Come cambiano i tempi...una volta al posto di complotti pippogiudaici o di leccate ai sottanoni in aria di sagrestia, c'erano questo tipo di "idee"...
Resistenza linguistica,
nuovi suggerimenti
di Matteo Incerti e Giovanni Polli
Proseguiamo il discorso sulla "resistenza linguistica", ovvero quello strumento formidabile per riaffermare gandhianamente il nostro diritto alla libertà culturale e politica attraverso l’uso delle nostre "lingue tagliate", fatte uscire dal limbo del "dialettale" dove l’Italia ufficiale ha tentato di relegarle. Ecco, in concreto, altri suggerimenti per la vita di tutti i giorni. Il dipendente statale di turno vi tratta male ? Non fa il suo dovere e magari si esprime in una lingua a voi estranea in modo maleducato? Potete allora iniziare la controffensiva gandhiana, fatta di richieste e rimostranze nella propria lingua nazionale: veneto, piemontese, lombardo, emiliano, romagnolo, ligure... anche in una qualunque delle loro varianti. Ma la "resistenza linguistica", è anche lotta antistatalista ed antiburocratica contro dipendenti statali fannulloni ed arroganti. Così, se uno statale (in questo caso anche di origini padane, le "mele marce"' sono ovunque) vi tratta da cittadino di serie B, e se dopo aver ascoltato la vostra lingua vi chiede di parlare una "lingua comprensibile", se conoscete qualche lingua straniera come l’inglese, provate ad iniziare a metterlo in difficoltà utilizzando anche quell’idioma...È un modo per ricordare, agli statali arroganti e scansafatiche, che in tutti i Paesi civili d’Europa, i dipendenti pubblici oltre ad essere al servizio del cittadino, conoscono anche altre lingue straniere europee come il francese o l'inglese. Avete a che fare con la Giustizia dello Stato italiano ? Nelle Aule di Tribunale, da imputati o vittime, cercate di esprimervi nella vostra lingua locale e non in italiano-toscano, richiedendo quindi un traduttore se il Magistrato non vi capisce (o viceversa...). Vi fermano per una multa ? Con gentilezza e rispetto, ci si rivolge nella lingua locale alle autorità dello Stato italiano. La lingua è vostra, lo Stato è cosa loro. Non vi capiscono ? Ma voi siete a casa vostra! Ricordate che ogni occasione è buona per recuperare la propria lingua: manifesti politici e culturali, comunicati stampa, interventi pubblici. Cercate poi di organizzare ad ogni livello (anche di quartiere) corsi di lingue locali anche autogestiti e fate circolare (anche sotto forma di fotocopie) materiale di ogni tipo in lingua. Per chi naviga su Internet, utilizzate il più possibile, nei messaggi e-mail, gruppi di discussione ed anche per i testi dei vostri siti, la lingua locale.Tramite i siti gratuiti cercate di produrre il più alto numero di pagine di ogni tipo (sport, cucina, storia, politica, turismo, economia..) nelle vostre lingue. È un modo per diffonderle a costo zero, potenzialmente in tutto il mondo.
...battaglie ormai abbandonate, in favore di inutili disquisizioni su pre e postchicazzolosa o di quanto i giovani siano dediti al peccaminoso divertimento...