In Italia sancita la libertà di reclutamento dei kamikaze

[UgoDePayens]

"Quando un attentatore si fa saltare in aria seminando la morte in modo diffuso senza mirare a un obiettivo preciso, in quel caso possiamo tranquillamente parlare di terrorismo. "

Stefano Dambruoso, il Giornale, 25 gennaio 2005


Fossero tutti come Dambruoso, i giudici...

[pensiero]

In origine postato da Österreicher
ciao pensy,,, il commento di Dambruoso lo hai sentito in tv o hai per caso letto qualcosa?

ciao, l'ho sentito alla radio intervistato, poi ho letto uno spezzone di una sua intervista in un giornale ieri però non ricordo di quale si tratti

[pensiero]

In origine postato da pensiero
ciao, l'ho sentito alla radio intervistato, poi ho letto uno spezzone di una sua intervista in un giornale ieri però non ricordo di quale si tratti

ho trovato l'articolo, perchè l'avevo salvato, credo fosse sul giorno, però non son sicura, stamattina cmq sentivo leggere altro articolo rilasciato da Dambruoso molto interessante questo è quello di ieri:

LA NOTIZIA
Arruolavano kamikaze per l’Iraq: giudice milanese li assolve Arruolare kamikaze in Italia per inviarli a compiere attentati suicidi in Iraq, magari contro i soldati del contingente militare italiano, non è un reato. Così il gup del Tribunale di Milano, Clementina Forleo ha assolto e rimesso in libertà tre islamici accusati di terrorismo. Secondo il magistrato bisogna distinguere tra le attività svolte nell'ambito di contesti bellici, e il colpire indiscriminatamente la popolazione civile. In particolare, nell'ordinanza disposta nei confronti dei due imputati rinviati a Brescia, Drissi Noureddine e Hamraoui Kamel Ben Mouldi. E' qui che il giudice milanese entra nel merito della contestazione mossa a loro come agli altri tre, e la smonta sotto più profili stabilendo, in definitiva, che non è provato che il gruppo in questione avesse obiettivi "trascendenti quelli di guerriglia". Secondo l'accusa, tutte le persone coinvolte nell'inchiesta facevano parte di un'organizzazione tesa a inviare kamikaze in Iraq, e che per questo commetteva una serie di reati: dalla falsificazione di documenti al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. A giudizio, oltre ai due islamici per i quali sarà ora Brescia a decidere, c'erano anche Bouyahia Maher, Toumi Alì Ben Sassi, e Mohamed Daki, tutti arrestati nel 2003. Al termine del processo, il giudice Forleo riconosce che gli imputati "avevano come precipuo scopo il finanziamento, e più in generale il sostegno di strutture di addestramento paramilitare site in zone mediorientali, presumibilmente stanziate nel nord dell'Iraq". E anche che, a tal scopo " erano organizzati sia la raccolta e l'invio di somme di denaro, sia l'arruolamento di volontari, tutti stranieri e tutti di matrice islamico-fondamentalista". Ma "non risulta invece provato - aggiunge il giudice - che tali strutture paramilitari prevedessero la concreta programmazione di obiettivi trascendenti attività di guerriglia da innescare in detti (cioè in Iraq, ndr) o in altri prevedibili contesti bellici, e dunque incasellabili nell'ambito delle attività di tipo terroristico". Il primo ad esprimere perplessità per la sentanza è sttao Stefano Dambruoso, il pm che avviò l’Inchiesta: “Chi si fa saltare in aria e semina la morte in tutto il mondo ha un solo nome: terrorista. Cercare candidati per azioni suicide viene considerato ovunque terrorismo”. Ovunque, evidentemente, meno che da certi magistrati di rito ambrosiano. La decisione del gup di Milano rappresenta un «disinvolto stravolgimento della realtà», e «genera un sentimento di rabbia e incredulità». Lo afferma in una nota il ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio, Gianfranco Fini, che esprime «dolore e indignazione» per la sentenza del Gup milanese. «Leggere le motivazioni con cui un giudice milanese ha assolto una cellula di integralisti islamici dall'accusa di terrorismo internazionale genera un sentimento di rabbia e incredulità», afferma Fini. «Non dubito della preparazione giuridica del Gup - aggiunge - ma distinguere in Iraq 'attività di guerriglià da 'attività di tipo terroristico' e perciò richiamare la convenzione globale dell'uomo sul terrorismo e scrivere sulla sentenza che è 'notorio che nel conflitto bellico in questione strumenti di altissima potenzialità offensiva sono stati innescati da tutte le forze in campo', significa mettere sullo stesso piano vittime e carnefici». Per Fini dunque, «adesso saranno molti e rumorosi coloro che grideranno allo scandalo, perchè gli esponenti politici non devono commentare le sentenze. Ma sono convinto che, almeno in questo caso, esprimere dolore e indignazione per simile disinvolto stravolgimento di una realtà che è sotto gli occhi del mondo intero sia semplicemente doveroso». Plaude, invece, la sinistra. Il Verde Paolo Cento invita il centrodestra a rispettare le sentenze.
25 Gen 2005

