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  1. #1
    allevatore
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    Predefinito Ospedale di Mantova: il 50% dei neonati è figlio di genitori mantovani

    il 25% di genitori provenienti da fuori provincia (soprattutto BS, RE e MO - che poi torneranno alle loro residenze) e l'altro 25% di genitori extracomunitari (primi gli indiani, secondi i cinesi).

    In pratica un terzo dei neovotanti della prov. di Mantova tra 18 anni sarà di origini extracomunitarie. Più o meno la percentuale di un partito di maggioranza relativa.

  2. #2
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    azzz....

  3. #3
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    di male in peggio.... 15-20 anni e governeranno diverse nostre città...sempre che qualcuno non si svegli e li cacci giustamente a calci nel popò, prima che lo facciano loro con noi.

  4. #4
    allevatore
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    Predefinito

    In origine postato da Celtic Pride
    di male in peggio.... 15-20 anni e governeranno diverse nostre città...sempre che qualcuno non si svegli e li cacci giustamente a calci nel popò, prima che lo facciano loro con noi.
    Capisci anche tu che gli extracom si possono buttare fuori con una legge ma i loro figli che hanno la cittadinanza italiana si possono buttare fuori solo con le baionette e non mi pare uno scenario molto realistico.

  5. #5
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    In Italia (come in Germania) vige ancora lo ius sanguinis : un figlio di immigrati nonè italiano: tuttavia le varie organizzazioni mondialista si stanno attrezzando per introdurre in Italia lo ius soli
    Bazooka!!!

  6. #6
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    In origine postato da Beli Mawyr
    Non pensare di venire qui ad impartire lezioncine di diritto costituzionale, oltretutto parzialmente inesatte, visto che dimostri di ignorare la portata della Legge 91/1992 sulla cittadinanza, che ha introdotto nuovi modi di acquisto della stessa spezzando così la rigida dicotomia "ius sanguinis - ius soli".
    già già

    b) chi è nato nel territorio della Repubblica se entrambi i genitori sono ignoti o apolidi. ovvero se il figlio non segue la cittadinanza dei genitori secondo la legge dello Stato al quale questi appartengono.
    Tu che odi dio e la vita cristiana
    Senti la sua presenza come un doloroso cancro
    Vengano profanate e profanate aspramente
    Le praterie del cielo bagnate di sangue

    Odiatore di dio
    E della peste della luce

    Guarda negli occhi paralizzati di dio
    E sputa al suo cospetto
    Colpisci a morte il suo miserevole agnello
    Con la clava

    Dio, con ciò che ti appartiene ed i tuoi seguaci
    Hai mandato il mio regno di Norvegia in rovine
    I tempi antichi, le solide usanze e tradizioni
    Hai distrutto con la tua orrida parola
    Ora vai via dalla nostra terra!

  7. #7
    Ridendo castigo mores
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    come vado dicendo da parecchio tempo il nostro principale problema si e' spostato da un "secessionismo impossibile" ( datosi che la stragrande maggioranza dei "supposti interessati" non vuole..) ad una " invasione inesorabile" ( datosi che nulla di politico si puo' fare per fermarla ...)

    quindi a ulteriore spunto di riflessione quoto questo interessantissimo articolo che ho trovato in usenet..


    L'IMPLOSIONE BIOLOGICA DEL SUD DEL MONDO-di S.Lorenzoni




    Nel 1990 un lungimirante autore tedesco, Manfred Ritter (1) - il quale poi,
    a quanto sembra, pagò duramente di persona per le sue affermazioni - aveva
    scritto che il Terzo Mondo era sull'orlo dell'implosione biologica e che il
    mondo civile non aveva la possibilità di impedire quell'implosione. L'unica
    sua scelta possibile era quella di essere oppure non essere esso stesso
    risucchiato dal vortice (rischio assolutamente reale). Ma per non esserne
    risucchiato esso avrebbe dovuto voltare le spalle al Terzo Mondo. Tutte e
    due queste casistiche, prospettate da Manfred Ritter, stanno incominciando a
    prendere forma adesso, alla svolta del XXI secolo.


