RADICALI. NENCINI, UNA ‘TRIPLICE INTESA’ PER NUOVO CENTROSINISTRA

[Daniele]

“Socialisti e radicali hanno fatto nel tempo lunghi tratti di cammino assieme perché sono tante le cose che ci uniscono, molte, anzi moltissime di più di quelle che ci dividono”.
Lo ha detto il segretario del PSI, Riccardo nencini intervenendo nel pomeriggio al congresso dei Radicali in corso a Chianciano.
“Per questo – ha continuato il leader socialista - mi piacerebbe che in vista delle regionali, là dove è possibile, si ragionasse assieme sulla possibilità di costruire delle alleanze. Sono sempre più convinto che l’Italia abbia bisogno di una ‘triplice intesa’ innanzitutto tra Pd, Socialisti e radicali, per dare vita a un nuovo centrosinistra in grado di proporsi come vera alternativa di governo al centrodestra. E questa intesa dei riformisti – ha proseguito - dovrebbe poggiare su un programma semplice, concreto, praticabile, costruito su linee guida essenziali: il merito, la tutela del lavoro, il rigore e la sobrietà. Tutti elementi di cui c’è un gran bisogno dopo un quindicennio contrassegnato dall’acuirsi di fratture sempre più profonde. Un quindicennio che coincide con l’entrata in politica di Silvio Berlusconi, perché non c’è dubbio alcuno che in questi anni non ha fatto altro che dividere l’Italia e gli italiani, allargando o creando divisioni nella politica, nella società, nelle istituzioni. Erano sessant’anni che questo Paese non viveva fratture così profonde, diffuse, pericolose – ha concluso nencini - e il centrosinistra deve ora lavorare per riportare prima di tutto unità e concordia”.

[Burton Morris]

“Socialisti e radicali hanno fatto nel tempo lunghi tratti di cammino assieme perché sono tante le cose che ci uniscono, molte, anzi moltissime di più di quelle che ci dividono”.
Lo ha detto il segretario del PSI, Riccardo nencini intervenendo nel pomeriggio al congresso dei Radicali in corso a Chianciano.
“Per questo – ha continuato il leader socialista - mi piacerebbe che in vista delle regionali, là dove è possibile, si ragionasse assieme sulla possibilità di costruire delle alleanze. Sono sempre più convinto che l’Italia abbia bisogno di una ‘triplice intesa’ innanzitutto tra Pd, Socialisti e radicali, per dare vita a un nuovo centrosinistra in grado di proporsi come vera alternativa di governo al centrodestra. E questa intesa dei riformisti – ha proseguito - dovrebbe poggiare su un programma semplice, concreto, praticabile, costruito su linee guida essenziali: il merito, la tutela del lavoro, il rigore e la sobrietà. Tutti elementi di cui c’è un gran bisogno dopo un quindicennio contrassegnato dall’acuirsi di fratture sempre più profonde. Un quindicennio che coincide con l’entrata in politica di Silvio Berlusconi, perché non c’è dubbio alcuno che in questi anni non ha fatto altro che dividere l’Italia e gli italiani, allargando o creando divisioni nella politica, nella società, nelle istituzioni. Erano sessant’anni che questo Paese non viveva fratture così profonde, diffuse, pericolose – ha concluso nencini - e il centrosinistra deve ora lavorare per riportare prima di tutto unità e concordia”.

Intervento che ho applaudito quando è stato pronunciato.

[Manfr]

Nencini farebbe bene a vergognarsi almeno un pò, e a dimettersi. Abbiamo cambiato un simbolo e una strategia all'anno.

[msdfli]

Nencini è una brava persona,

ma quel che è rimasto dei Socialisti farà la fine di Storace,
ossia
finirà nella pancia del PD

hefico:

[zulux]

Nencini è una brava persona,

ma quel che è rimasto dei Socialisti farà la fine di Storace,
ossia
finirà nella pancia del PD

hefico:

...se nencini seguisse la strategia di cui sopra sarebbe oltremodo inevitabile...

[davide75]

“Socialisti e radicali hanno fatto nel tempo lunghi tratti di cammino assieme perché sono tante le cose che ci uniscono, molte, anzi moltissime di più di quelle che ci dividono”.
Lo ha detto il segretario del PSI, Riccardo nencini intervenendo nel pomeriggio al congresso dei Radicali in corso a Chianciano.
“Per questo – ha continuato il leader socialista - mi piacerebbe che in vista delle regionali, là dove è possibile, si ragionasse assieme sulla possibilità di costruire delle alleanze. Sono sempre più convinto che l’Italia abbia bisogno di una ‘triplice intesa’ innanzitutto tra Pd, Socialisti e radicali, per dare vita a un nuovo centrosinistra in grado di proporsi come vera alternativa di governo al centrodestra. E questa intesa dei riformisti – ha proseguito - dovrebbe poggiare su un programma semplice, concreto, praticabile, costruito su linee guida essenziali: il merito, la tutela del lavoro, il rigore e la sobrietà. Tutti elementi di cui c’è un gran bisogno dopo un quindicennio contrassegnato dall’acuirsi di fratture sempre più profonde. Un quindicennio che coincide con l’entrata in politica di Silvio Berlusconi, perché non c’è dubbio alcuno che in questi anni non ha fatto altro che dividere l’Italia e gli italiani, allargando o creando divisioni nella politica, nella società, nelle istituzioni. Erano sessant’anni che questo Paese non viveva fratture così profonde, diffuse, pericolose – ha concluso nencini - e il centrosinistra deve ora lavorare per riportare prima di tutto unità e concordia”.

compagno daniele, speriamo in un accordo con i radicali iaociao:

[yure22]

Credo che nencini sia un socialista di qaulche altro paese europeo,visto che di cose italiane ne sa o finge di saperne molto poche.

