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Discussione: L'utopia dell'odio

  1. #1
    anticomunista
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    tratto da Il Giornale del 17 gennaio 2005

    L'utopia dell'odio

    di Gianni Baget Bozzo


    Certamente l'intervento del Presidente del Consiglio a Roccaraso sarà censurato come una esagerazione: lo è, ma di un fatto reale. La cultura rivoluzionaria non è finita, ma esiste ancora come cultura alternativa, la cui caratteristica è la scissione della soggettività politica dall'oggettività reale. Basta pensare all'assemblea del Manifesto a Roma per vedere che in essa non vi è alcun elemento costruttivo di analisi del reale, ma solo la definizione della posizione che vuole essere "contro".

    Il fatto che all'assemblea del Manifesto siano intervenute tutte le figure storiche del giornale, compresi Rossana Rossanda e Pietro Ingrao, indica la continuità di un'identità che ha superato lo Stato-partito ma non dell'essere "contro" la realtà dell'economia libera. Se qualcosa è effettivamente morto, è lo Stato rivoluzionario, e in questo senso il comunismo non sarà mai più uno Stato: in ciò la vittoria della libertà è definitiva.

    Il comunismo non sarà più una dittatura, ma rimane il fascino dell'utopia, che assume caratteri religiosi. Non a caso la sinistra dell'alternativa totale al sistema raccoglie tanti esponenti cattolici.

    Il Presidente del Consiglio non ha detto che corriamo il rischio di una Rivoluzione d'ottobre: ha affermato però che una vittoria del fronte ampio contro di lui non può che produrre conseguenze negative per il Paese. L'utopia ritorna non come idea di Stato ma come movimento, come un essere "contro" la realtà della globalizzazione nel momento in cui il mercato mondiale ha reso desueta ogni forma di gestione pubblica dell'economia.

    Berlusconi coglie che vi è in Italia, ancora più che in altri paesi, il ritorno di utopia come alternativa alla realtà, come forma di identità soggettiva contro la realtà del mercato globale. Questo fenomeno è in Italia più vistoso che altrove, perché comprende anche istanze del mondo cattolico, che vivono nella scopertura della soggettività politica un'alternativa alla loro crisi di identità religiosa oppure un possibile contenuto della religione.

    Il prodismo non è socialdemocratico, non viene cioè dalla concezione laica della realtà, non è sinistra riformista. Non è un caso che siano proprio i neocomunisti, che si riuniscono alla fiera di Roma, i più sicuri sostenitori della candidatura di Romano Prodi. Prodi viene dal dossettismo, cioè da una visione spiritualistica della Chiesa diversa dalle note connesse alla gestione del potere papale. Il dossettismo è una visione di riforma della Chiesa che sia analoga e contestuale a una riforma civile. Vi è quindi, nel prodismo, un elemento "contro", rivolto verso l'attuale equilibrio esistente nel mondo cattolico. Andare al potere con Bertinotti e con la Rossanda, e da questi garantito, implica una piccola rivoluzione culturale nel mondo cattolico e nella sinistra italiana contestuali l'una all'altra.

    Berlusconi avverte, con il suo intuito, che l'alternativa prodiana non è quella di Francesco Rutelli e non è nemmeno un'alternativa laica nel senso rigoroso del termine. La singolare contestualità dei cambiamenti del mondo cattolico e del mondo della sinistra produce un cambiamento globale.

    Il cambio da Berlusconi a Prodi non è ordinaria amministrazione. Rutelli e i postdemocristiani hanno anch'essi inteso qualcosa di questo e cercano, sotto la guida di Massimo Cacciari, di redifinire le parole. Ma infine la socialdemocrazia che Rutelli critica come parola non indica il vero problema; "l'egualitarismo", altra parola criticata, lo è di più perché l'utopia riguarda la società di eguali.

    Ora, l'utopia produce la soggettività "contro" che si rivela in tante parti della società italiana: l'utopia è una realtà perché esprime il disagio nel vivere il reale di oggi. Essa è la forbice che separa soggettività da realtà. E questo produce effetti mortiferi, perché scombina l'identità individuale dalla realtà sociale.

