La tragedia asiatica ha distolto l'attenzione del paese dai due scandali di fine 2004, autori i Presidenti delle Camere, Pera e Casini e il governo. Essi segnano il punto più basso di rispetto e di tutela delle istituzioni repubblicane e il punto più alto di appropriazione per uso privato delle medesime.
Nello specifico ci si riferisce alla nomina dei due componenti dell'Antitrust, Giorgio Guazzaloca, ex sindaco di bologna del centro destra e antonio Pilati, ideatore della legge Gasparri o legge "Pro-Mediaset", come l'ha definita sul Corriere della Sera Sabino Cassese e alla decisione di impedire a Giancarlo Caselli di concorrere alla carica di procuratore nazionale antimafia.
Sono due sfregi alle istituzioni, due facce della stessa medaglia, che è quella del disprezzo più totale delle regole scritte, delle competenze delle persone e degli interessi generali del paese.
La legge istitutiva dell'Autorità Antitrust parla chiaro: ne possono far parte solo persone di "alta e riconosciuta personalità" e di "notoria indipendenza". Guazzaloca non ha nessuno dei due requisiti(...) E' una brava persona, simpatica, estroversa, ma con l'Antitrust c'entra come i cavoli a merenda. (...) Ma lo scandalo più grande è quello di Antonio Pilati per il quale Pera e Casini hanno trasformato il requisito di "notoria indipendenza" nel requisito di "notoria collaborazione" subordinata.
Pilati infatti ha lavorato alla stesura della legge Gasparri che ha già fruttato a Mediaset il salvataggio di Rete 4 violando le sentenze della Corte Costituzionale e profitti per un paio di miliardi di euro all'anno. Ora viene messo a guardia del bidone per impedire che, non si sa mai, Berlusconi possa incorrere in un qualsiasi conflitto di interesse (come tenersi la presidenza del Milan) nell'applicazione della legge ed essere perciò sanzionato.
Pilati, in altre parole, anzichè tutelare le istituzioni e i cittadini dai conflitti di interesse, garantirà i conflitti di interesse o se ne laverà le mani. (...) Se poi si considera che i responsabili dell'operazione sono Pera e Casini, seconda e terza carica dello Stato, e che nei confronti di Casini l'opposizione ha usato tutti gli apprezzamenti e i riguardi possibili, rimane solo da chiedersi quale sarà il fondo da toccare.
Il caso Caselli, per alcuni aspetti è ancora più grave perchè riguarda la mafia. (...) Per Caselli hanno studiato un meccanismo punitivo preventivo e di esclusione ad personam per impedire che diventi Procuratore nazionale antimafia. Caselli per questa maggioranza è pericoloso per le stesse ragioni per le quali è utile al paese: con le sue accuse ha determinato condanne all'ergastolo di centinaia di mafiosi e ha fatto arrestare i capi più pericolosi di Cosa Nostra; ha dimostrato di avere ragione nei processi Andreotti e Dell'Utri, con le competenze che ha, bene utilizzate anche a livello internazionale, sarebbe pericolosissimo per tutte le mafie(...)
Non si sa se tra le persone in buona fede ce ne siano ancora molto convinte che non c'è un regime. Forse il regime come si intende comunemente non c'è davvero, ma la trasformazione della Repubblica democratica prevista dalla Costituzione in Repubblica della malavita è davanti agli occhi di tutti.
- 2 gennaio 2005 -