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  1. #11
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    Predefinito Re: Non fu centralista

    In Origine postato da Conterio
    No, in questo non sono concorde, lo stato sabaudo fu tutto fuorchè centralista, e lo dimostrerò passo passo.
    Il fatto di non avere prefetti del luogo, come qualsiasi altro funzionario di stato, era appunto una scelta per evitare addomesticamenti e/o assuefazioni. Un male che oggi ben conosciamo.

    Saluti
    "Tutto fuorche centralista"mi sembra un'esagerazione,comunque aspetto la tua dimostrazione in proposito.Per quanto riguarda i prefetti,è vero che facendo così si impediva l'addomesticazione ai Totò Rina dell'epoca,però mica tutti i meridionali erano collusi con mafia e camorra o volevano il ritorno di franceschiello.E poi rimane il problema che ho citato,cioè che l'amministrazione veniva percepita come un qualcosa di estraneo dalla popolazione locale.

  2. #12
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    Predefinito Re: Re: Non fu centralista

    In Origine postato da Temujin
    Per quanto riguarda i prefetti,è vero che facendo così si impediva l'addomesticazione ai Totò Rina dell'epoca,però mica tutti i meridionali erano collusi con mafia e camorra o volevano il ritorno di franceschiello.E poi rimane il problema che ho citato,cioè che l'amministrazione veniva percepita come un qualcosa di estraneo dalla popolazione locale.
    Certo che no, ma questo sistema non valeva solo per il Sud, (e non era mia intenzione colpevolizzarlo) ma era valido per tutte le provincie del Regno.... anzi, il sistema era già in vigore per le vecchie provincie del piccolo Regno di Sardegna.

    Continui a leggermi.... mi fà piacere !

    saluti

  3. #13
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    Predefinito

    In Origine postato da Conterio
    Se vuoi parlare di Re Umberto I, Bava Beccaris e del Sig. Bresci, apri un argomento tuo in proposito.
    Questa tua risposta ci azzecca come i cavoli a merenda, o le barche nei boschi !

    Se ci fosse bisogno di ricordare, che chi ha paura o non ha argomenti, si mette a fischiare, o nel tuo caso a scrivere ovvietà di pura demagogia e dottrina repubblicana e/o comunista !
    Veramente non ho risposto proprio a niente, ho soltanto inserito il testo di una canzone... che, questa volta come tante altre, vale più di mille parole.

  4. #14
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    Predefinito

    In Origine postato da Iron81
    Veramente non ho risposto proprio a niente, ho soltanto inserito il testo di una canzone... che, questa volta come tante altre, vale più di mille parole.
    ******

  5. #15
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    Predefinito Lezione 3

    Lezione 3 – Conferme sul decentramento

    Con Regio Biglietto (R.B.) del 11 aprile 1840 e successivo regolamento d’esecuzione approvato con R.B. del 13 agosto 1840, venne approvata la “Cassa di Depositi e di Anticipazioni di fondi per i lavori pubblici”, che sarebbe poi diventata la “Cassa Depositi e Prestiti” tuttora fondamentale istituzione di finanziamento per la realizzazione di Opere pubbliche da parte degli Enti locali.
    Con Regio Editto (R.E.) del 30 luglio 1847, vennero istituiti il “Consiglio Superiore di Sanità” ed i “Consigli provinciali di Sanità”.
    Con R.E. del 27 novembre 1847, venne varata la prima Legge comunale e provinciale, che per la prima volta riconosceva la personalità giuridica delle Province e prevedeva tra le altre innovazioni, che i Consigli Comunali venissero eletti direttamente dai cittadini, ancora con suffragio ristretto è vero…. ma non basato unicamente sul censo, ma anche sul merito. Altre innovazione contenuta nel presente Editto (che sarebbe poi stato sostituito da una Legge comunale e provinciale nel 1848 e successivamente nel 1859), la istituzione di un’organo esecutivo del Consiglio comunale con il nome di “Consiglio di credenza” divenuto poi “Consiglio delegato” nel 1848, 3 nel 1849 “Giunta municipale” !!
    Altri provvedimenti riguardarono le istituzioni, la codificazione. La Magistratura, l’amministrazione della giustizia, l’organizzazione della Pubblica Amministrazione, le comunicazione, i diversi settori dell’economia, l’edilizia pubblica e l’urbanistica (con il varo dei primi Piani regolatori comprensoriali), l’educazione, l’istruzione, le belle arti, le scienze, la beneficenza e l’assistenza, e naturalmente le forze Armate.

    Qui finisce la terza lezione, e mi piace ricordare che Giosuè Carducci, definì Re Carlo Alberto “Italo Amleto”, mentre gli oppositori più agguerriti lo definirono “Re tentenna”, ma come non avere dei momenti di riflessione o ripensamenti davanti alla delicatezza ed al carattere innovativo (perfino rivoluzionario) delle decisioni da assumere in un momento storico peraltro “pieno” di eventi ? Nulla di più inesatto !
    In effetti, occorrerebbe riconoscere in Re Carlo Alberto, una figura di vero “traghettatore”, del Piemonte e dell’Italia verso la Democrazia e l’organizzazione moderna di uno stato efficiente !

