Oggi, 28 gennaio, la Chiesa ricorda San Tommaso d'Aquino (1225-1274), nato da una famiglia nobile a Roccasecca, nell'attuale Lazio, divenne, nonostante l'opposizione della famiglia domenicano ed ebbe come maestro sant'Alberto Magno.
Insegnò a Parigi, Roma e Napoli.
La sua produzione è sterminata, ricordiamo la Summa Theologiae, la Summa Contra Gentiles, le Questiones Disputatae, le Questiones Quodlibetales, il Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo, il De ente et essentia, il De unitate intellectus ed altri ancora.
Uomo di grandissima sapienza e conoscenza, seppe armonizzare mirabilmente la tradizione filosofica classica e il cristianesimo.
In un tempo in cui il pensiero di Aristotele, nuovo per l'occidente europeo, veniva da molti ripudiato, il nostro Santo si impegnò nello studiare a fondo lo Stagirita, e conciliò il suo pensiero con la visione cristiana.
San Tommaso riuscì a diventare maestro del maestro Aristotele in Metafisica e in Teologia, giungendo col proprio chiarissimo e illuminato intelletto laddove nessun uomo era mai arrivato.
Notevole tempo passò san Tommaso a studiare gli arabi Averroè e Avicenna, e l'ebreo Mosè Maiomonide, molto imparò da loro, tanto da citarli più volte nelle sue opere, anche implicitamente.
Le Sacre Scritture erano conosciute da San Tommaso praticamente a memoria: tante volte le aveva lette, studiate e commentate nella sua pur breve vita.
San Tommaso era un uomo senza paura di fare i conti e di imparare dai pensatori di diverse tendenze, non gli importava aver ragione; gli importava la verità, e questo grande amore per il vero è l'anima vivificante del suo pensiero e della sua vita.
C'è chi definisce il nostro Santo "aristotelico", chi "aristotelico platonizzate"; san Tommaso fu cristiano, è il cristianesimo l'anima unificante del suo pensiero.
Tommaso non fu solo un uomo dotto; fu un eccellente cristiano, e per questo venne proclamato santo da Giovanni XXII nel 1323.
Questo santo teologo e filosofo ci insegna, ed è un monito per le nostre vite, che tutta la scienza del mondo, se non è messa in pratica non serve a nulla.
L'anima umana è intelletto è volontà, tra l'intelletto e la volontà c'è una sinergia, una relazione originaria, l'uomo è chiamato a ben conoscere, e a ben volere, a volere bene, ad amare.
E la realizzazione dell'uomo è in questo: nella carità. La carità, come virtù acquisita, non come disordinato sentimento, la carità come moto della volontà, che richiede l'intelletto e che porta con sè tutto l'uomo.
San Tommaso fu uomo, pienamente uomo, perchè non si risparmiò mai, fece della sua vita un dono, un dono gratuito per gli altri, e questo grande dono lo riceviamo ancora noi, dopo sette secoli, senza alcun merito nostro.
San Tommaso amò, amò dall'inizio, quando resistette ai tentativi dei fratelli di distoglierlo dalla sua chiamata, fino alla fine, fino agli ultimi mesi di incessante lavoro, studio, preghiera.
Mentre i suoi confratelli dormivano, lui pregava, attento a non farsi vedere, tanto grande era la sua umiltà.
Mentre i suoi confratelli si riposavano lui scriveva e faceva scrivere quel capolavoro della filosofia e della teologia che è la Summa Theologiae.
Un lavoro incessante, massacrante quasi, ma sostenuto da una volontà straordinaria. Fu così fino al 6 dicembre 1273, fino alla famosa Messa del giorno di san Nicola in cui Tommaso ricevette rivelazioni straordinarie da Nostro Signore. Non sappiamo cosa successe, sappiamo che San Tommaso fu profondamente scosso da quell'esperienza: "è tutta paglia" (quello che fino ad ora ho scritto), e non continuò la stesura della Summa, infatti incompiuta.
Poco prima della morte, avvenuta nell'abbazia di Fossanova il 7 marzo del 1273, confidò ad un confratello, in profonda umiltà e sincerità, di considerare ben poca cosa i propri scritti,dinanzi alla maestà di quel Dio in cui aveva profondamente creduto e che avrebbe presto incontrato.
San Tommaso, mio primo e prediletto prottettoe e patrono,
mi piace pensarti nella tua duplice ed insieme sinergica dimensione di sapiente e di santo, di uomo costante negli studi e di uomo fervente nella carità.
Mi sconvolge il tuo amore appassionato per Gesù Sacramentato, mi fa tremare, io non sono capace, ma vedo in te un modello cui ispirarmi e un sostengo nelle difficoltà.
Quanto mirabilmente, Tommaso, è stato riassunto quello che ho cercato di esprimire intorno a te, in questa breve preghiera:
O Dio, che in san Tommaso d'Aquino hai dato alla tua Chiesa un modello sublime di santità e di dottrina, donaci la luce per comprendere i suoi insegnamenti e la forza per imitare i suoi esempi. Per Cristo Nostro Signore.
con grande affetto e fiducia,
confidando sempre nella tua intercessione.
Tommaso