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  1. #1
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    Predefinito Alternative politiche alla lega nord in piemonte

    Da quanto ho capito c'è una parte dell'autonomismo piemontese che mi sembra molto attivo dal punto di vista culturale ma che non si riconosce politicamente nella lega nord.
    Tra l'altro i movimenti piemontesisti esistevano prima della lega e avevano avuto già buone affermazioni elettorali.
    Quello che mi chiedo è come mai in Piemonte non sia nata in questi anni un'alternativa credibile e relativamente sana dal punto di vista autonomista alla lega nord.

    Qui in veneto alle regionali ci saranno la lega nord, la liga fronte veneto e il progetto nordest: in tutti e tre i contenitori ci sono caregari ed idealisti, opportunisti ed indipendentisti, in misura diversa.
    In più esistono altre piccole organizzazioni che non si presenteranno alle elezioni perchè non ne hanno la forza o proprio le disconoscono come mezzo utile per arrivare all'indipendenza.
    Sono convinto che per il veneto potrà essere un bene che ci sia la possibilità di scelta, perchè i partiti saranno costretti a farsi un po' di concorrenza.

    Ma nelle altre nazioni padane come mai non si riesce a sbloccare la situazione?

    Questo non è un discorso antileghista: in una situazione di monopolio politico i politici della lega nord non saranno affatto interessati a combattere per le nostre tematiche perchè sanno che il "nostro voto" ce l'avranno comunque: tenderanno a cercare ulteriori fette di elettorato, con iniziative politiche rivolte a prendere i voti da un elettorato non autonomista (vedi Fallaci, viva Papa re, borghezio ecc).

    +concorrenza=+risultati

  2. #2
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    Predefinito Re: Alternative politiche alla lega nord in piemonte

    Pinocchio,in Piemonte mi sa che è dura vista la scarsità di piemontesi DOC.
    Il torinese è andato per sempre,sul resto della regione non so: bisognerebbe chiederlo a qualche piemontese.
    Ringraziamo gli Agnelli di questa situazione.

    Sicuramente nonostante tutto,il Veneto rimane il + intonso dall'invasione meridionale.

  3. #3
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    Predefinito Re: Alternative politiche alla lega nord in piemonte

    In origine postato da PINOCCHIO
    Da quanto ho capito c'è una parte dell'autonomismo piemontese che mi sembra molto attivo dal punto di vista culturale ma che non si riconosce politicamente nella lega nord.
    Tra l'altro i movimenti piemontesisti esistevano prima della lega e avevano avuto già buone affermazioni elettorali.
    Quello che mi chiedo è come mai in Piemonte non sia nata in questi anni un'alternativa credibile e relativamente sana dal punto di vista autonomista alla lega nord.

    Qui in veneto alle regionali ci saranno la lega nord, la liga fronte veneto e il progetto nordest: in tutti e tre i contenitori ci sono caregari ed idealisti, opportunisti ed indipendentisti, in misura diversa.
    In più esistono altre piccole organizzazioni che non si presenteranno alle elezioni perchè non ne hanno la forza o proprio le disconoscono come mezzo utile per arrivare all'indipendenza.
    Sono convinto che per il veneto potrà essere un bene che ci sia la possibilità di scelta, perchè i partiti saranno costretti a farsi un po' di concorrenza.

    Ma nelle altre nazioni padane come mai non si riesce a sbloccare la situazione?

    Questo non è un discorso antileghista: in una situazione di monopolio politico i politici della lega nord non saranno affatto interessati a combattere per le nostre tematiche perchè sanno che il "nostro voto" ce l'avranno comunque: tenderanno a cercare ulteriori fette di elettorato, con iniziative politiche rivolte a prendere i voti da un elettorato non autonomista (vedi Fallaci, viva Papa re, borghezio ecc).