Vogliamo mettere una pietra tombale? Sul principale il moderatore ha cancellato anche oggi i thread aperti su questo argomento e che avevano superato abbondantemente centinaia di contatti e decine di risposte, tema di assoluta attualità e che è su tutte le prime pagine dei giornali italiani, questo è un forum politico o che diventato .... solo nel forum della CDL se ne può parlare???.. Ma che discorsi sono , non si può più parlare di malagiustizia sul forum principale, non si possono più riportare le dichiarazioni del ministro degli interni italiano, certi argomenti sono diventati tabu??? Il fatto e incredibile spero che che ci sia un chiarimento intanto chiedo a Ugo De Payens di esprimere un parere, se non si può fare e dire più nulla in questo forum ma che cazzo ci stiamo a fare?

[Silvioleo]

Manuel è da stamani che critichi la moderazione sul principale,ti invito a farlo in pvt,grazie.

A me non è che poi importi più di tanto se è un ostracismo nei mie confronti è un conto, se invece si tratta di una precisa scelta perchè non si vogliono più certe polemiche tra utenti di destra e sinistra sul principale su temi spinosi come quello della malagiustizia italiana vorrà dire che mi adeguerò alla situazione e posterò solo messaggi qui sul forum della CDL sempre che ugo non cancelli senza giustificazioni. I thread che sono stati cancellati ieri ed oggi trattano un tema di strettissima attualità e trovano larghissimo spazio sulle prime pagine dei quotidiani odierni, non me li sono mica creati io...

[pensiero]

ma i post non è che contenessero delle offese, specie se erano dirette nei confronti di magistrati o similari?...sai bene che non si può nè che vengano da te nè da altri....questo sito è guardato a vista credo, e di denuncie non ha bisogno....potrebbe essere un'ipotesi eh...io non ho letto il thread, dato che ho deciso di non partecipare più sul principale

In origine postato da pensiero
ma i post non è che contenessero delle offese, specie se erano dirette nei confronti di magistrati o similari?...sai bene che non si può nè che vengano da te nè da altri....questo sito è guardato a vista credo, e di denuncie non ha bisogno....potrebbe essere un'ipotesi eh...io non ho letto il thread, dato che ho deciso di non partecipare più sul principale

Se c'era qualche offesa bastava cancellare un paio di post non l'intero thread cavolo su questo argomento in due giorni sul principale non ci deve essere manco un thread aperto???... Comunque la tua decisione è saggia e penso che la seguirò anche io.

