Guantanamo: prigionieri usati come "cavie per esperimenti", sotto il controllo dell'"Unità Biscuit"
di Roberto di Nunzio
31 Dec 2004
Dopo le rivelazioni dell'australiano David Hicks sulle torture sofferte nel campo di concentramento di Guantanamo dove era rinchiuso, e che ha parlato di misteriose iniezioni che gli venivano somministrate durante la prigionia, l'avvocato parigino di Nizar Sassi e Maourad Benechellali, due dei detenuti di nazionalità francese liberati lo scorso luglio, ha rivelato che i suoi clienti sospettano di essere stati vittime di "esperimenti scientifici" protrattisi durante la detenzione. Jacques Debray su Le Nouvel Observateur scrive che Sassi e Benechellali sono stati obbligati a ingerire medicinali sospetti e si chiede se i prigionieri di Guantanamo non siano davvero vittime di "esperimenti medici "di natura sconosciuta, ambigua e inquietante. Solo adesso i due prigionieri francesi hanno accettato di raccontare quanto loro accaduto a Guantanamo, afferma Debray.
La DST, i servizi di sicurezza francesi, per tutta risposta hanno pubblicamente ribattuto che era preferibile tacere questi aspetti della prigionia di Sassi e Benechellali almeno fino a quando altri prigionieri di nazionalità francese si troveranno ancora detenuti nella base militare Usa di Cuba.
I due francesi liberati l'estate scorsa hanno descritto, in presenza del loro avvocato, che nella base di Guantano avvenivano fatti del tutto simili a quelli denunciati dalle immagini del carcere iracheno di Abu Ghraib. E ricordano che una volta giunti nella base di Guantanamo furono accolti da alcuni militari ameriani che, non appena scesi dall'aereo, gli urinarono addosso ridendo.
Durante la detenzione hanno rivelato di essere stati interrogati un centinaio di volte e spesso, prima degli interrogatori, erano costretti a passare davanti a una sala dalla quale provenivano delle grida strazianti di altri detenuti sotto interrogatorio. Nizar ha poi raccontato di essere stato rinchiuso in un locale pieno di specchi dove faceva un freddo terribile e incomprensibile, se non provocato artificialmente, dato il clima costante di Cuba. Inoltre, ha concluso, vi erano stanze dalle quali proveniva una musica terribilmente molesta e assordante.
I due ex detenuti di Guantanamo hanno parlato di "medicinali strani" che hanno dovuto ingerire. Una volta Nizar svenne dopo averli inghiottiti e, al suo risveglio, ebbe l'impressione di essere rimasto senza conoscenza per un paio di giorni. Non sapevano che medicinali gli venissero somministrati e il perchè di quelle terapie, ma ambedue hanno rivelato di detenuti che si riempìvano completamente il viso e il corpo di bolle, pustole e foruncoli subito dopo le iniezioni.
Nizar e Benechellali si continuano a chiedere se non siano rimasti vittime di "esperimenti medici". I flaconi dei medicinali apparivano numerate con numeri progressivi con etichette adesive applicate sul vetro delle confezioni ma senza nessuna specifica del nome e dei principi attivi dei farmaci.
Ripetutamente venivano sottoposti a visite molto approfondite da parte dei medici del campo che, dopo averli visitati annotavano a mano su alcuni registri le loro impressioni e chiedavano poi ai due detenuti come si sentissero fisicamente e se consideravano di aver ancora una buona memoria.
Al di fuori di queste pratiche di "sperimentazione" non ricevevano alcuna assistenza medica se richiesta da loro: Nizar, ad esempio, ha dovuto aspettare un anno per poter essere visitato da un dentista. Nizar e Benchallali hanno poi affermato che a Guanatanamo vi è la presenza di un numero impressionante di psichiatri ed esistono delle vere e proprie "unità riservate" dove si svolgevano "pratiche mediche" che portavano i proigionieri ad "impazzire".
Gli esperimenti medici sui prigionieri, come ha ribadito l'avvocato
parigino dei due ex detenuti di Guantanmo, sono assolutamente proibiti dalla Convenzione di Ginevra e dalla Convenzione contro la Tortura.
David Hicks, uno dei pochi detenuti che ha potuto avvalersi dell'assistenza di un avvocato fin da quando era prigioniero nel Campo di Guantanmo perché cittadino autraliano, ha rivelato nei giorni scorsi, in una dichiarazione giurata, di essere stato sottoposto "a forza" all'assunzione di medicinali e all'inoculazione via endovena di sostanze sconosciute. In una dichirazione resa pubblica dal suo difensore in Australia, Hisks ha spiegato con precisione di particolari le forme di tortura sofferte da parte dei suoi carcerieri, spiegando che questi gli picchiavano la testa contro l'asfalto, dopo averlo bendato, durante le sessioni di interrogatorio che si protraevano per molte ore consecutive.
Non ricevevano cibo e, sostiene ancora Hisks, erano costretti a correre con le gambe incatenate fino a lacerarsi la pelle e la carne delle ginocchia.