    +concorrenza=+risultati
    Le alternative vi sono quasi ovunque: in Piemonte, in Liguria, in Lombardia, in Emilia, in Friuli, in Veneto, a Trieste, in Trentino, perfino in Toscana. Il fatto è che applicare la logica del mercato alla politica non è una buona idea. Guarda cosa è avvenuto per anni nella cosidetta destra radicale, frazionata in tre componenti principali e, minoritariamente, in decine di altre sigle. Eppure credo sia indiscutibile che la cosìdetta destra sociale abbia un un appeal politico superiore ai risultati fin ora ottenuti.
    L'unità in politica è un valore se si vogliono ottenere dei risultati significativi. Frazionare i voti autonomisti significa infatti dimezzare l'attenzione prestata alle nostre tematiche, e se tutto ciò si trasforma in un trend è chiaro che si ritorna in breve da dove si era partiti: zero.
    Piuttosto si dovrebbe pensare a una "contaminazione" fra le parti sane dei movimenti in gioco. Ma è chiaro che questo processo deve partire laddove ci sono i numeri e le risorse. Per il momento questo "laddove" è la Lega. Un domani chissà. E allora è bene, per il momento, che i leghisti "sani" si predispongano ad ascoltare e coinvolgere, nella misura in cui sarà possibile, persone meritevoli di stima e fiducia. Si parte con iniziative trasversali e poi chissà.... Di certo si fa solo il bene dell'idea per cui si lavora.

  4. #4
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    Predefinito

    Per me è un bene che non esistano alternative vere alla Lega.
    Che sensi avrebbe avere 3-4-5-6 partiti che raggranellano il 5-6%(cifra alta) a testa?
    Meglio uno solo col 40-50%.Basta vedere come esempio le associazioni culturali Piemontesi...non una sola,ma tante preoccupate più che altro di dividersi tra di loro i pochi finanziamenti che lo stato e la regione passano loro per organizzare corsi nelle scuole,libri,riviste,ecc.
    La stessa antipatia di alcune associazioni nei confronti della Lega è dovuto al fatto che la Lega ha appoggiato le istanze solo di alcune,di quelle che erano più vicine al movimento.


    Per Dragonball...la terronizzazione del Piemonte è fortissima in Torino città e prima cintura,nel resto...è "contenuta",normale.
    Anche se io sono dell'idea che un terone sia già di troppo.

    Saluti Padani

  5. #5
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    Predefinito Re: Re: Alternative politiche alla lega nord in piemonte

    In origine postato da ZENA
    Le alternative vi sono quasi ovunque: in Piemonte, in Liguria, in Lombardia, in Emilia, in Friuli, in Veneto, a Trieste, in Trentino, perfino in Toscana. Il fatto è che applicare la logica del mercato alla politica non è una buona idea. Guarda cosa è avvenuto per anni nella cosidetta destra radicale, frazionata in tre componenti principali e, minoritariamente, in decine di altre sigle. Eppure credo sia indiscutibile che la cosìdetta destra sociale abbia un un appeal politico superiore ai risultati fin ora ottenuti.
    L'unità in politica è un valore se si vogliono ottenere dei risultati significativi. Frazionare i voti autonomisti significa infatti dimezzare l'attenzione prestata alle nostre tematiche, e se tutto ciò si trasforma in un trend è chiaro che si ritorna in breve da dove si era partiti: zero.
    Piuttosto si dovrebbe pensare a una "contaminazione" fra le parti sane dei movimenti in gioco. Ma è chiaro che questo processo deve partire laddove ci sono i numeri e le risorse. Per il momento questo "laddove" è la Lega. Un domani chissà. E allora è bene, per il momento, che i leghisti "sani" si predispongano ad ascoltare e coinvolgere, nella misura in cui sarà possibile, persone meritevoli di stima e fiducia. Si parte con iniziative trasversali e poi chissà.... Di certo si fa solo il bene dell'idea per cui si lavora.

    See,see,i numeri,la La Lega,.I Leghisti sani che dovrebbero coinvolgere persone meritevoli di fiducia.Guarda che sono le persone meritevoli di fiducia che non inetndono più farsi coinvolgere dalla Lega.

  6. #6
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    Predefinito Re: Re: Alternative politiche alla lega nord in piemonte

    In origine postato da ZENA
    Le alternative vi sono quasi ovunque: in Piemonte, in Liguria, in Lombardia, in Emilia, in Friuli, in Veneto, a Trieste, in Trentino, perfino in Toscana.
    e quali sarebbero queste alternative?