    A presto

  6. #16
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    Predefinito

    In Origine postato da Conterio
    ******
    Si bravo, dormi e sogna quella razza bastarda che sono i savoia. Non oso neanche immaginare a cosa potrebbe fare quel pezzente del discendente se avessimo ancora la monarchia.

  7. #17
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    Predefinito

    In Origine postato da Iron81
    Veramente non ho risposto proprio a niente, ho soltanto inserito il testo di una canzone... che, questa volta come tante altre, vale più di mille parole.
    Con questa risposta, Lei aveva dimostrato di non saper comprendere ciò che c'era scritto, o forse non sa nemmeno leggere, perchè la canzone non centrava nulla.....

    In Origine postato da Iron81
    Si bravo, dormi e sogna quella razza bastarda che sono i savoia. Non oso neanche immaginare a cosa potrebbe fare quel pezzente del discendente se avessimo ancora la monarchia.
    Con quest'altra invece, Lei dimostra di essere anche .... malamente educato, oltre a non saper scrivere in lingua italiana.....
    Non era il caso di confermarlo comunque, .... l'avevo dato per scontato !

    Saluti

  8. #18
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    Predefinito Lezione 4

    Lezione 4 – Concessione dello Costituzione

    Annunciato con il Proclama dell’8 febbraio 1848, lo Statuto Albertino (la prima Costituzione Italiana), veniva concesso il 4 marzo dello stesso anno, quasi a coronare il completamento delle riforme volute ed attuate tra il 1846 e il 1848 da Re Carlo Alberto.
    I’8 maggio 1848 si inaugura il Parlamento Subalpino, riunito a Torino ed eletto il 27 aprile dello stesso anno, attraverso 204 collegi uninominali.
    In tale occasione, si innaugura anche la tradizione del “Discorso della Corona”, da allora sempre seguita all’apertura delle nuove legislature. In quell’occasione, davvero solenne, Re Carlo Alberto, da poco partito per la prima guerra d’Indipendenza , delega alla sua lettura il Luogotenente del Regno, nominato in sua assenza.
    S.A.R. il Principe Eugenio Emanuele di Savoia leggerà : “ In Italia le disgiunte parti, tendono ogni giorno ad avvicinarsi, e quindi vi è ferma speranza che un comune accordo leghi i popoli che la natura destinò a formare una sola Nazione…” ed ancora più avanti… “ vi sarà presentato un progetto di Legge sul consiglio di Stato che scatuisca le attribuzioni consultive di questo Corpo. Un altro se ne prepara, che metta le istituzioni municipali e provinciali in armonia coi nostri ordini politici” ….quindi ancora rimarcati i concetti di salda Unione “in concordia” e decentramento “Comunale e Provinciale” del nuovo Stato auspicato.
    Più avanti nello stesso discorso, il Principe Eugenio dirà ancora : “Altri progetti vi saranno pure rassegnati per la revisione delle leggi sui boschi, sulle acque e sulle strade, non’chè per migliorare altri rami dell’Amministrazione e coordinare le leggi attuali colla nuova forma di Governo, acciò che il principio di Libertà e di Progresso che lo anima si diffonda per ogni dove, a vivificare tutte le parti del corpo sociale, e a beneficio morale ed economico specialmente delle classi più numerose” … ed è chiaro che le classi più numerose, non potevano che essere le più deboli, e che questo formale riguardo nel chiamarle “numerose” era un ulteriore prova di quanto al Sovrano stesse a cuore il loro riscatto, tentando contemporaneamente una premessa all’unificazione sociale, evitando di utilizzare termini mortificanti.
    Del resto questo concetto era già rintracciabile nello Stesso Proclama del 8 febbraio dove Re Carlo Alberto scriveva ; “Mentre così provvediamo alle più alte emergenze dell’ordine pubblico, non vogliamo più differire di compiere un desiderio che da lungo tempo nutriamo, con ridurre il prezzo del sale a trenta centesimi il chilogramma fino dal primo di luglio prossimoventuro, a beneficio principalmente delle classi più povere, persuasi di trovare nelle più agiate quel conpenso di pubblica entrata, che i bisogni dello Stato richiedono” …. Quindi un disegno di collaborazione tra i ceti, che scongiurasse le lacerazioni degli scontri di classe !!

    Qui finisce la quarta lezione, nella prossima vedremo ancora come questi concetti, espressi nel Proclama ed al 1° Discorso della Corona, non furono la conseguenza dei tempi che cambiano, ma furono provvedimenti in cui il sovrano credeva, in modo autonomo ed originale, in anticipo sui tempi che verranno.