Hisks, 29 anni, catturato mentre combatteva nell'Afganistan dei
Talibani è stato rinchiuso a Guantanamo nel gennaio del 2002. Sostiene di essere stato picchiato con i pugni e con i calci dei fucili, come si legge nel documento diffuso alla stampa australiana, vivendo praticamente sempre sotto l'effetto di potenti sedativi che gli venivano somministrati, anche questi, "a forza".
Spesso, durante gli interrogatori comparivano alcuni appartenenti alla "Internal Reaction Force" (IRF) una specie di squadrone militare usato dai carcerieri per terrorizzare con l'uso di cani i detenuti. Era, questa, una pratica tanto comune che i prigionieri, tra loro, chiamavano queste azioni "essere irfati".
Hicks ha poi concluso il suo racconto, ricordando come per otto mesi non abbia potuto vedere la luce del sole, rimanendo bendato continuamente per tutti gli otto iniziali mesi di prigionia. Le rivelazioni diffuse da Hicks e dai suoi avvocati in Australia, e i pesanti sospetti sulle pratiche di tortura ancora sconoscuti praticati all'interno del Campo di Guantanamo sono stati resi pubblici subito dopo una relazione della Croce Rossa Internazionale che ha denunciato senza mezzi termini i medici che all'interno del campo aiuterebbero i torturatori della base militare nelle sedute di interrogatorio dei prigionieri.
Il documento conferma la stretta collaborazione di numerosi medici con i "tecnici" della tortura. Il sistema creato dal Pentagono e dalla CIA a Guantanamo non lo si può considerare diversamente da una sistematica e scientifica forma di "tortura permanente" e particolarmente crudele, così come ha commentato il New York Times dopo essere entrato in possesso di una copia del documento della Croce Rossa.
La Croce Rossa ha messo per scritto la responsabilità dei medici
militari Usa e degli infermieri che si comportano come dei consulenti negli interrogatori più duri per agire sulla vulnerabilità psicologica dei detenuti, violando così in maniera lampante l'etica e la deontologia professionale. Il NYT scrive inoltre che gli "esperti in tortura" di Guantanamo possono contare sulla presenza di un team di specialisti chiamato "The Behavioral Science Consultacion Team", ("Gruppo di consulenza della scienza del comportamento"), chiamato familiarmente dai militari addetti agli interrogatori "Biscuit".
Il campo di prigionia di Guantanamo è comandato dal generale Usa Jay W.
Hood, e il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha diffuso una circostanziata denuncia contro il comandante accusato di essere il diretto responsabile delle pratiche di tortura applicate sistematicamente contro i detenuti del Campo. Il dossier è stato inviato riservatamente alla Casa Bianca, al Pentagono e al Dipartimento di Stato. Al momento senza aver ricevuto alcuna risposta.
L'Fbi conferma Indirettamente, ma anchel'Fbi ha confermato attraverso alcuni messaggi diffusi dalla ACLU - American Civil Liberties Union - l'orrore che nascondono le reti di ferro che cirondano i compound dei prigionieri nella base di Guantanamo. "Ho visto un detenuto seduto sul pavimento di una
sala per gli interrogatori costretto ad avvolgersi in una bandiera
israeliana, con una musica altissima e i flash di uno stroboscopio che gli illuminavano il viso" ha raccontato un agente dell'Fbi ai suoi superiori in un messaggio segreto datato 30 luglio 2004.
Il risultato ottenuto dalla relazione di questo agente è che l'Fbi ha
secretato i nomi dei suoi agenti che controllano la vita e sopraintendono agli interrogatori nella base di Guantanamo e quindi cancellato le date e l' entità di quello che l'Fbi stessa definisce "numerosi incidenti" avvenuti nel Campo. Rivelando comunque che molti agenti e analisti del Federal Bureau hanno partecipato fino ad oggi a ben 747 interrogatori di prigionieri di
Guantanamo.
"In varie momenti sono entrato nelle sale degli interrogatori e ho incontrato i detenuti che erano incatenati in posizione fetale al suolo, senza sedie o acqua, la maggioranza di loro apparivano sudici di urina e delle proprie feci. Mi resi conto che quegli uomini erano verosimilmente in quelle condizioni da non meno 18-24 ore" ha rivelato uno degli agenti dell' Fbi autore della relazione segreta che è stata riferita a Reporter Associati, a Jacques Debray e a Jean-Guy Allard di Granma Internacional.
Un altro funzionario dell'Agenzia ha dichiarato a conclusone delle
medesima relazione interna dell'Fbi di aver visto un detenuto in stato di incoscienza chiuso in una stanza dove la temperatura superava i 38 gradi. Accanto al prigioniero una gran quantità di capelli sul pavimento.
Il detenuto, scrive il funzionario dell'Fbi, si sarebbe strappato con le proprie mani tutti i capelli nella notte precedente l'inizio del suo
interrogatorio.
Roberto di Nunzio