Da un cristiano ai margini note a margine
giovanni festa
presbitero cristiano ortodosso a Palermo -Parroco di San Marco D'Efeso-Ecumenico Patriarcato di Costantinopoli
I
Nel tempo dei pentimenti e dei trionfo di viltà e delazione riproporre la propria identità e la propria appartenenza
Ma fuori dal gioco,fuori da ogni partecipazione al gioco
Non rispondere all'invito di chi ci vuote partecipanti, di chi ci vuole spettatori né ad una eventuale designazione in qualità di arbitri
Non credere mai a nessuna delle parole pronunciate e da chi gestisce il gioco e da chi si oppone a tale gestione
II
Non partecipare e comunque essere presenti
Forma altra-ALTROVE-di intervento,di concretezza del nesso teoria-prassi
Assenza che suoni per tutti come segno di definitiva opposizione
La scomparsa, la perdita, la non esistenza come condizione cosciente e scelta consapevole dei cristiani alla catacomba, alla clandestinità, al non luogo
III
Organizzare l'assenza e tematizzare il silenzio
La possibilità dei cristiani
La misericordia cosmica che accoglie non tutti ma ciascuno con il suo nome e cognome purché disponibile a scomparire e pronto a tacere
La laicità radicalmente scettica dei cristiani
I cristiani monelli ed arruffoni. lrridenti ad irriverenti
IV
Ma anche l'autoironia e il ravvedimento
Uscir fuori dalla doppia tentazione dell'integrismo clericale a destra come a sinistra e della secolarizzazione
Abbiamo voluto battezzare tutti e tutto e/o essere da tutti e da tutto battezzati e/o ci siamo ubriacati e/o ci siamo annegati
E invece restare nella contraddizione. Rispettare ed anche disprezzare l'autonomia del mondano
V
Tentare di essere cristiani come processo di lunga fatica,la critica di se stessi e il giudizio di relatività su tutti e su tutto
Fino alla radicalizzazione
Se tutti e tutto chiedono un qualunque intervento alla comunità cristiana, ciascuno si rifiuti.
Si scompaia, non ci si faccia trovare
Sospettare sempre e quotidianamente
Non cantare mai nel coro del consenso al consenso e nel coro dei consenso al dissenso
Dichiararsi inutili ed inessenziali
I cristiani rinunciano
Nella loro rinuncia la loro laicità anticoncordataria
Inutili ed inessenziali e stanno ALTROVE da ogni potere
VI
L'esito tremendo ma necessario
Rinunciare alla libertas Ecclesiae
Non si tratta di potere annunciare l'Evangelo anche dentro i campi di concentramento del potere e di ogni potere
Al contrario.un assordante silenzio finché esistono/esistano i campi di concentramento del potere e di ogni potere
La rinuncia allora come iscrizione di ciascuno di noi al movimento degli apoti, di color che non la bevono, perché comunque di altre parole/altra parola, di altre bevande/di altra bevanda si nutrono
L'Eucarestia ci dichiara finalmente Teofagi Apoti
VII
Assenza e silenzio come rinuncia totale, astinenza cosmica
Dovunque e in tutti i campi della nobile e spregevole autonomia del mondano i cristiani praticano L'assoluta castità