratta di un libro.
    Non ti nego che mi è venuta la curiosità di acquistarlo.
    Non lo farò online, perchè essendo responsabile della sicurezza di cantieri edili (lavoro per il governo) ed essendo poco in casa, una volta ebbi un battibecco con un corriere, che non trovandomi in casa, come prassi, dovetti io recarmi all'azienda di spedizione.
    Così chè, i libri mi costarono la benzina per raggiungere l'Azienda, una mattinata di permesso con il mio diriigente che imprecava, noie e fastidi vari.
    Da quel girono mi riproposi di non acquistare mai più nulla in internet. E quando io prendo una decisione, non mi volto più indietro.

    Vedrò di farmelo arrivare presso la mia libreria di fiducia.


    Per quanto riguarda la quistione del 3d, ritengo argomenti talmente delicati, che evito di intervenire.Un pò per il mio carattere discreto, un pò perchè penso che il silenzio sia dorato.

    Mi viene in mente il flauto magico di Mozart.
    Questa deliziosa opera che Wolfango volle dedicare al divertimento dei bambini.
    Ma se papageno è di per se, figura meravigliosamente simpatica, purtuttavia il fratello Wolfango, sicuramente volle depositare un arcano secreto iniziatico tra le righe del flauto magico.
    Ma tu ben sai che l'illuminazione è incomunicabile; infatti la parola myste inizia con il mmmm, suono dolce e delicato, che riproduce foneticamente l'atto
    del tacere dell'iniziato.


    Non è un caso neanche, che un libero muratore che decidesse di tradire i suoi fratelli, morirebbe simbolicamente, perchè chi tradisce smette di amare.E presso i frammassoni, se un fratello decidesse di ripudiare la frammassoneria, essi direbbero bene che costui ha perduto la testa, simbolicamente, la ragione.
    Infatti, un fratello può chiedere liberamente di mettersi in sonno e quindi di non partecipare più, in nessun modo, alla vita della fraternità massonica.
    Ma si è massoni per tutta la vita, perchè da apprendisti si è divenuti compagni.
    Scusa la divagazione; solo per dirti che le cose preziose sono più belle, quando rimangono delicate e discrete.
    Sono con te ed hai fatto benissimo ad aprire questo interessantissimo 3d.
    Un abbraccio fraterno, e possa la pura luce intellettuale, guidare sempre la tua anima verso il Grande Architetto dell'Universo.
    geom.antonio


  4. #14
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    Carissimo geom.antonio,
    ti ringrazio per le belle parole che mi hanno riscaldato il cuore. Fossimo vicini fisicamente verrei a portarti il libro a casa in segno di (misera) riconoscenza.

    Sì, hai colto nel segno. Un dubbio che mi assilla è questo: è legittimo condividere le proprie conoscenze? Sarebbe meglio tacere, come tu saggiamente mi inviti a fare?

    Voglio fare l'Avvocato del Diavolo contro me stesso e affermare che i miei interventi palesano la volontà di esibire le conoscenze apprese solo per lusingare la mia Vanità Intellettuale.
    Compiuta la pars destruens, passiamo alla construens.

    Alcune frasi continuano a ronzarmi nella testa (non cito le fonti, perché la fonte scatena il pregiudizio).
    Una dice: "Non puoi avanzare sul Sentiero, se non hai messo un altro al posto tuo." Non sono sicuro che questo sia del tutto attinente alla situazione, ma – non so perché – mi perseguita.
    Un'altra dice: "Occorre Mettere a Terra l'Energia ricevuta."

    Al mio attuale Stadio di Evoluzione sono arrivato a questa (parziale) conclusione: potrei gridare in piazza le grandi verità dell'Universo e verrei comunque compreso solo da coloro che sono destinati - da un Magnifico Disegno Divino - a comprendere.
    Per tutti gli altri le mie parole non avrebbero un senso, come per me non aveva senso la Verità che ho sempre udito - senza capire - in tutti gli anni di Ateismo che hanno preceduto l'inizio del mio lavoro esoterico. Perché “le labbra della Saggezza sono aperte alle orecchie della Comprensione.“

    Ma - e vengo al punto nodale - se ci fosse anche una sola persona in mezzo a mille che ha raggiunto la Risonanza necessaria a Comprendere, questo di per sé non varrebbe il tentativo di parlare? E se costui fossi stato io all'inizio del mio cammino?

    Ho presente l'immagine della Sfinge, ma il simbolismo mi tormenta. Anelo ancora ad una risposta certa.