    Berlusconi ha scelto la stessa strada dei suoi avversari, ha indicato che la vittoria della Casa delle Libertà è anch'essa all'estremo e non al centro ma, diversamente dalla sinistra, non ha personalizzato l'avversario. La fermezza della condanna non ha scatenato sentimento di odio per qualcuno, mentre alla Fiera di Roma circolavano persone che portavano come simbolo all'occhiello un piccolo treppiede: il simbolo dell'odio.

    Le espressioni di Berlusconi a Roccaraso saranno censurate come irreali, ma dicono la verità che i mezzi di comunicazione sociale non dicono: la verità profonda. Scomunicando la realtà in nome della soggettività e della volontà, l'utopia produce inevitabilmente una carica "contro" che è mortifera, per quanto non lo siano le intenzioni di chi la produce.

    Gianni Baget Bozzo

  2. #2
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    il comunismo é un'ideologia d'odio, lo sappiamo anche se non ce lo dice il buon BB. Per essere comunisti bisogna essere veramente malati dentro, corrosi dall'odio, dall'astio e dal disprezzo per se stessi e per il genere umano.

  3. #3
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    Spesso ci si dimentica che solo quindici anni fa esisteva ancora un sistema, quello del Patto di Varsavia, che in cinquant'anni aveva ridotto alla fame milioni di persone, impoverendo economie avanzate, togliendo loro qualsiasi libertà e cercando di distruggere culture tradizionali secolari.

    Oggi è il giorno della Memoria, delle vittime dei lager nazisti. Sarebbe bello se il ricordo di tutti noi andasse anche alle vittime fisiche e morali del socialismo reale.

  4. #4
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    In origine postato da dexter
    il comunismo é un'ideologia d'odio, lo sappiamo anche se non ce lo dice il buon BB. Per essere comunisti bisogna essere veramente malati dentro, corrosi dall'odio, dall'astio e dal disprezzo per se stessi e per il genere umano.
    E' vero, è vero! E io ne sono l' esempio vivente. Sono corroso dall' odio e dall' invidia.
    Invidia per voi destri, ai quali la vita ha dato tutto. Mentre io certe cose posso solo sognarle. I ritrovi dei Vip, del jet set, io non li ho visti manco in cartolina. Non ho mai dormito in alberghi da sogno quali il Phoenicia di Beirut o il Raffles di Singapore ad esempio. Mai assaggiato il caneton à la presse come lo fanno alla Tour d' Argent a Parigi. Mai mangiato ostriche da Doyle's a Sydney o cenato al Saint Honoré di Copacabana. Mai acquistato un profumo da Giorgio's a Rodeo drive o un solitario da Mikimoto a Ginza. Mai nuotato nel mare di Anse Lazio a Praslin o in quello di Bang Tao a Phuket. Mai calpestato il green di Dubai o la cacca dei fenicotteri al lago Nahuru.
    Tutte cose di ordinaria amministrazione per un destro come te, nevvero Dexter?
    Eh, ma se rinasco anch' io voterò a destra.

    g.g.

  5. #5
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    « Quando il pericolo comunista c'era ed era forte, fino agli anni Settanta, la nostra borghesia cercava il compromesso. Poi, a muri crollati, si sono scoperti ferocemente anticomunisti. E ci credono pure. Ricevo decine di lettere di persone anche colte, medici, ingegneri, che sono convinti di aver vissuto in questi anni in un regime di «rossi». Quando se c'è stato nella storia un antiregime, questo è stato proprio il governo dell'Ulivo Hanno fatto poco, perché avevano una maggioranza ristretta e litigiosa. Ma quel poco era di qualità. Non hanno rubato, non hanno alzato la voce, hanno provato a riformare questo paese allergico alle riforme Come si fa a capovolgere una verità così solare? La verità è che questo anticomunismo è una scusa per agitare il manganello».

    F.to: Indro Montanelli.