    A presto

  9. #19
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    Predefinito Lezione - 5

    Lezione 5 – Fù davvero una rivoluzione ?

    In quegli stessi giorni, ad opera di Karl Marx e Friedrich Engels, usciva, dalla stamperia di J.E.Burghard di Londrail “Manifesto del Partito Comunista”. Quella prima edizione, nella quale non figurava neppure il nome dei due autori, ebbe diffusione molto limitata e quasi nessuna influenza; il “Manifesto” cominciò ad essere diffusamente letto e tradotto solo dal 1870 in poi; pertanto l’impegno sociale contenuto in quel primo Discorso della Corona, non era la conseguenza di sollecitazioni di ordine culturale, ne politico.
    Le nubi della rivoluzione borghese si addensavano all’orizzonte, …ma appunto era una rivoluzione borghese, volta a reclamare concessioni di libertà costituzionali e politiche, e non avevano carattere di rivoluzione sociale, ed in ogni caso erano sommovimenti che non avevano ancora interessato il Regno di Sardegna.
    L’attenzione quindi ai temi sociali di Re Carlo Alberto, in favore “delle classi più numerose” sono dunque di straordinaria importanza, ed anticipano in modo autonomo ed originale tutti i successivi compiuti da altri Governi e Sovrani.
    Se si pensa al tempo, ed al fatto che l’impegno fosse stato assunto attraverso un atto formale e fondamentale come il discorso di apertura della prima legislatura del primo Parlamento eletto in Italia, da una Monarchia fino al giorno prima assoluta, non possiamo che ritenere questi propositi rivoluzionari davvero !

    Questa quinta lezione, deve farci davvero riflettere e valutare obiettivamente l’operato di un grande Sovrano. La Storia, il suo carattere schivo, ed il poco tempo poter godere i frutti del suo operato, hanno portato i contemporanei e gli odierni superficiali a credere che sia stato un Sovrano di passaggio, famoso “solo” per i suoi ripensamenti !

    A presto

  10. #20
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    Predefinito Re: Lezione - 5

    In Origine postato da Conterio
    Lezione 5 – Fù davvero una rivoluzione ?

    In quegli stessi giorni, ad opera di Karl Marx e Friedrich Engels, usciva, dalla stamperia di J.E.Burghard di Londrail “Manifesto del Partito Comunista”. Quella prima edizione, nella quale non figurava neppure il nome dei due autori, ebbe diffusione molto limitata e quasi nessuna influenza; il “Manifesto” cominciò ad essere diffusamente letto e tradotto solo dal 1870 in poi; pertanto l’impegno sociale contenuto in quel primo Discorso della Corona, non era la conseguenza di sollecitazioni di ordine culturale, ne politico.
    Le nubi della rivoluzione borghese si addensavano all’orizzonte, …ma appunto era una rivoluzione borghese, volta a reclamare concessioni di libertà costituzionali e politiche, e non avevano carattere di rivoluzione sociale, ed in ogni caso erano sommovimenti che non avevano ancora interessato il Regno di Sardegna.
    L’attenzione quindi ai temi sociali di Re Carlo Alberto, in favore “delle classi più numerose” sono dunque di straordinaria importanza, ed anticipano in modo autonomo ed originale tutti i successivi compiuti da altri Governi e Sovrani.
    Se si pensa al tempo, ed al fatto che l’impegno fosse stato assunto attraverso un atto formale e fondamentale come il discorso di apertura della prima legislatura del primo Parlamento eletto in Italia, da una Monarchia fino al giorno prima assoluta, non possiamo che ritenere questi propositi rivoluzionari davvero !

    Questa quinta lezione, deve farci davvero riflettere e valutare obiettivamente l’operato di un grande Sovrano. La Storia, il suo carattere schivo, ed il poco tempo poter godere i frutti del suo operato, hanno portato i contemporanei e gli odierni superficiali a credere che sia stato un Sovrano di passaggio, famoso “solo” per i suoi ripensamenti !

    A presto
    Probabilmente Carlo Alberto avrà avuti anche buoni propositi nei confronti dei ceti meno fortunati,però alla fine si trattava solo di propositi,mentre di concreto è stato realizzato ben poco.Non pretendo di conoscere a menadito la storia della monarchia sabauda,ma non credo si possa negare che,se un interesse sociale c'era,questo era soprattutto rivolto a beneficio dei proprietari terrieri e delle classi tradizionalmente legate alla corona.Il carattere fondamentale della monarchia sabauda è sempre stato il conservatorismo sociale e politico,e le grandi riforme che hai citato sono state realizzate anche per placare le agitazioni liberali che rischiavano di trasformarsi in repubblicanesimo(proprio in quegli anni infatti era attiva l'organizzazione di Mazzini,la giovine italia,che aveva in liguria ed in piemonte le sue basi principali).

 

 
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