dal Corriere della Sera
--------------------------------------------------------
CRONACHE
Frattini presenta le proposte per uniformare le norme europee
Immigrati, l'Ue studia una «carta verde»
I contenuti del Libro sulla migrazione economica.
«Entro il 2030 ci sarà bisogno di 20 milioni di extracomunitari»

DAL NOSTRO INVIATO

STRASBURGO - Le principali soluzioni ipotizzate vanno da una «green card» (carta verde), assegnata agli immigrati extracomunitari un po' come avviene negli Stati Uniti, fino a una specie di Borsa per far incontrare la domanda e l'offerta di manodopera dall'estero. Sono contenute nel Libro verde sulla «migrazione economica», presentato dal vicepresidente e commissario europeo per la Giustizia Franco Frattini, che è stato adottato a Strasburgo dalla Commissione per rilanciare il tentativo di armonizzare le regole sull'immigrazione nei 25 Paesi membri.
Questo documento punta ad aprire il dibattito su un argomento che ha generato divisioni a livello politico e nell'opinione pubblica. Scaturisce da una specifica sollecitazione avanzata dal Consiglio europeo dei governi. Cerca di arrivare a una proposta formale a cavallo dell'estate e a ottenere risultati concreti entro il 2005. Premette che la Costituzione dell'Ue mantiene ai singoli Paesi il diritto di definire le quote d'immigrazione.

IMPORTANZA ECONOMICA - Il commissario per l'Occupazione, Vladimir Spidla, ha fatto capire l'importanza economica di affrontare con efficacia questa problematica quantificando in 20 milioni di immigrati la necessità di forza lavoro nei 25 Paesi membri entro il 2030. Secondo Frattini l'Ue «deve incoraggiare la società civile a guardare all'immigrazione economica come a un'opportunità, non come a una minaccia». L'ex ministro italiano ha invitato a evitare ogni forma di «intolleranza». Ha aggiunto che la regolamentazione dei flussi di manodopera in ingresso nell'Ue può integrare efficacemente l'azione di contrasto all'immigrazione illegale e alla tratta di esseri umani, che a Bruxelles intendono condurre varando l'Agenzia per il controllo delle frontiere e intervenendo direttamente nei Paesi di provenienza e di transito (principalmente in Nord Africa).

OPPOSIZIONE TEDESCA - L'attuale Commissione di Bruxelles è conscia che il tentativo analogo di quella presieduta da Romano Prodi è naufragato sull'opposizione di Paesi come la Germania. E che proposte come quelle della «green card» non sono state accolte con entusiasmo in Francia. Punta comunque a coinvolgere nel dibattito tutte le parti in causa, comprese le associazioni degli imprenditori e i sindacati.
Frattini ha cercato di rassicurare sulle conseguenze dell'eventuale armonizzazione delle regole. «Non vuol dire aprire le porte indiscriminatamente alle migrazioni economiche nell'Ue e non impedisce, né limita, le competenze dei singoli Stati membri - ha spiegato il commissario per la Giustizia - ma sottolinea la necessità di un approccio europeo a questo tema senza il quale rischiamo di vedere crescere il numero di clandestini che verrebbero a situarsi ai margini delle nostre società. Non si può immaginare uno spazio comune di libertà e sicurezza dell'Ue senza procedure comuni a livello europeo che regolino l'ingresso degli immigrati economici». È stato precisato che, in ogni caso, gli immigrati generalmente vengono assunti per lavori che gli europei non sono più disponibili a svolgere.

BORSA DEL LAVORO - Oltre alla proposta della «green card», il Libro verde apre la discussione sull'esigenza di far incontrare la domanda delle imprese (soprattutto per una manodopera «flessibile») con l'ampia offerta disponibile in molti Stati extracomunitari. Invita a valutare l'istituzione di un meccanismo simile a quello della Borsa e l'opportunità di indire aste sulla disponibilità di posti di lavoro.
Considera se favorire e finanziare direttamente nei Paesi terzi la formazione delle professionalità richieste nell'Unione europea. Cerca di conciliare la priorità da attribuire ai disoccupati comunitari con l'esigenza di non discriminare gli immigrati extracomunitari. Frattini ha ricordato esplicitamente che «lo spirito di solidarietà» deve caratterizzare l'azione dell'Europa nella gestione dei flussi migratori e che l'immigrazione clandestina va contrastata con la prevenzione e non con la repressione. «L'unica cosa che l'Unione europea non farà mai - ha dichiarato il commissario per la Giustizia - è mettere le cannoniere nel Mediterraneo».

Ivo Caizzi
12 gennaio 2005
-------------------------------------------------------------------


Forse era meglio se ci andare 'Bottiglione' a fare il commissario!