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    Predefinito Iran.attacco imminenete?

    Una valanga di voci e fughe di notizie in Usa dicono che l’attacco americano all’Iran è “imminente”. Le voci non sono confermate; ma si notano nervosi movimenti nei circoli del potere mondiale. Può essere in relazione con l’imminente attacco, per esempio, una riunione speciale che il gruppo Bilderberg (l’organo “atlantico” delle multinazionali occidentali) ha convocato per lo scorso fine-settimana ad Oosterbeek in Olanda. L’incontro d’urgenza ha avuto caratteri di segretezza ancora più intensi, se possibile, di quelli che circondano storicamente le riunioni del Bilderberg: non sono stati diramati alla stampa nemmeno gli addomesticati comunicati del passato; chiunque tenti di avvicinarsi ad Oosterbeek viene fermato da guardie armate. Si sa solo che la relazione d’apertura, tenuta dal primo ministro olandese Balkenende, era tutta una lode al “Nuovo Ordine Mondiale”. Solo il contesto (a noi ignoto) potrebbe chiarire il senso di queste lodi: può darsi che i poteri filo-atlantici europei abbiano invocato il “Nuovo Ordine Mondiale” vecchia maniera (quella alla Kissinger), consensuale e “pacifico”, contro l’avventurismo bellicista dei neocons.

    Certo è che, secondo l’Independent (1), Tony Blair sta premendo su Bush per scongiurare l’attacco all’Iran. Una fonte del governo britannico ha detto al giornale: “il primo ministro inglese ha chiarito al presidente Usa che l’America dovrà andare da sola ad un’eventuale invasione dell’Iran, perché non considera difendibile l’attacco, dal punto di vista morale e politico, di fronte all’opinione pubblica. Blair ha davanti elezioni, in maggio, che si presentano già rischiose a causa dell’Irak, e un attacco all’Iran renderebbe la cosa anche peggiore”. La Gran Bretagna sta infatti partecipando alla mediazione tedesco-francese verso l’Iran, per indurre gli ayatollah a rinunciare ai loro programmi nucleari.
    Nonostante lo sgomento e l’allarme dei più fidati alleati pochi dubitano che l’America tenterà qualche colpo di forza contro l’Iran: è Sharon che lo esige, sono i neocons che lo vogliono, e Bush obbedisce a Sharon e si fa manovrare dai neocons del Pentagono. In una stupefacente intervista alla MSNBC Dick Cheney ha giustificato in anticipo un eventuale intervento americano contro l’Iran dicendo che, altrimenti, “c’è il rischio che intervenga Israele senza esserne richiesto”. Come ha scritto Haaretz il 5 aprile 2003, “la guerra all’Irak è stata concepita da 25 intellettuali neoconservatori, che sono quasi tutti ebrei: Perle, Wolfowitz, Kristol, Abrams, Krauthammer..”. Costoro hanno inventato l’accusa contro Saddam di nascondere le armi di distruzione di massa come pretesto per l’invasione; ora stanno montando contro il regime iraniano l’accusa di celare preparativi nucleari, con lo stesso scopo: neutralizzare militarmente un potenziale nemico di Israele.
    Persino gli alti gradi militari del Pentagono guardano come un incubo al rischio di un attacco all’Iran, l’apertura di un nuovo vasto fronte oltre al pantano sanguinoso dell’Irak, che sta usurando le forze armate Usa. Non a caso, tra le voci che circolano in queste ore a Washington, ci sono anche quelle di un progettato golpe per detronizzare Bush e fermare l’avventura neocons; un golpe a cui sarebbero già guadagnati la US Army (le forze terrestri) e una parte della Cia ancora non epurata. Sono voci probabilmente fantastiche, ma rivelano lo stato d’animo in certi circoli di potere americani.



    di Maurizio Blondet



    Note

    1)“Blair warns Bush: you’ll go alone”, di Paul Gilfeather, Independent, 23 gennaio 2005.
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

  2. #2
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    Predefinito Re: Iran.attacco imminenete?

    Originally posted by Der Wehrwolf
    Una valanga di voci e fughe di notizie in Usa dicono che l’attacco americano all’Iran è “imminente”. Le voci non sono confermate; ma si notano nervosi movimenti nei circoli del potere mondiale. Può essere in relazione con l’imminente attacco, per esempio, una riunione speciale che il gruppo Bilderberg (l’organo “atlantico” delle multinazionali occidentali) ha convocato per lo scorso fine-settimana ad Oosterbeek in Olanda. L’incontro d’urgenza ha avuto caratteri di segretezza ancora più intensi, se possibile, di quelli che circondano storicamente le riunioni del Bilderberg: non sono stati diramati alla stampa nemmeno gli addomesticati comunicati del passato; chiunque tenti di avvicinarsi ad Oosterbeek viene fermato da guardie armate. Si sa solo che la relazione d’apertura, tenuta dal primo ministro olandese Balkenende, era tutta una lode al “Nuovo Ordine Mondiale”. Solo il contesto (a noi ignoto) potrebbe chiarire il senso di queste lodi: può darsi che i poteri filo-atlantici europei abbiano invocato il “Nuovo Ordine Mondiale” vecchia maniera (quella alla Kissinger), consensuale e “pacifico”, contro l’avventurismo bellicista dei neocons.