    In origine postato da ZENA
    Il fatto è che applicare la logica del mercato alla politica non è una buona idea. Guarda cosa è avvenuto per anni nella cosidetta destra radicale, frazionata in tre componenti principali e, minoritariamente, in decine di altre sigle. Eppure credo sia indiscutibile che la cosìdetta destra sociale abbia un un appeal politico superiore ai risultati fin ora ottenuti.
    La lega è un partito di centrodestra che va sempre più a destra. A mio avviso c'è la possibilità di uno spazio politico dal centro verso sinistra per gli autonomisti. Inoltre gran parte dei regionalisti non accetta minimamente il discorso Padania. Quest'ultimi e gli autonomisti non di destra non hanno quindi rappresentanza politica diretta.
    Non sto parlando di un partito fotocopia della lega che prende gli scarti dei voti, sto parlando di trovare il sistema di dare rappresentanza agli autonomisti che non condividono l'ideologia della lega.
    La politica dell'unità è validissima, la lega di fatto è stata per alcuni anni il partito unico degli autonomisti ma il suo scivolare sempre più a destra non rende oggi possibile il ripetersi dell'esperienza.

    In origine postato da ZENA
    L'unità in politica è un valore se si vogliono ottenere dei risultati significativi. Frazionare i voti autonomisti significa infatti dimezzare l'attenzione prestata alle nostre tematiche, e se tutto ciò si trasforma in un trend è chiaro che si ritorna in breve da dove si era partiti: zero.
    Col sistema politica maggioritario odierno, se la lega fosse un partito di centro con la reale possibilità di appoggiare alternativamente uno dei due poli italiani avresti perfettamente ragione. Ma la lega (bossi) ha deciso da tempo di non essere questo e si è tagliata tutti i ponti alle proprie spalle. La lega è PARTE INTEGRANTE del centro destra.

    In origine postato da ZENA
    Piuttosto si dovrebbe pensare a una "contaminazione" fra le parti sane dei movimenti in gioco. Ma è chiaro che questo processo deve partire laddove ci sono i numeri e le risorse. Per il momento questo "laddove" è la Lega. Un domani chissà. E allora è bene, per il momento, che i leghisti "sani" si predispongano ad ascoltare e coinvolgere, nella misura in cui sarà possibile, persone meritevoli di stima e fiducia. Si parte con iniziative trasversali e poi chissà.... Di certo si fa solo il bene dell'idea per cui si lavora.
    La lega non solo ha dimostrato di non avere le capacità di infettare il centro destra col le idee autonomiste ma al contrario ha dimostrato di essere altamente infettabile dall'estrema destra.
    Questo mi sembra un dato di fatto.

  7. #7
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    Predefinito Re: Re: Re: Alternative politiche alla lega nord in piemonte

    In origine postato da PINOCCHIO
    e quali sarebbero queste alternative?



    La lega è un partito di centrodestra che va sempre più a destra. A mio avviso c'è la possibilità di uno spazio politico dal centro verso sinistra per gli autonomisti. Inoltre gran parte dei regionalisti non accetta minimamente il discorso Padania. Quest'ultimi e gli autonomisti non di destra non hanno quindi rappresentanza politica diretta.
    Non sto parlando di un partito fotocopia della lega che prende gli scarti dei voti, sto parlando di trovare il sistema di dare rappresentanza agli autonomisti che non condividono l'ideologia della lega.
    La politica dell'unità è validissima, la lega di fatto è stata per alcuni anni il partito unico degli autonomisti ma il suo scivolare sempre più a destra non rende oggi possibile il ripetersi dell'esperienza.



    Col sistema politica maggioritario odierno, se la lega fosse un partito di centro con la reale possibilità di appoggiare alternativamente uno dei due poli italiani avresti perfettamente ragione. Ma la lega (bossi) ha deciso da tempo di non essere questo e si è tagliata tutti i ponti alle proprie spalle. La lega è PARTE INTEGRANTE del centro destra.