    L'esplosione demografica del Sud del Mondo fu un fenomeno incominciato verso
    il 1950, che portò a che quelle genti passassero, a un ritmo allucinante, da
    essere qualcosa come il 20% della popolazione mondiale ad arrivare a
    esserne, verso il 1990, forse l'80%. Questo dovuto non soltanto, e forse non
    principalmente, all'introduzione in quei territori di pratiche e strutture
    mediche e ospedaliere proprie del mondo civile - difatti, l'esplosione
    demografica là continuò anche dopo la decolonizzazione, che comportò il
    collasso quasi immediato di quelle pratiche e di quelle strutture - ma
    piuttosto al fatto che la colonizzazione comportò la cesura di certe
    abitudini che i selvaggi avevano avuto da tempo immemoriale e con le quali
    contenevano la loro crescita numerica e mantenevano il loro equilibrio con
    la natura. Si trattava anche di pratiche anticoncettive, ma soprattutto
    l'uso indiscriminato dell'aborto, dell'infanticidio, dell'eutanasia,
    dell'uccisione di infermi, di disabili, di invalidi, di vecchi. - E nello
    stesso modo che l'esplosione demografica del Terzo Mondo ebbe un andamento
    catastrofico, è da considerarsi praticamente sicuro che la sua implosione
    avverrà parimenti catastroficamente, una volta che i fattori innescanti
    abbiano veramente preso piede.


    Questo, sembrerebbe essere il caso adesso - grosso modo dal 1990 - 1995. Il
    punto dell'argomento è stato fatto nel gennaio 2004 in una presentazione
    data al 36º congresso dell'associazione GRECE (2), dove sono state
    presentate da Hervé Coteau-Bégarie delle statistiche che indicano che è in
    atto un calo demografico su scala globale, dovuto essenzialmente alla
    ripresa delle epidemie

    - le malattie, in particolare l'AIDS, stanno diventado di nuovo un fattore
    essenziale nell'andamento demografico umano. Con l'eccezione della Palestina
    e dello Jemen - ancora fino al 2003 - tutti i grafici demografici del mondo
    hanno cessato di avere quella disposizione a 'pera' caratteristica delle
    popolazione in crescita sfrenata dove c'è una preponderanza assoluta di
    bambini, per assumere quello a 'salsiccia' delle popolazioni in via di
    invecchiamento, prodromo di quello a 'fungo velenoso', caratteristico adesso
    dei paesi civili, dove la popolazione è in massima parte formata da vecchi.
    E nel Terzo Mondo incomincia a esserci, anche là, una preponderanza di
    vecchi, perché i vecchi sono meno propensi a essere inficiati da AIDS.


    Quanto presentato da Hervé Coteau-Bégarie riflette comunque delle tendenze
    già riprese occasionalmente dalla stampa quotidiana ancora alla fine degli
    anni Novanta. Chi abbia seguito con una certa attenzione la stampa
    quotidiana, non avrà mancato di percepire che le notizie sulla crescita
    numerica del Terzo Mondo ha subito una battuta di rallentamento e forse
    d'arresto. La sua diminuzione è già percepibile, ed è lecito pensare che si
    tratti dei prodromi della sua implosione che, come già detto, una volta
    innescata procederà quasi sicuramente in modo catastrofico. Fattore
    principale, l'AIDS, ma anche altre malattie.

    Ci si può aspettare che, nelll'Africa nera e nel Sud-est asiatico, tutto una
    serie di patologie soprattutto virali stiano aspettando di fare quella
    mutazione che permetterà loro il passaggio da umano a umano invece che solo
    da animale a umano come adesso è il caso, per divenire in breve tempo dei
    'nuovi AIDS' (3). Casistiche del genere contribuirebbero parecchio al
    carattere vorticoso del declino demografico del Sud del Mondo.


    Viceversa, le comunità terzomondiali incistite nel mondo civile stanno
    'benissimo' e la loro crescita numerica è travolgente, molto superiore a
    quella delle popolazioni ospitanti che rischiano, di questo passo, di essere
    travolte a breve termine: si parla di poche generazioni (4).