    Certo è che, secondo l’Independent (1), Tony Blair sta premendo su Bush per scongiurare l’attacco all’Iran. Una fonte del governo britannico ha detto al giornale: “il primo ministro inglese ha chiarito al presidente Usa che l’America dovrà andare da sola ad un’eventuale invasione dell’Iran, perché non considera difendibile l’attacco, dal punto di vista morale e politico, di fronte all’opinione pubblica. Blair ha davanti elezioni, in maggio, che si presentano già rischiose a causa dell’Irak, e un attacco all’Iran renderebbe la cosa anche peggiore”. La Gran Bretagna sta infatti partecipando alla mediazione tedesco-francese verso l’Iran, per indurre gli ayatollah a rinunciare ai loro programmi nucleari.
    Nonostante lo sgomento e l’allarme dei più fidati alleati pochi dubitano che l’America tenterà qualche colpo di forza contro l’Iran: è Sharon che lo esige, sono i neocons che lo vogliono, e Bush obbedisce a Sharon e si fa manovrare dai neocons del Pentagono. In una stupefacente intervista alla MSNBC Dick Cheney ha giustificato in anticipo un eventuale intervento americano contro l’Iran dicendo che, altrimenti, “c’è il rischio che intervenga Israele senza esserne richiesto”. Come ha scritto Haaretz il 5 aprile 2003, “la guerra all’Irak è stata concepita da 25 intellettuali neoconservatori, che sono quasi tutti ebrei: Perle, Wolfowitz, Kristol, Abrams, Krauthammer..”. Costoro hanno inventato l’accusa contro Saddam di nascondere le armi di distruzione di massa come pretesto per l’invasione; ora stanno montando contro il regime iraniano l’accusa di celare preparativi nucleari, con lo stesso scopo: neutralizzare militarmente un potenziale nemico di Israele.
    Persino gli alti gradi militari del Pentagono guardano come un incubo al rischio di un attacco all’Iran, l’apertura di un nuovo vasto fronte oltre al pantano sanguinoso dell’Irak, che sta usurando le forze armate Usa. Non a caso, tra le voci che circolano in queste ore a Washington, ci sono anche quelle di un progettato golpe per detronizzare Bush e fermare l’avventura neocons; un golpe a cui sarebbero già guadagnati la US Army (le forze terrestri) e una parte della Cia ancora non epurata. Sono voci probabilmente fantastiche, ma rivelano lo stato d’animo in certi circoli di potere americani.



    di Maurizio Blondet



    Note

    1)“Blair warns Bush: you’ll go alone”, di Paul Gilfeather, Independent, 23 gennaio 2005.
    interessante come sempre il blondet...Che la guerra era schedulata per questa primavera si sapeva da tempo , cosi' come si puo 'capire tutti che il tempo non lavora per questi pazzi ..e che sara' comunque un pantano da cui gli emericani usciranno pressoche' finiti nelle loro illusioni imperiali .

    Ma questi pazzi non hanno scelta diversa da questa avventura. Tenteranno l' ennesima fuga in avanti dal momento che si credono tutti " illuminati da dio" ... e non conoscono la vecchia saggia massima latina " deus insanit cuius voluit perdere" ....

  3. #3
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    Lo scrive il quotidiano 'Tehran Times'.
    TEHERAN, 26 GEN - Lo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti e' 'un'esagerazione': si legge oggi sulle pagine del quotidiano iraniano 'Tehran Times'. Un duro attacco contro il 60/o anniversario della liberazione di Auschwitz, in cui si sostiene che i campi di concentramento nazisti erano 'come ogni altro campo di detenzione in altre guerre' in cui gli ebrei erano solo uno dei 'diversi popoli e gruppi etnici' rinchiusi, e che gli anniversari servono 'solo a promuovere la politica repressiva dei sionisti'.

  4. #4
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    Queste IMG sono vere però, o sbaglio?

  5. #5
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    Gli Usa attaccheranno l'Iran perchè si trovano in una situazione economica al limite del fallimento.
    Per sopravvivere devono arraffare la maggior parte di riserve energetiche mondiali. Per farlo devono fare la guerra.
    In Afghanistan stanno costruendo un oleodotto che porterà il petrolio caspico in Pakistan;
    l'iraq detiene il secondo posto come riserve petrolifere;
    l'Iran è un'altro grande produttore di petrolio.
    Lo tsunami ha consentito loro di mettere le mani nella regione petrolifera di Aceh.
    Dove c'è un pozzo di petrolio, lì c'è un marine.