    Aggiungo che la mia presenza su questo Forum è dovuta a due ragioni.
    Una ragione Intellettuale: Per imparare dalle confutazioni (perché tutto ciò che è debole possa essere spazzato via dall'intervento dei Sapienti);
    Una ragione Sentimentale: Per sapere di non essere solo.

    Geom.antonio, dimmi perché tu sei arrivato qui.

  5. #15
    Ospite

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    Carissimo amico, come vedi, non sei solo.
    Sono qui, perchè è così.Non vi è nessun perchè.
    Accetta la tua natura umana, vulnerabile e fallibile, in modo da poter comprendere gli uomini che ti circondano.
    Centrati in te stesso, metti pace nel tuo cuore, e gli altri percepiranno la pace che emani.

    Non hai nessuna missione divina da compiere.

    L'unica "missione", è quella di accettarti per quello che sei.
    Sei una creatura dell'universo.
    Vedi l'agnello che pascola tra l'erba; esso non si chiede il perchè, NON SI TORMENTA, ma accetta la sua natura naturale di essere agnello.
    Forse il troppo cercare evita di trovare.
    Cercare, significa "avere uno scopo".
    Aver trovato, significa la pace.
    Mi piace chiudere con la mia preghiera preferita, il cui autore è il Sole di Oriente che illumina tutto il mondo, San Francesco di Assisi.
    Ciao
    Antonio


    Il Cantico Delle Creature
    di San Francesco d'Assisi

    Altissimu, onnipotente bon Signore,
    Tue so' le laude, la gloria e l'honore et onne benedictione.
    Ad Te solo, Altissimo, se konfano,
    et nullu homo ène dignu te mentovare.

    Laudato sie, mi' Signore cum tucte le Tue creature,
    spetialmente messor lo frate Sole,
    lo qual è iorno, et allumini noi per lui.
    Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
    de Te, Altissimo, porta significatione.

    Laudato si', mi Signore, per sora Luna e le stelle:
    in celu l'ài formate clarite et pretiose et belle.

    Laudato si', mi' Signore, per frate Vento
    et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
    per lo quale, a le Tue creature dài sustentamento.


    Laudato si', mi Signore, per sor'Acqua.
    la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.

    Laudato si', mi Signore, per frate Focu,
    per lo quale ennallumini la nocte:
    ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.

    Laudato si', mi Signore, per sora nostra matre Terra,
    la quale ne sustenta et governa,
    et produce diversi fructi con coloriti fior et herba.

    Laudato si', mi Signore, per quelli che perdonano per lo Tuo amore
    et sostengono infrmitate et tribulatione.

    Beati quelli ke 'l sosterranno in pace,
    ka da Te, Altissimo, sirano incoronati.

    Laudato s' mi Signore, per sora nostra Morte corporale,
    da la quale nullu homo vivente pò skappare:
    guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;
    beati quelli ke trovarà ne le Tue sanctissime voluntati,
    ka la morte secunda no 'l farrà male.

    Laudate et benedicete mi Signore et rengratiate
    e serviateli cum grande humilitate.



  6. #16
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    Predefinito

    In Origine Postato da geom.antonio
    Per quanto riguarda la quistione del 3d, ritengo argomenti talmente delicati, che evito di intervenire.Un pò per il mio carattere discreto, un pò perchè penso che il silenzio sia dorato.

    Mi viene in mente il flauto magico di Mozart.
    Questa deliziosa opera che Wolfango volle dedicare al divertimento dei bambini.
    Ma se papageno è di per se, figura meravigliosamente simpatica, purtuttavia il fratello Wolfango, sicuramente volle depositare un arcano secreto iniziatico tra le righe del flauto magico.
    Ma tu ben sai che l'illuminazione è incomunicabile; infatti la parola myste inizia con il mmmm, suono dolce e delicato, che riproduce foneticamente l'atto
    del tacere dell'iniziato.


    Caro antonio,
    che un framassone assuma atteggiamenti criptici e sottilmente allusivi non ha per me, alcun significato metafisico.
    Bisogna distinguere un esoterismo necessario ed essenziale da quello che è un mero atteggiamento culturale, come sciegliere un certo stile oscuro e simbolico, esprimersi per citazioni non accessibili ai più e così via.
    La musica di Mozart, di per sè, non mi pare che abbia alcun valore metafisico; anche Wagner (lo cito perchè lo sto ascoltando) ha colto con finezza il significato letterario delle valchirie e lo ha rappresentato in musica. Ne esce qualcosa di raffinato e godibile, senza valore spirituale (se non indiretto). In altri casi abbiamo dei collage tirati per i capelli e grossolani, del pari senza virtualità spirituali. Questo è quanto... ed è molto per il tema della discussione.

