.....basta essere di sinistra. Nulla di nuovo. Thule
Per «Le Nouvel Observateur» Toni Negri è uno dei 25 pensatori contemporanei più importanti
E il «cattivo maestro» diventò il nuovo Marx
PARIGI - E' nato il nuovo Carlo Marx, il filosofo della rivoluzione nell'era della mondializzazione, il teorico dell'«operaio sociale» come nuovo soggetto rivoluzionario. Si chiama Toni Negri e viene annoverato dal settimanale francese Le Nouvel Observateur fra i 25 più importanti pensatori contemporanei, una figura centrale nel rinnovamento del pensiero marxista. L'ex leader dell'Autonomia operaia, condannato a dodici anni di carcere in un famoso processo negli anni Ottanta (il «7 aprile»), latitante a Parigi, quindi rientrato in Italia e oggi a piede libero, è sempre stato un intellettuale apprezzato dalla cultura universitaria e dalla gauche francese che non ha mai condiviso l'etichetta italiana di «cattivo maestro» di una generazione di estremisti e terroristi durante gli anni di piombo. Una stima, o se si vuole un'indulgenza, che potrebbe spiegare in tempi più recenti l'affare Cesare Battisti, ovvero la mobilitazione e la solidarietà che il terrorista italiano, condannato per quattro omicidi e rifugiato da molti anni a Parigi, ha ricevuto da intellettuali, scrittori e politici per impedire la sua estrazione.
Per la cultura e l'intellighentia francese, il ruolo di Toni Negri negli anni di piombo, la sua lettura del terrorismo italiano e della reazione «terroristica» dello Stato sono dettagli del passato rispetto alla vasta opera di saggi critici che spaziano da Spinoza a Hegel, da Kant a Cartesio e che proiettano il pensiero di Toni Negri nella problematica dell’agire politico al tempo della mondializzazione. La consacrazione intellettuale non è peraltro un esclusiva francese: segue il successo internazionale di Impero , il libro scritto con Michael Hardt che, secondo il settimanale americano Time , collocò il pensiero di Negri fra i maggiori innovatori dell'anno 2001.
«La coscienza del nostro tempo, i precursori del mondo di domani». Così Le Nouvel Observateur , in un'edizione speciale per i quarant'anni del settimanale francese, ha definito i venticinque filosofi di diversi Paesi, scelti dalla redazione con un obiettivo ambizioso e nobile: la mondializzazione della riflessione intellettuale, attraverso un impegno tecnico - di traduzione e divulgazione - che permetta la conoscenza di pensatori e studiosi in qualche modo penalizzati dalla lingua in cui scrivono e in molti casi ai margini del circuito internazionale. «Si continua a scrivere e a riflettere nella quasi totale ignoranza di eminenti pensatori stranieri». Le scelte e i criteri per quest’opera di «sprovincializzazione» della comunità intellettuale mondiale appartengono al Nouvel Observateur , ma fra 25 «campioni» più o meno conosciuti, spicca appunto il nome di Toni Negri, con un privilegio gerarchico: è infatti nella copertina, come il «nuovo Marx», in compagnia degli americani Michael Walzer e Martha Nussbaum, del ghanese Antony Appiah, dell'indiano Amartya Sen, del norvegese Jon Elster. All'interno, un altro italiano, Giorgio Agamben, lo studioso di Heidegger che il settimanale annovera fra le personalità della filosofia contemporanea «più importanti e più fecondi» degli ultimi venticinque anni.
«Questo numero speciale - si afferma con enfasi - è una dinamica di scambio intellettuale che invita a una visione costruttivista dell'Universale». Compreso il nuovo Manifesto del professore padovano, per il quale il terrorismo degli anni Settanta «fu in generale una continuazione della politica con altri mezzi».
Fonte: Corriere della Sera