  6. #6
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    Originally posted by Jenainsubrica


    Queste IMG sono vere però, o sbaglio?
    Certamente. Ne ho uguali di Italiani o Giapponesi nei campi UK-USA...ma se vogliamo, posso farti ricordare quelle dei prigionieri croati (o bosniaci) nella guerra in Yugoslavia.

    Lo sterminio di 6milioni di ebrei nelle camere a gas e la deportazione nei campi di prigionia e lavoro sono argomenti che possono benissimo essere studiati separatamente anche se il primo ha bisogno però del secondo, mentre il secondo può bastare a se stesso.

  7. #7
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    Originally posted by L'Argonauta
    Gli Usa attaccheranno l'Iran perchè si trovano in una situazione economica al limite del fallimento.
    Per sopravvivere devono arraffare la maggior parte di riserve energetiche mondiali. Per farlo devono fare la guerra.
    In Afghanistan stanno costruendo un oleodotto che porterà il petrolio caspico in Pakistan;
    l'iraq detiene il secondo posto come riserve petrolifere;
    l'Iran è un'altro grande produttore di petrolio.
    Lo tsunami ha consentito loro di mettere le mani nella regione petrolifera di Aceh.
    Dove c'è un pozzo di petrolio, lì c'è un marine.
    L'Iran è uno dei pochi paesi al mondo dichiaratamente nemico dell'entità sionista...

  8. #8
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    Originally posted by Jenainsubrica


    Queste IMG sono vere però, o sbaglio?

    Bene direi proprio che non sono messi, ma definirli "sterminati" mi pare davvero improprio.

  9. #9
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    Spero che la Padania e le Due Sicilie facciano la loro parte, e non seguino il governo romanoyankee in questa missione pazzesca, se mai si fara'.

  10. #10
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    Iran, Blair non esclude la forza.
    «Siamo tutti fermamente contrari all’atomica di Teheran, ma c’è tempo per rispettare gli impegni»

    LONDRA - Usa e Gran Bretagna inizieranno a dare il controllo di vaste aree dell’Iraq alle forze di sicurezza irachene dopo le elezioni di domenica, per rafforzare la legittimità del nuovo governo di Baghdad: lo ha detto il premier britannico Tony Blair in un’intervista a tutto campo al Financial Times, dedicata anche al problema Iran, sul quale si è spinto a “non escludere” l’uso della forza.
    Un’intervista in cui il premier britannico ripropone il ruolo della Gran Bretagna come “ponte” tra Europa ed Usa, puntando in particolare sulla presidenza britannica del G8 che, dice Blair, «tenterà di sviluppare un’agenda attorno alla quale ottenere consenso generale. C'è la possibilità di avere quel consenso».
    Per Blair la novità è «l'evoluzione» dela politica estera Usa del presidente George W. Bush, non un’«inversione a u», ma un «cambiamento di enfasi». Come sul capitolo effetto-serra dove, a suo avviso, Bush «è aperto alla discussione», anche se non firmerà il trattato di Kyoto.
    L’inquilino di Downing Street dedica grande spazio all’Iraq, nell’intervista. «Noi, e lo stesso vogliono gli iracheni, vogliamo andarcene il prima possibile. La domanda è: quando è “prima possibile”? La risposta è: quando le forze irachene avranno la capacità di fare questo lavoro», afferma. «Ci sono aree - prosegue - dove noi saremmo in grado di dare il controllo alle forze irachene. Ricordate, 14 delle 18 province dell’Iraq sono relativamente pacifiche e stabili».
    Ma l’ottimismo di Blair rischia di essere oscurato dalle nubi che si addensano sul fronte Iran, anche se non crede che Washington abbia piani militari per l’immediato futuro. Il premier non esclude la possibilità di un intervento militare per impedire che l’Iran si doti di armi nucleari. Alla domanda “in teoria, ci potrebbe essere la possibilità che l’Iran possa essere fermato solo con la forza?”, il premier ha infatti risposto: «Sì». Blair ha ricordato che Unione europea e Stati Uniti sono fermamente contrari all’eventuale acquisizione di armi atomiche da parte di Teheran e ha avvertito che «bisognerà rispettare questa politica». Il premier ha però liquidato come «fantasia sfrenata» l’idea che Washington stia già pianificando un attacco contro le centrali iraniane, come scritto da alcuni giornali, anche perché Teheran è ancora in tempo per «rispettare gli impegni» assunti con l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) e disinnescare così la crisi. «Se gli iraniani rispetteranno gli accordi con l’Aiea, allora, ovviamente, ci sarà una differenza nell’atteggiamento internazionale».

    http://www.lapadania.com/PadaniaOnLi...Desc=34907,1,1

 

 

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