  7. #17
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    In Origine Postato da Jopili
    Waldganger,
    come il tuo intervento testimonia, la parola "New Age" scatena una tempesta di significati diversi, per cui lo sforzo di circoscrivere non sarà mai abbastanza utile.

    Dal punto di vista più banale, "New Age" significa la possibilità di recarsi in libreria e trovare una quantità di testi di argomento esoterico che qualche decennio fa era inimmaginabile.
    La Nuova Era ha "iniziato" al lavoro su di sé milioni di persone, perché segna l'apice del Materialismo di Massa e l'inizio dello Spiritualismo di Massa, così come previsto.
    Il fatto che con sé porti Tutto e il Contrario di Tutto (e molti fenomeni negativi, come la mercificazione stessa dello Spirito) è il portato fisiologico dell'aumento dell'offerta. Ma non dobbiamo dimenticare che di per sé "New Age" non indica null’altro che una linea di demarcazione.

    Mi sembra inutile battersi per condannare questa abbondanza, perché l'abbondanza implica una possibilità estesa di venire a conoscenza del lavoro esoterico. Ed è una possibilità offerta a quanti sono davvero capaci di coglierla, e non solo a coloro che per qualità estrinseche si trovavano a contatto con le dottrine segrete.
    Tu paventi l'inganno spirituale, e questo è assolutamente legittimo. Ma rassicurati: le persone che vengono risucchiate dai culti psichici sono le stesse che sarebbero state travolte da qualsiasi altra forma di schiavitù, poiché - lo ripeto ancora - la qualità della Via è la qualità dell'Iniziato.
    Considerando il bicchiere mezzo pieno, dall'offerta che la Nuova Era ci ha portato è nata la possibilità di liberazione per tanti che sanno discernere l'utile dall'inutile.

    Riguardo la questione del Bene e del Male, tu hai detto giustamente che siamo dotati di una Intuizione che può guidare le nostre scelte. Ma si tratta giustappunto una Intuizione, non di una certezza. Per arrivare a conoscere ciò che abbiamo intuito dobbiamo intraprendere un cammino lungo a faticoso, perché l'intuizione ha bisogno di verifiche e controverifiche, per evitare di trovarsi legittimati a pensare, come suggerisce geom.antonio, che in campo spirituale 2+2 possa fare anche 5.

    Saluti
    In questi termini sono abbastanza d'accordo: in pratica significa che lo sfrenato interesse di massa ad argomenti il più delle volte soltanto spacciati come spirituali consente a me di trovare più facilmente in libreria la bhagavad gita.
    Va da sè che la mia lotta contro certi fenomeni non coinvolge l'interesse in sè per gli argomenti spirituali, quanto il cattivo indirizzo di questo interesse verso vie che conducono alla perdizione. Insomma, se qualcuno, scartabellando i testi della sezione "esoterismo" della propria libreria di fiducia, nella ricerca spasmodica dell'ultimo libro di Rosemary Altea, s'imbatte per un "caso" in Guenon, mi fa piacere per lui.
    Naturalmente è valido anche il contrario del tuo ragionamento, ovverosia che anche senza l'interesse di massa, l'uomo destinato ad evolversi lungo un cammino legittimo, comunque quel cammino avrebbe intrapreso.
    In questi termini, ripeto, sono d'accordo.

    Ma un discernimento del grano dal loglio è oltremodo necessario, e, mi pare, emerge anche dal tuo ragionamento. Non vi è, secondo il mio modo di vedere, una opposizione tra Verità ed inganno che ad un livello superiore si "fonde", perchè quel livello superiore è la Verità medesima, e la via legittima è quella medesima Verità estrinsecata in simbolo, che in un certo modo comprende anche le false vie (perchè è vero che tutto è compreso nella Verità) che sono errori, ossia, per dir così, verità "relative".

    E' vero che l'intuizione va seguita e verificata; non perchè essa possa essere sbagliata in sè, in quanto promanata da un Cuore in contemplazione perenne della Verità, ma perchè il nostro stato umano, le tare mentali di cui immancabilmente siamo afflitti (e che sono il vero determinante la diversità umana), possono trarci in inganno. Ed io, ovviamente, non sono arrivato da nessuna parte, e sono "in viaggio"; ho già dovuto sperimentare l'errore, anche grave, ed il suo riconoscimento, e sono pronto a riconoscerlo in futuro.

