Secondo me sarà impossibile costruire la nostra Nazione partendo dall’attuale realtà storica, dove accanto ai mali e alle ragioni ben descritte da Wotan e dal Gatto, bisogna aggiungere lo scenario internazionale dominato da una sola superpotenza militare, economica e politica.
Difficilmente saranno tollerati cambiamenti statuali di forte impatto sugli attuali equilibri europei.
Clinton ci aveva già fatto sapere che l’idea della Padania non interessava e nemmeno piaceva alla sua amministrazione e quando qualcosa non piace allo zio Sam……….sono dolori.
Basti ricordare la vergognosa campagna di odio con relative sanzioni, contro la pacifica Austria, scatenata dalla “civile” Europa su istigazione americana, per capire quanto sia difficile ogni pur minima variazione sullo status definito dalla finanza apolide mondiale.
La Carinzia attraverso il suo governatore, aveva ribadito la volontà di non accettare la politica immigrazionista imposta dai poteri forti mondialisti, di non accettare il sorvolo di aerei con destinazione Serbia e di preferire una economia in linea con le peculiarità del territorio che privilegiava turismo, agricoltura e servizi, piuttosto che altri modelli economici che avrebbero avuto un grave impatto ambientale e alterato profondamente la società.
Tanto è bastato per mandare su tutte le furie la potente lobby della Prevaricazione Mondiale che non accetta l’esercizio della sovranità da parte di chicchessia.
Poco è mancato che anche il cattivo governatore e i cittadini che l’avevano liberamente eletto, ricevessero una salutare “lezione” di “democrazia” impartita dai soliti caporioni coadiuvati dagli ascari.
Stando così le cose, ritengo che solo dopo l’implosione dell’Impero si apriranno quegli spazi di libertà e autonomia che potranno portare (previa dura lotta), alla costituzione di antiche nazioni e alla rinascita culturale e spirituale di tutti i popoli e comunità dell’Europa.
Credo che questo momento sia più vicino di quanto non si pensi, perché la prepotente comparsa della Cina sullo scacchiere mondiale, ha di fatto scardinato ogni equilibrio politico, militare, economico molto più velocemente di ogni previsione.
Quello che è sicuro è che le materie prime, le risorse agricole ed energetiche sono ora ben definite e misurate e solo chi avrà la forza per conquistarle potrà aggiudicarsele.
Non ce ne saranno a sufficienza per tutti e in questo contesto l’itaglia sarà il vaso di coccio che si disintegrerà sotto i primi durissimi colpi di una crisi che non sarà nemmeno confrontabile con quella patita dall’ex impero sovietico soltanto qualche decennio fa.