    Per sopravivere, il Terzo Mondo che nelle sue zone circumtropicali di
    origine è in via di annientamento biologico, si trasferisce nel mondo
    civile. E nel mondo civile esso può ancora perpetuarsi perchè ha un sistema
    produttivo e sanitario ancora funzionale da potere parassitare. Dovesse
    mancare quello, anche gli extracomunitari presenti nel mondo adesso ancora
    civile sarebbero destinati all'estinzione a più o meno breve termine - da
    soli, mai ce la farebbero a evitare lo stesso destino dei loro confratelli
    nelle terre di origine. Così si espresse anche un brillante scrittore
    francese, Guillaume Faye, in un suo libro che recentemente, in Francia, è
    stato sequestrato (5).


    E potrebbe esser proprio la presenza degli extracomunitari a innescare lo
    sfacelo del vivere civile dal quale essi stessi dipendono. Sappiamo che sì e
    no il 25% degli extracomunitari presenti in Europa sono funzionali (6)
    all'economia, quale essa adesso è strutturata; il resto sono mantenuti di
    sana pianta e vengono così a costituire un peso sociale montante e
    minaccioso.

    Ma la loro influenza nel campo sanitario è ancora più grave. Specificamente
    nel Veneto, il 40% dei finanziamenti per la sanità, per diverse specialità,
    è assorbito dagli extracomunitari, che costituiscono forse il 10% della
    popolazione totale (7). Negli ospedali europei, il 50% dei posti letto
    destinati alle malattie infettive sono già monopolizzati da extracomunitari
    (8).

    E il caso dell'AIDS è ancora più indicativo: esso è uno dei tre fattori
    principali che stanno determinando l'inflazione dei costi sanitari (assieme
    all'invecchiamento della popolazione e il prolungamento delle fasi terminali
    di certe patologie) (9). Eppure AIDS, in Europa fra gli europei, ce n'è
    sempre meno - in Italia, per esempio, fra gli italiani ci sono adesso circa
    3.000 casi di contagio all'anno contro i circa 20.000 degli anni Ottanta
    (10); e il numero complessivo dei casi registrati in Italia sono stati
    53.000 dei quali 34.000 sono già morti (11), i quali, presumibilmente, non
    gravano sulle spese sanitarie.

    L'AIDS, in Europa, è adesso essenzialmente di importazione - le cifre
    ufficiali del Ministero della Sanità italiano indicano che il 15% degli
    immigrati terzomondiali in Italia sono sieropositivi (12) e quindi c'è da
    scommettere che le cifre reali siano almeno il doppio. (Con i sieropositivi
    extracomunitari arrivano, fra l'altro, sempre nuovi ceppi di virus [13].) E
    in Europa ormai l'AIDS non è più ereditato dai neonati (14): il contagio dei
    neonati non si registra più grazie all'azione di parto cesareo, trattamento
    della madre con farmaci antiretrovirali e allattamento artificiale. A parte
    il costo di questo tipo di interventi, che sicuramente è altissimo e
    totalmente a carico del contribuente europeo, eccoci qui davanti a un
    esempio specifico lampante di quanto si è detto poco prima: il Terzo Mondo
    si trasferisce nel mondo civile per potere sopravvivere e perpetuarsi.


    A questo tipo di cose si da poca pubblicità, mentre i mezzi di comunicazione
    tendono a dare risalto a 'proiezioni' che pretendono di indicare tutto il
    contrario oppure che, interpretate per quel che veramente dicono, risultano
    contraddittorie. Un fantasioso pronostico proveniente dagli Stati Uniti
    d'America può essere citato tanto per farvi sopra una risata (15): nel 2050
    ci saranno quasi 9½ miliardi di bipedi sul pianeta, dei quali solo il 4%
    sarà nei paesi 'avanzati' e il rimanente 96% saranno ammassati nel 'Sud del
    Mondo' soggetti alla fame (perchè, allora come adesso, non produrranno
    praticamente niente ma vivranno della carità internazionale alla quale
    contribuirà solo quel tale 4%) e alle malattie, soprattutto a una pandemica
    sieropositività. Non è assolutamente chiaro come una situazione del genere
    potrebbe non solo reggere ma essere raggiunta.

    - Poi, gli stessi organismi internazionali che ci assicurano che oggigiorno
    i sieropositivi possono essere contati soltanto in diecine (non in
    centinaia) di milioni, ci dicono anche che l'AIDS è la quarta causa di morte
    nel mondo (16) e che nell'Africa subsahariana l'80% (proprio 8 su 10) dei
    minorenni sono orfani perché i loro genitori sono morti di AIDS (17).