    La lega non solo ha dimostrato di non avere le capacità di infettare il centro destra col le idee autonomiste ma al contrario ha dimostrato di essere altamente infettabile dall'estrema destra.
    Questo mi sembra un dato di fatto.
    Sull'autonomismo di sinistra permettimi di nutrire qualche dubbio: io, personalmente, vedo pochissimi spazi di dialogo e credo sorgerebbero diversi problemi a livello di... "branding". Del resto mi sembra che qualcosa in questo senso si stia muovendo, soprattutto in Veneto.
    E' vero che un'alleanza organica col centro-destra pone seri problemi, ma non è con la "concorrenza" che questi si risolvono.
    Purtroppo il 3,9 delle ultime politiche ha compromesso diverse posizioni, e la paura di perderne ulteriormente presentandosi come terzo polo, in un momento storico in cui la lotta per le autonomie (con guerre, terrorismo, immigrazione islamica, Turchia in Europa, crisi della P.M.I.) non è certamente fra i temi all'ordine del giorno, fa novanta.
    Allora che fare? Secondo me è opportuno cercare di fare crescere la Lega affinchè possa "emanciparsi" e lavorare, soprattutto a livello di territorio, perchè le tematiche autonomiste rimangano presenti alle menti dei cittadini. Coinvolgendo, con umiltà e rispetto, persone che prendono legittimamente le distanze da certe scelte recenti ma che hanno a cuore le battaglie storiche. Le quali non sono state certo dimenticate, soprattutto dai giovani.
    Io stesso, nei volantini, le pongo come epicentro.
    Quanto alla Padania, non credo che ora siamo (purtroppo) nelle condizioni di affrontare un simile dibattito, e al di là delle sigle mi sembra che non vi sia in piedi alcun progetto macro-regionale di questo tipo.

    Le alternative? Le sigle autonomiste sono decine e decine, basta vedere su http://www.politicalresources.net

  8. #8
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    Predefinito Re: Re: Re: Alternative politiche alla lega nord in piemonte

    In origine postato da Zingano
    See,see,i numeri,la La Lega,.I Leghisti sani che dovrebbero coinvolgere persone meritevoli di fiducia.Guarda che sono le persone meritevoli di fiducia che non inetndono più farsi coinvolgere dalla Lega.
    Quindi tu vorresti dire che in Lega siamo tutti dei farabutti? Dai su, per piacere. Il mio discorso è stato chiaro: io ho parlato di iniziative trasversali che uniscano persone che hanno fatto scelte diverse IN BUONA FEDE.

  9. #9
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    Predefinito Re: Re: Re: Alternative politiche alla lega nord in piemonte

    In origine postato da PINOCCHIO
    e quali sarebbero queste alternative?
    La lega è un partito di centrodestra che va sempre più a destra. A mio avviso c'è la possibilità di uno spazio politico dal centro verso sinistra per gli autonomisti. Inoltre gran parte dei regionalisti non accetta minimamente il discorso Padania. Quest'ultimi e gli autonomisti non di destra non hanno quindi rappresentanza politica diretta.
    Se smettessimo di dichiararci di sinistra..... e quindi di destra, anche se ne vedo pochi in circolazioni di questi ultimi, non sarebbe meglio?
    Abbiamo comunque dei padanisti che inneggiano qui a piazzale Loreto...e la cosa é terribilmente fastidiosa

  10. #10
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    Predefinito

    >Se smettessimo di dichiararci di sinistra..... e
    >quindi di destra, anche se ne vedo pochi in
    >circolazioni di questi ultimi, non sarebbe meglio?

    Non e' questione di "dichiarasi", come se fosse solo un'etichetta, a parole.
    Il problema che giustamente ricordava P e' che NEI FATTI, su ogni argomento
    anche totalmente irrilevante per le tematiche autonomistiche,
    i politici del partito LNP assumono posizioni indiscutibilmente
    di estrema destra senza neanche lasciare liberta' di coscienza
    o dubbio (per carita' che si possano avere opinioni diverse!).

    Per forza poi che Zena dice "non c'e' dialogo". Non c'e' dialogo
    fra la sinistra e la destra (LNP), ma c'e' dialogo fra la sinistra
    e le istanze autonomiste, vedi Illy ad esempio.

 

 
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