Le divisioni nella sinistra italiana datano anni 56,allorche un segrtario del PSI,certo pietro nenni, prese le distanze da certo palmiro togliatti per i fatti d'ungheria.
Nenni non approvavav l'intervento a gamba tesa dell'URSS egli affari ungheresi e tantomeno il processo e l'impiccagioe di imre nogy da parte dei sovietici mentre "IL MIGLIORE" (ti lascio pensare ai peggiori) portarono il sapone al boia.

Il PSI lasciò il fronte comune e si alleò colla DC seguendo le orme di certo saragat (segretario PSDI) che lo strappo lo aveva fatto da tempo.

Naturalmente i comunistri s'infuriarono coi socialisti e non corse più buon sangue all'ombra della falce e martello.

Si arrivò all'ultimo vero segretario del PSI, bettino craxi, di cui abbiamo di recente celebrato il decennale della scomparsa; cadde il muro ed il PCI si trovò alleato di un certo pool di cui non ricordo il nome, per far cadere craxi ed okkupare il posto.

Molti socialisti ed io fra questi non aderirono a quella sporca "COSA" di occhetto e restatarono fuori dalla politica del paese fino alla comparsa di un certo berlusconi che creò un partito che si opponeva all'arroganza comunista.

Dire, come fa il compagno necini, che berlusconi da 15 nni non fa che dividere mi sembra una favola di fedro, quella del lupo e dell'agnello;
la conosce il compagno o vuole che gliela racconti?

Ho visto circa tre settimane fa un timido ripensamento da parte degli ex comunisti circa il momento politico e l'azione politica di cui fu artefice craxi
e ne ho provato piacere (meglio tardi che mai).
Saper ammettere i propri errori lo trovo giusto, umano e legittimo, specie se alla base dell'intervento non ci sia calcolo politico.

Se mi permette il compagno segretario, vorrei dire la mia:
" cerchiamo di cpire chi siamo, da dove venimo e dove si vuole andare; i compagi di stada ci possono essere oppure no, la copsa importante é non marciare con dipietro, debenedetti,santoro.
Si lasci un poco la teoria e si dia importanza alle cose "CONCRETE" da fare.
I radicali? Mic si riferisce a quelli che indissero il referendum sulla responsabilità dei giudici?
Che fie fece il rerferendum stravinto?
Le chiedo: " lei,caro nencini, crede per cso che la giustizia italiana sia meglio oggi di quella che portò in galera enzo tortora"?

Pensa che la giustizia in un paese sia cosa d poco?
A lei la giustizia piace giusta oppure politicizzata?

[subiectus]

Salve a tutti,
l'idea di un'alleanza delle forze laiche e democratiche non può non vedermi favorevole, il problema è che non so quanto possano essere sincere le parole di Nencini, l'ammetto, sono rimasto scottato dalla fine miserrima che ha avuto l'esperimento della RnP, che poteva essere una buona occasione ed invece è finita come sappiamo (forse una delle poche volte in cui ha avuto ragione Capezzone è stata quando ha detto che l'esperienza della RnP s'è conclusa al secondo exit poll delle elezioni del 2006), questa volta non si possono e non si devono ripetere gli stessi errori, ed il dialogo deve procedere sulla base del caro vecchio detto "patti chiari, amicizia lunga", quanto al passato, è ovvio che i socialisti e i radicali hanno avuto storie diverse, ma una volta acclarato ciò, si può e si deve pensare al futuro.

[yure22]

Chi di voi può spiegarmi come possa l'unione di radicali (poche centinaie di italiani) ed i socialisti che si riconoscono nel PSI di nencini anch'essi molto pochi far nascere un partito che possa trovare colloczione in parlamento?

Il PD, veltroni segretario, disdegnò l'alleanza coi socialisti e scelse i radicali che seppero passare sotto le forche caudine.

Il PD sta bene alleato col giustizialista dipietro, ancora ieri bersani lo ha detto in modo chiaro.

Il partito socialista poi, mi riferisco alla parte più consistente ed io sono fra quelli, sta nel PDL ed in esso guida alcuni ministeri importanti del governo berlusconi.

I fratelli craxi,eredi del grande bettino, militano uno nel mondo della sinistra (si trovò alleto nel govero prodi con dipietro e quelli delle monetine
(Mi chiedo dove stia la dignità)?
L'altra é un personaggio del PDL.

Ha senso ,al giorno d'oggi, con queste prospettive, parlare di partito socialista?

Si può sperare in un futuro socialista per il paese, se sì di che socialismo si tratterebbe?
Quello di turati, quello di nenni oppure quello di craxi?

Certo che vedere unìla socialista,seppur fortemente minoritaria fare sorrisini d'intesa coll'IdV mi fa sentire male.

Se le domande poste vi paiono troppo onerose rispondetemi almeno a questa :" Come intendete Voi il socialismo"?

[Kowalsky]

conisderato che la triplice intesa era portatrice degli interessi più retrivi e reazionari disponibili all'epoca... avrebbe potuto trovare un'altra metafora, diciamo...