    Saluti.
    W.

  8. #18
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    In Origine Postato da Senatore
    La musica di Mozart, di per sè, non mi pare che abbia alcun valore metafisico; anche Wagner (lo cito perchè lo sto ascoltando) ha colto con finezza il significato letterario delle valchirie e lo ha rappresentato in musica. Ne esce qualcosa di raffinato e godibile, senza valore spirituale (se non indiretto).
    E la musica di Bach? Che mi dici di Bach caro Senatore?

  9. #19
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    In Origine Postato da Otto Rahn
    E la musica di Bach? Che mi dici di Bach caro Senatore?
    Caro Otto, sono troppo ignorante per dirti qualcosa di Bach, se non che mi piace e che lo trovo irriducibile al tipo dell'artista genio "egoico". però ho questo articolo di Cattabiani, che inserisco volentieri.
    (ps ovviamente il carattere più o meno sacro della musica è nei rapporti armonici e melodici e non nella storiella che si appiccica a un brano musicale, o peggio, che si vuole rappresentata dallo stesso)



    Bach, il segreto sta nei numeri
    Parla il violoncellista tedesco che applica Pitagora alla musica
    L'eclettico Dentler conobbe anche Jünger e lo seguì nei suoi viaggi intorno al mondo

    Ernst Jünger narra nel suo diario Siebzig verweht II (1971-1980) che durante un viaggio in Grecia "andammo verso Nemea, e là giacemmo sotto le tre colonne che ancora restano del tempio di Zeus. Hans-Eberhard suonava sotto un albero. I greci, che scavavano in quel luogo per la University of California, posarono zappa e badile e si avvicinarono, attirati dall'eufonia". Quel giovane è oggi un musicista cinquantenne, Hans-Eberhard Dentler, che vive con la moglie Karin in cima a un poggio nei pressi di Monte Antico, nella campagna grossetana, dove ha trasformato un antico casale ricavandovi anche una saletta per concerti. Vi è giunto quindici anni fa dalla Germania dove aveva cominciato a suonare come violoncellista. Ha conosciuto Jünger negli anni Sessanta grazie alla madre che ne era amica e poi lo ha seguito spesso nei suoi viaggi in Europa e in altri continenti, come quello in Grecia citato nel diario. Salendo verso la cima del poggio mi vengono incontro festosamente sette asini insieme con i padroni. "I due più anziani, la prima coppia, da cui sono nati tutti gli altri", mi dice Karin, "si chiamano Filemone e Bauci". Un tempo, narra una leggenda greca, Zeus ed Ermes scesero sulla terra nelle sembianze di due viandanti per mettere alla prova l'ospitalità degli uomini. Nessuno volle accoglierli finché giunsero alla capanna di Filemone e Bauci che li accolsero con amore e generosità rifocillandoli. Per punire l'umanità le divinità scatenarono un diluvio su quel luogo, risparmiando la capanna dei due vecchi che fu trasformata in uno splendido tempio, dove la coppia trascorse il resto della vita.
    Dopo la morte Filemone e Bauci, secondo il loro desiderio, furono trasformati in due alberi, una quercia e un tiglio, che crebbero uno di fronte all'altro di fronte al tempio. "Jünger", mi riferisce Dentler, "sapendo delle mie ricerche sui rapporti fra i pitagorici e Bach mi scrisse questo pensiero: "Per i pitagorici la divinità dei numeri era quella proprietà intrinseca, impossibile da misurare matematicamente o da ponderare fisicamente, che la musica più di ogni altra cosa è in grado di avvicinare ai sensi, e che può manifestarsi solo nell'effetto... Per questo essa fu pure, da sempre, un arcano contro la paura della morte". Mentre camminiamo si avvicina a Karin uno degli asini, anzi un'asinella che si strofina affettuosamente alla padrona: "È Cordula", mi dice, "l'ha battezzata così Ernst Jünger nel giorno del suo centoduesimo compleanno. Chiamatela Cordula, mi rispose al telefono, quando gli chiesi un nome". Ho conosciuto per la prima volta Dentler quando venne al teatro dell'Unione di Viterbo per suonare col suo quintetto l'Arte della fuga in una interpretazione fino ad allora inedita, con violino, viola, violoncello, fagotto e contrabbasso. Si pensava che il musicista tedesco l'avesse scritta per tastiera sebbene il manoscritto non desse enigmaticamente alcuna indicazione. Fu Dentler, come spiega nel suo libro L'Arte della fuga di Johann Sebastian Bach pubblicato da Skira, a scoprire che una fedele esecuzione