  6. #6
    Silvioleo
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    In origine postato da brunik
    « Quando il pericolo comunista c'era ed era forte, fino agli anni Settanta, la nostra borghesia cercava il compromesso. Poi, a muri crollati, si sono scoperti ferocemente anticomunisti. E ci credono pure. Ricevo decine di lettere di persone anche colte, medici, ingegneri, che sono convinti di aver vissuto in questi anni in un regime di «rossi». Quando se c'è stato nella storia un antiregime, questo è stato proprio il governo dell'Ulivo Hanno fatto poco, perché avevano una maggioranza ristretta e litigiosa. Ma quel poco era di qualità. Non hanno rubato, non hanno alzato la voce, hanno provato a riformare questo paese allergico alle riforme Come si fa a capovolgere una verità così solare? La verità è che questo anticomunismo è una scusa per agitare il manganello».

    F.to: Indro Montanelli.
    mi sfuggono le riforme di qualità...

  7. #7
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    Son sfuggite anche agli elettori evidentemente, visto che hanno deciso di cambiare cavallo...

  8. #8
    anticomunista
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    In origine postato da brunik
    « Quando il pericolo comunista c'era ed era forte, fino agli anni Settanta, la nostra borghesia cercava il compromesso. Poi, a muri crollati, si sono scoperti ferocemente anticomunisti. E ci credono pure. Ricevo decine di lettere di persone anche colte, medici, ingegneri, che sono convinti di aver vissuto in questi anni in un regime di «rossi». Quando se c'è stato nella storia un antiregime, questo è stato proprio il governo dell'Ulivo Hanno fatto poco, perché avevano una maggioranza ristretta e litigiosa. Ma quel poco era di qualità. Non hanno rubato, non hanno alzato la voce, hanno provato a riformare questo paese allergico alle riforme Come si fa a capovolgere una verità così solare? La verità è che questo anticomunismo è una scusa per agitare il manganello».

    F.to: Indro Montanelli.
    anche i grandi giornalisti si sbagliano, specie se ultraottantenni...

  9. #9
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    In origine postato da gianni g.
    E' vero, è vero! E io ne sono l' esempio vivente. Sono corroso dall' odio e dall' invidia.
    Invidia per voi destri, ai quali la vita ha dato tutto. Mentre io certe cose posso solo sognarle. I ritrovi dei Vip, del jet set, io non li ho visti manco in cartolina. Non ho mai dormito in alberghi da sogno quali il Phoenicia di Beirut o il Raffles di Singapore ad esempio. Mai assaggiato il caneton à la presse come lo fanno alla Tour d' Argent a Parigi. Mai mangiato ostriche da Doyle's a Sydney o cenato al Saint Honoré di Copacabana. Mai acquistato un profumo da Giorgio's a Rodeo drive o un solitario da Mikimoto a Ginza. Mai nuotato nel mare di Anse Lazio a Praslin o in quello di Bang Tao a Phuket. Mai calpestato il green di Dubai o la cacca dei fenicotteri al lago Nahuru.
    Tutte cose di ordinaria amministrazione per un destro come te, nevvero Dexter?
    Eh, ma se rinasco anch' io voterò a destra.

    g.g.
    Lollissimo

  10. #10
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    In origine postato da UgoDePayens
    Son sfuggite anche agli elettori evidentemente, visto che hanno deciso di cambiare cavallo...
    Sono sfuggite solo a Bertinotti e Di Pietro.

    Dalle elezioni 1996 alle 2001, la CdL Lega compresa ha perso 3 MILIONI di voti. Principalmente al nord.
    In compenso l'Ulivo è rimasto completamente invariato, malgrado la perdita di rifondazione e dei suoi 1.5 milioni di voti.

    Insomma, se andavano insieme, adesso l'Italia starebbe veleggiando nel nono anno di risanamento e buon governo.
    FORSE, dico forse, avremmo finito di riparare i danni dell'anticomunismo, ovvero dell'ideologia imperante negli anni 70-80 che imponeva di dare tutto a tutti (Mafia, corporazioni agricoltori, falsi invalidi) pur di tenere lontano dal potere i comunisti e che ci ha lasciato il 120% di debito pubblico.

 

 
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