Il presidente George Bush ha cominciato le prove generali per quello che sara' il giuramento presidenziale piu' blindato della storia Usa. Quattro anni fa, nel primo insediamento alla Casa Bianca di George Bush, le misure di sicurezza miravano soprattutto a proteggere il contestato presidente dalle proteste dei dimostranti. Ma la inaugurazione il 20 gennaio del secondo mandato di Bush, la prima cerimonia del genere dalla strage delle Torri Gemelle, si volgera' nell'incubo di un attacco terroristico: un'area di ben cento isolati della capitale sara' sigillata dal resto del mondo, con il cielo di Washington dominato da elicotteri dotati di sensori bio-chimici e squadre di caccia pronti ad intervenire in pochi secondi in caso di emergenze.
Bush ha cominciato solo nelle ultime ore a provare il suo discorso programmatico del secondo mandato, un discorso che i suoi collaboratori stanno preparando da settimane. Il presidente ha promesso che cerchera' di dare una prospettiva storica al suo secondo mandato alla Casa Bianca, affrontando problemi ad ampio raggio e cercando obiettivi a lungo termine. Nel frattempo le polemiche non mancano in vista della cerimonia di giovedi'.
Le straordinarie misure di sicurezza, con seimila agenti dislocati lungo la Pennsylvania Avenue (teatro della sfilata del corteo presidenziale) e specialisti di 50 agenzie federali impegnati nella sorveglianza, renderanno la vita molto difficile chi volesse protestare contro Bush.
Quattro anni fa gli attivisti della protesta erano riusciti a bombardare con uova la vettura presidenziale e ad inscenare una visibile dimostrazione lungo la Pennsylvania Avenue. Ma stavolta l'accesso alla sfilata e' stato riservato ai possessori di biglietti assegnati dal comitato organizzatore. Una decisione che ha fatto scattare una azione legale da parte dei gruppi anti-guerra che intendevano protestare durante la sfilata e che sono adesso esclusi dall'accesso alla Pennsylvania Avenue.
Gli attivisti anti-Bush stanno preparando cosi' proteste 'alternative' per il 20 gennaio. Un gruppo ha proposto il boicottaggio economico: non spendere un solo dollaro giovedi' prossimo per 'colpire al portafoglio' i repubblicani. Un altro gruppo, che si fa chiamare 'Code Pink' (Codice Rosa, una allusione al 'semaforo del terrore' creato da Bush) intende disturbare mercoledi' sera il Gala 'Frack e Stivaletti' organizzato in un hotel di lusso della capitale dalla delegazione texana. ''Sono tutti ricchi, texani e da sempre sostenitori di Bush: un bersaglio perfetto'', ha spiegato una portavoce di Code Pink.
Un altro gruppo, Turn Your Backs on Bush (Voltate la schiena a Bush), sta organizzando una forma di protesta piu' difficile da prevenire. Gli aderenti, vestiti 'in modo non appariscente', dovranno infiltrarsi tra la folla di spettatori, senza portare striscioni o altri oggetti di protesta, con l'intento di girarsi di spalle nel momento esatto in cui sfilera' il corteo presidenziale.
La blindatura di Washington sara' totale il 20 gennaio: l'area di non volo sara' estesa a 30 km intorno alla capitale (tre volte piu' del normale), battelli della Navy pattuglieranno il fiume Potomac, mentre i sensori anti-attacco biologico, chimico o radiologico gia' esistenti nelle zone piu' a rischio della capitale saranno integrati da laboratori mobili. Squadre di pronto intervento per rispondere ad attacchi chimico-biologici saranno dislocate nei punti strategici della citta'.
Immagini ad alta definizione catturate dalle telecamere fisse e mobili (comprese alcune installate su elicotteri) saranno riversate in un centro creato in Virginia a 40 km dalla capitale per essere proiettate su giganteschi schermi al plasma. I responsabili della sicurezza hanno sottolineato che le intercettazioni delle agenzie di intelligence Usa non hanno mostrato alcun aumento nel livello di intensita' delle comunicazioni tra i sospetti terroristi. ''Ma questo non ci fara' abbassare la guardia'', assicurano. Il tentativo di un attivista ateo di impedire a Bush di inserire recitazioni di preghiere durante la cerimonia del suo giuramento e' fallito. Michael Newdow aveva fatto riferimento nella sua azione alla separazione tra stato e religione prevista dalla Costituzione ma il giudice ha accolto la tesi dei legali di Bush che le preghiere costituiscono ormai una tradizione storica delle inaugurazioni presidenziali e che non possono recare alcun danno ai non credenti. Polemiche hanno suscitato anche le spese per le cerimonie, oltre 40 milioni di dollari, in un momento in cui l'America e' impegnata in una guerra costosa e sanguinosa in Iraq e in cui molte nazioni del mondo sono alle prese con l'emergenza causata dal terribile tsunami. Ma i repubblicani hanno replicato che i fondi sono stati ottenuti con donazioni volontarie da parte dei sostenitori di Bush e che il tema di fondo delle cerimonie di insediamento e' proprio 'Democrazia e Liberta'', con speciali eventi miranti proprio ad onorare il contributo delle truppe americane alla difesa della patria e della liberta' nel mondo.