    Esiste una logica perversa dietro a questa disinformazione e a questo
    occultamento della verità, che obbedisce al fatto che l'esistenza di quelle
    masse larvali, pullulanti e infette, è divenuta una necessità del mondo
    contemporaneo, retto da ideologie di sinistra - e anche quando il Terzo
    Mondo sarà sprofondato nel vortice della dissoluzione, e fino a tanto che
    quelle ideologie continueranno a prevalere, esso continerà a esistere, per
    forza, sia pure di un'esistenza virtuale fabbricata dai mezzi di
    comunicazione di massa.


    In ultima, c'è una sola forza che usufruisce dell'esistenza delle masse
    larvali del Terzo Mondo, che è la sinistra: e la sinistra ha diverse
    sfaccettature. Una sono i partiti politici dichiaratamente di sinistra,
    marxisti e post-marxisti; ma una componente importante della sinistra, molto
    spesso ignorata, è il cristianesimo postconciliare.

    E la sinistra/le sinistre lavorano da sempre per i poteri forti. Ai quali
    conviene che un mondo civile sempre più annichilito viva sia sotto un
    costante senso di colpa - perché, ci si pontifica continuamente, la colpa
    delle condizioni del Terzo Mondo è solo nostra - che sotto la minaccia
    costante dell'obliterazione da parte di coloro che 'non hanno avuto la parte
    che a loro spetta' nell'universale Bengodi, e i quali quindi bisogna
    ammansire dando loro sempre di più.


    A questa condizione di tipo generale, se neaggiungono di particolari. I
    marxisti puntano adesso più che mai sulle masse terzomondiali d'importazione
    per assicurarsi una situazione di potere e un futuro politico, perché
    saranno gli immigrati terzomondiali che formeranno, secondo loro, il loro
    futuro serbatoio di voti. Già negli anni Venti, fra i primi bolscevichi,
    c'era chi assicurava che la leva per fare saltare il mondo 'borghese'
    sarebbe stata costituita dalle masse di colore (18), ma questo tipo di
    ragionamenti si riferivano soprattutto all'America.

    Adesso invece che la cosiddetta 'lotta di classe' ha fatto fallimento in
    tutto il mondo civile, le sinistre, per cercare di non scomparire, puntano
    sulla creazione di un nuovo sottoproletariato miserabile, che sarà formato
    da extracomunitari di importazione, contrapposto a quel che rimarrà della
    popolazione europea autoctona. Il 'fondo' dal quale viene la materia prima
    per la fabbricazione di questo nuovo sottoproletriato è il Terzo Mondo; e
    quindi la sua scomparsa taglierebbe le gambe alla sinistra. Ne segue che
    esso è per la medesima una necessità vitale e deve sussistere per forza.


    Viceversa, nel campo 'cristiano', c'è una onnipresente categoria di
    individui, dei quali parlò anche Johann Wolfgang Goethe ai tempi suoi, che
    sarebbeo felici che tutto il mondo fosse un gigantesco lazzaretto nel quale
    essi si aggirerebbero per dare le loro cure agli infermi nel contempo
    'salvando loro l'anima': un esemplare perfetto di questo tipo di persone fu
    la cosiddetta Madre Teresa di Calcutta (19). Anche questi si vedrebbero
    privati del loro 'senso della vita' il giorno che venisse a mancare il Terzo
    Mondo, quale esso è.


    In ultima, il 'dare da mangiare agli affamati' è divenuto adesso un
    mega-'business' sul quale vivono e si arricchiscono non pochi affaristi e
    funzionari di associazioni 'filantropiche' e di agenzie 'umanitarie'
    internazionali.


    S'è già detto che, secondo le tendenze attuali, si intravvede la possibilità
    che il Terzo Mondo, importato in quello civile attraverso tutta una rete di
    complicità e di protezionismi, minaccia di travolgerlo e di annientarlo:
    Hervé Coteau-Bégarie è pessimista, ma ricorda, concordando con il
    geopolitico Jordis von Lohausen (20), che la storia è il regno
    dell'imprevisibile. E, a ben vedere le cose, niente è tanto pazzesco come
    l'affermazione che la storia 'abbia un senso' - il futuro è assolutamente
    aperto e a fare la storia sono sempre stati e sempre saranno gli uomini,
    fino a che ancora ci saranno uomini in piedi.


