Greco e Latino nelle scuole, tutte le scuole.

[Sgiar]

In origine postato da Fenicio
Ma intanto abbiam perso tutte le corse, e siamo stati senza un carro funzionante.
Questo tipo di considerazioni concernono la cosidetta efficienza

Bhè preferisco rallentare le corse per far si che chi desidera partecipi alla gara

[Fenicio (POL)]

In origine postato da Sgiar
Bhè preferisco rallentare le corse per far si che chi desidera partecipi alla gara

Ma la scuola non te la paghi tu, la paghiamo tutti. E se è giusto dare la opportunità di studiare a tutto, non è assolutamente giusto pagare i capricci.
A me la cosa più semplice e socialmente giusta è quella che ho già detto: chi sceglie un cdl non coerente con la scuola secondaria, faccia dei corsi di aggiornamento propedeutici.
E così siamo tutti contenti: all'università ci va solo chi è capace da subito di seguire i corsi a ritmo massimo, e chi vuole può cambiare idea.

[Silvioleo]

quando le università funzionano il problema non si pon: ritiro entro pochi mesi dall'iscrizione...il problema è che università del genere non esistono quasi piu'

[Alberich]

In origine postato da Dreyer
ma non è questione di chiudere porte... semplicemente ritengo che non tutti siano capaci di essere laureati.

molti sono nati per fare cose applicative, e sostanzialmente oggi l'università è piena di m,atricole messe lì con la storia del "pezzo di carat" che però abbandonano subito e intanto rallentano le strutture di chi segue.

e questo è un debito lasciatoci dal '68.

apputno, non centra tanto che sei col diploma o che non sai il latinio, dico bene o dico giusto?
()

[lsu]

In origine postato da Gianmario
.....e così tutto si riduce all'economia vero?

comunisti----->materialisti

E' colpa vostra: avete voluto come presidente del consiglio un imprenditore.

Comunque, se riuscite a campare di ideali, spiegatemi come si fa. Il mio stomaco non fa politica. E se non mangio s'incazza.

[lsu]

In origine postato da Sgiar
A me sarebbe piaciuto studiare il latino al liceo e spero proprio che lo inseriscano.
Gli studenti dei licei artistici non vanno solo a fare architettura o l'accademia, infatti, molti si iscrivono a facoltà quali beni culturali o lettere. ...

Ero iscritto a Conservazione dei beni culturali. E c'era un bell'esamone di latino da fare.
Ho mandato aff.... quel corso di laurea e sono passato a Tecnologo della comunicazione audiovisiva e multimediale.
I miei amici laureati in Conservazione beni culturali sono disoccupati. Tutti meno uno che rifornisce i distributori automatici di merendine, con un contratto flessibile e atipico.
Però mentre inserisce le pastine nelle scansie si sente soddisfatto perchè conosce la metrica latina...

[lsu]

In origine postato da Dreyer
mah.... solo il latino da solo non risolverebbe i buchi di competenze che questi avrebbero all'università... rimango quindi dell'idea di bloccarne l'accesso a determinate facoltà.

Hai una concezione medioevale dell'istruzione.
In un mondo dominato dal mercato, dove flessibilità e formazione continua sono ineludibili necessità, vincolare la vita di una persona alla scelta, fatta quand'era bambino (magari dai genitori) di questa o quella scuola non serve a nulla.
Si deve poter cambiare e accedere ad ogni forma di conoscenza e cultura per poter competere sul mercato. Per poter trovare lavoro e adattarsi a posti di lavoro diversi. Il posto fisso non esiste più.

[lsu]

In origine postato da Dreyer
io ritengo che all'università vada troppa gente che non dovrebbe andare. gente che avrebbe maggiori possibilità nelle arti applicative e che invece si ostina in campi che non fanno per loro.

Verissimo. Prova con i lavori agricoli.

[fedalmor]

In origine postato da lsu
Ero iscritto a Conservazione dei beni culturali. E c'era un bell'esamone di latino da fare.
Ho mandato aff.... quel corso di laurea e sono passato a Tecnologo della comunicazione audiovisiva e multimediale.
I miei amici laureati in Conservazione beni culturali sono disoccupati. Tutti meno uno che rifornisce i distributori automatici di merendine, con un contratto flessibile e atipico.
Però mentre inserisce le pastine nelle scansie si sente soddisfatto perchè conosce la metrica latina...

Tipico di chi prende una laurea di tipo letterario/artistico-culturale in genere. Mia madre è laureata in lingue (prima lingua russo, seconda francese) con 110, tesi su un autore pressoché sconosciuto della letteratura russa, alcuni mesi di studio in loco quando c'era ancora l'URSS (o, forse, al tempo era CCCP, dovrei sbirciare... era tra la fine dei '70 e l'inizio degli '80) e prende uno stipendio da fame per insegnare francese alle scuole medie... io faccio scienze politiche, forse perché non ho avuto le palle d'iscrivermi a lettere, e sul giornale di facoltà c'è la storia di un ragazzo che laureandosi col minimo è andato a lavorare in un'assicurazione ed è già, praticamente, capo filiale con uno stipendio da urlo... sicuramente, un elettricista libero professionista che ha fatto un CFP di due anni dopo le medie prende molto di più di entrambi... ma io preferisco impartire lezioni di diritto, piuttosto che prendere milioni e restare nella beata ignoranza. L'erudizione è scomoda anche per l'emotività: si vive decisamente peggio quando si è inseriti in un contesto cultural-letterario profondo... però, non potrei mai rinunciare a quello sguardo - un po' presuntuoso, a dire il vero - di compatimento verso chi non ha idea di cosa io stia farfugliando quando cito concetti di liceale memoria per descrivere metaforicamente una situazione di vita, una problematica esistenziale, un avvenimento contingente. Superbo? Sì, non c'è dubbio, è un difetto di fabbrica che hanno tutti gli ex-classicisti (oddio, io ero così anche alle elementari), ma non mi sognerei mai di ritenermi, per questo, migliore di un altro. Anzi, invidio la vita comoda di chi può permettersi di farsi bastare la vita che possiede, per essere felice...

[Fenicio (POL)]

In origine postato da lsu
Hai una concezione medioevale dell'istruzione.
In un mondo dominato dal mercato, dove flessibilità e formazione continua sono ineludibili necessità, vincolare la vita di una persona alla scelta, fatta quand'era bambino (magari dai genitori) di questa o quella scuola non serve a nulla.
Si deve poter cambiare e accedere ad ogni forma di conoscenza e cultura per poter competere sul mercato. Per poter trovare lavoro e adattarsi a posti di lavoro diversi. Il posto fisso non esiste più.

Siamo completamente d'accordo.
Infatti io credo che sia sacrosanto cambiare, solo che per cambiare indirizzo di vita, bisogna averne i requisiti, e quindi PRIMA di cambiare, ti rendi uguale agli altri.