non era possibile con la tastiera e che occorrevano strumenti a corda. Così venne interpretata per la prima volta dal suo ensemble nel 1996 a Grosseto, nella chiesa di San Francesco, e poi all'Accademia di Santa Cecilia a Roma, dove Alberto Basso, uno dei nostri maggiori musicologi, si convinse della tesi di Dentler invitandolo a scrivere questo saggio che fa parte della collana "L'arte armonica" sponsorizzata proprio dall'Accademia. Ma L'Arte della fuga di Johann Sebastian Bach è un saggio di importanza straordinaria perché, come spiega il sottotitolo, "Un'opera pitagorica e la sua realizzazione", ricostruisce il clima spirituale in cui maturò il capolavoro del musicista. A Lipsia uno degli amici di Bach, Johann Matthias Gesner (1671-1761), rettore della Thomasschule negli anni 1730-1734, aveva inserito nelle norme che la reggevano addirittura dei brani della Vita di Pitagora di Giamblico. In quelle norme scolastiche si raccomandava fra l'altro la musica, oltre che per le occasioni obbligatorie, come il servizio divino, le onoranze funebri, le lectiones, anche per la ricreazione. "Un vecchio insegnante di chiesa", scriveva Gesner, "giustamente chiamava gli angeli creature razionali che trovano costantemente il loro massimo piacere nel cantare le lodi a Dio". Fra le tante prove che Dentler porta in questo saggio, che sta suscitando l'interesse di tutti i musicologi, è l'amicizia fra Bach e un suo allievo, Lorenz Christoph Mizler il quale, dopo la laurea a Lipsia, fondò la Societät der musikalischen Wissenschaften, in cui il musicista sarebbe entrato nel 1747 quale quattordicesimo membro e alla quale avrebbe consegnato come "ultimo contributo obbligatorio" per i soci proprio L'arte della fuga. Nello statuto si colgono molte norme di tipica ispirazione pitagorica: si dice ad esempio che la Società è fondata "per onorare Iddio" e per "l'utilità della Repubblica"; e nel primo paragrafo si legge: "Nell'accogliere i membri si dovrà tenere conto sia del loro carattere che della loro abilità". Inoltre nella premessa Mizler esigeva per i soci, oltre alla conoscenza storica della musica, "una competenza filosofica e, cosa che sinora ben pochi conoscono, una competenza matematica che nella musica dev'essere assolutamente unita a quella filosofica". Mizler, che si definiva spesso "Pitagora", scriveva che "poiché la musica è l'ordine migliore che l'intelletto umano può rappresentarsi, rispecchiato nella dimensione del piccolo, gli antichi affermano del tutto a ragione che essa rappresenta l'armonia dell'intero edificio del cosmo". Dentler, dopo avere accumulato tutti questi indizi collegandoli sapientemente ai testi antichi, esamina poi la partitura dell'opera cogliendovi molti principi pitagorici, da quello dell'enigma al principio dualistico, rispecchiato nel "contrappunto", dal principio dello specchio alla tetraktys, dal numero quattro, come principio fondatore dell'ordine, al principio della monade, dalla tonalità dorica, il re minore, alle orbite sonore come musica delle sfere. La sua tesi non è soltanto quella di un musicologo ma anche di un concertista che mette alla prova la sua tesi eseguendo la partitura. Dopo un lungo pomeriggio trascorso a conversare e ad ascoltare alcune esecuzioni del suo ensemble che, diretto da Franco Petracchi, eseguirà la primavera prossima l'opera di Bach nell'ambito dei milanesi "Concerti del Quartetto", ci avviamo verso casa. Il sole è appena tramontato, gli asini si stagliano sulla vallata sottostante. Uno di loro si avvicina a noi giocoso con le lunghe orecchie che per gli Antichi furono simboli sia di umiltà sia di sapienza. "Si chiama Platero", mi dice Karin, "in onore dell'asino di Juan Ramón Jiménez".

  10. #20
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    Predefinito torniamo a noi

    "Principio di una retta via è operare giustamente"
    Prov 16,7

    Commento di Origene:
    Siccome infatti la retta via è lunghissima, si deve intendere che nella prima parte c'è l'aspetto pratico, indicato appunto con l'espressione "operare giustamente"; nella parte successiva invece c'è l'aspetto contemplativo. Con questo aspetto io credo, coincide anche la parte finale della retta via, nella apocatàstasi, così chiamata perchè in essa non rimane alcun nemico.

 

 
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