    Nell'implosione biologica del Terzo Mondo, adesso incipiente, nonché nella
    condizione angosciante di quello civile, succube di ideologie suicidarie, si
    deve vedere la mano di una Provvidenza, che sicuramente esiste, ma che si
    pone al di là del bene e del male.


    ---------------------

    (1) Manfred Ritter, Sturm auf Europa, Hase und Koehler, München, 1990.


    (2) Hervé Coteau-Bégarie al 36º colloquio annuale del GRECE, Parigi, 18
    gennaio 2004. Un ottimo riassunto in italiano del suo intervento è stato
    pubblicato dal mensile "Orion" (Milano), febbraio 2004.


    (3) Cfr., per esempio, il quotidiano "Libero" (Milano) del 24 agosto 2003.


    (4) Hervé Coteau-Bégarie, cit.


    (5) Guillaume Faye, La colonisation de l'Europe, L'Aencre, Paris, 2000.


    (6) Funzionali non significa indispensabili. Con un sistema sociale e
    politico sano, anche l'economia verrebbe strutturata in modo da non avere
    'necessità' di alcun extracomunitario.


    (7) Notizia appresa alla Scuola Quadri della Lega Nord a Verona, il 4
    dicembre 2004.


    (8) Cfr., per esempio, il quotidiano "La Padania" (Milano) del 28 maggio
    2002.


    (9) A. M. Giacomin, Welfare comunitario, opuscolo della Lega Nord, Milano,
    agosto 2002.


    (10) Cfr. il quotidiano "La Padania" (Milano) del 19 novembre 2004.


    (11) Cfr. il quotidiano "Il Giornale" (Milano) del 31 luglio 2004.


    (12) Cfr. il quotidiano "La Padania" (Milano) del 24 novembre 2002.


    (13) Cfr. il quotidiano "La Padania" (Milano) del 29 novembre 2003.


    (14) Cfr. il quotidiano "La Padania" (Milano) del 25 giugno 2003 e anche
    l'opuscolo della Bundeszentrale für gesundheitliche Aufklärung, AIDS von
    A-Z, Köln, 2004.


    (15) Cfr. il quotidiano "La Padania" (Milano) del 18 agosto 2004.


    (16) Cfr. il quotidiano "Il Giornale" (Milano) del 31 luglio 2004.


    (17) Cfr. il quotidiano "La Padania" (Milano) del 10 dicembre 2004.


    (18) Ci si riferisca, per esempio, al libro di Klaus Vaqué, Verraad teen
    Suid-Afrika, Varama, Pretoria, 1989.


    (19) Sulla quale esiste un saggio molto esatto, anche se scritto da un punto
    di vista discutibile: Christopher Hitchens, La posizione della missionaria,
    Minimum Fax, Roma, 1997.


    (20) Jordis von Lohausen, Mut zur Macht, Vowinckel, Berg am See, 1979.

  8. #8
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    chi è sto lorenzoni quello che cuirava i rapporti internazionali della federazione pagana? o il presidente di identità e tradizione con segretaria la famiglia prati?

  9. #9
    Pulchra Paucis
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    Un piccolo scenario simpatico per i prossimi 15-20 anni: degrado progressivo della situazione olandese, prime crisi sociali di massa (aumento esponenziale del voto per i partiti nazi/fasciblablabla, pesanti richieste istituzionali e politiche delle comunità islamiche anche in senso privativo delle libertà personali - che so, l'abolizione della pornografia o cose del genere -, diminuzione dei livelli di produttività, aumento drastico della conflittualità sociale), intuizione (ma va?) della pericolosità del fenomeno e dell'inconciliabilità di diverse razze/culture su scala globale da parte di chi comanda davvero (che dei diritti umani, del diritto alla nazionalità e di cose del genere se ne frega), tentativo in extremis di salvarsi il culo (= espatrio veloce dall'Olanda e dal resto dell'Europa di qualche milione di immigrati, forme di apartheid o chissaché).

  10. #10
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    fare qualche figlio in più non guasterebbe, una media di due figli per donna, per assicurare il ricambio generazionale.
    solo che i mantovani, come tutti i padani, preferiscono divertirsi e "godersi la vita" anziché pensare ad una famiglia.

 

 
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