[Silvioleo]

ragazzi vi invito di nuovo a rivolgere i vostri appunti all'amministrazione in pvt,mi costringete a lucchettare altrimenti

[Österreicher]

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ho trovato l'articolo, perchè l'avevo salvato, credo fosse sul giorno, però non son sicura, stamattina cmq sentivo leggere altro articolo rilasciato da Dambruoso molto interessante questo è quello di ieri:

LA NOTIZIA
Arruolavano kamikaze per l’Iraq: giudice milanese li assolve Arruolare kamikaze in Italia per inviarli a compiere attentati suicidi in Iraq, magari contro i soldati del contingente militare italiano, non è un reato. Così il gup del Tribunale di Milano, Clementina Forleo ha assolto e rimesso in libertà tre islamici accusati di terrorismo. Secondo il magistrato bisogna distinguere tra le attività svolte nell'ambito di contesti bellici, e il colpire indiscriminatamente la popolazione civile. In particolare, nell'ordinanza disposta nei confronti dei due imputati rinviati a Brescia, Drissi Noureddine e Hamraoui Kamel Ben Mouldi. E' qui che il giudice milanese entra nel merito della contestazione mossa a loro come agli altri tre, e la smonta sotto più profili stabilendo, in definitiva, che non è provato che il gruppo in questione avesse obiettivi "trascendenti quelli di guerriglia". Secondo l'accusa, tutte le persone coinvolte nell'inchiesta facevano parte di un'organizzazione tesa a inviare kamikaze in Iraq, e che per questo commetteva una serie di reati: dalla falsificazione di documenti al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. A giudizio, oltre ai due islamici per i quali sarà ora Brescia a decidere, c'erano anche Bouyahia Maher, Toumi Alì Ben Sassi, e Mohamed Daki, tutti arrestati nel 2003. Al termine del processo, il giudice Forleo riconosce che gli imputati "avevano come precipuo scopo il finanziamento, e più in generale il sostegno di strutture di addestramento paramilitare site in zone mediorientali, presumibilmente stanziate nel nord dell'Iraq". E anche che, a tal scopo " erano organizzati sia la raccolta e l'invio di somme di denaro, sia l'arruolamento di volontari, tutti stranieri e tutti di matrice islamico-fondamentalista". Ma "non risulta invece provato - aggiunge il giudice - che tali strutture paramilitari prevedessero la concreta programmazione di obiettivi trascendenti attività di guerriglia da innescare in detti (cioè in Iraq, ndr) o in altri prevedibili contesti bellici, e dunque incasellabili nell'ambito delle attività di tipo terroristico". Il primo ad esprimere perplessità per la sentanza è sttao Stefano Dambruoso, il pm che avviò l’Inchiesta: “Chi si fa saltare in aria e semina la morte in tutto il mondo ha un solo nome: terrorista. Cercare candidati per azioni suicide viene considerato ovunque terrorismo”. Ovunque, evidentemente, meno che da certi magistrati di rito ambrosiano. La decisione del gup di Milano rappresenta un «disinvolto stravolgimento della realtà», e «genera un sentimento di rabbia e incredulità». Lo afferma in una nota il ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio, Gianfranco Fini, che esprime «dolore e indignazione» per la sentenza del Gup milanese. «Leggere le motivazioni con cui un giudice milanese ha assolto una cellula di integralisti islamici dall'accusa di terrorismo internazionale genera un sentimento di rabbia e incredulità», afferma Fini. «Non dubito della preparazione giuridica del Gup - aggiunge - ma distinguere in Iraq 'attività di guerriglià da 'attività di tipo terroristico' e perciò richiamare la convenzione globale dell'uomo sul terrorismo e scrivere sulla sentenza che è 'notorio che nel conflitto bellico in questione strumenti di altissima potenzialità offensiva sono stati innescati da tutte le forze in campo', significa mettere sullo stesso piano vittime e carnefici». Per Fini dunque, «adesso saranno molti e rumorosi coloro che grideranno allo scandalo, perchè gli esponenti politici non devono commentare le sentenze. Ma sono convinto che, almeno in questo caso, esprimere dolore e indignazione per simile disinvolto stravolgimento di una realtà che è sotto gli occhi del mondo intero sia semplicemente doveroso». Plaude, invece, la sinistra. Il Verde Paolo Cento invita il centrodestra a rispettare le sentenze.
25 Gen 2005

Grazie... questo commento mi era sfuggito. Che poi è quello che vale più di ogni altro.....

Ciao