Leggo sul sito dell'AIDDA (Associazione Italiana per la Difesa di Animali e Ambiente) un grido di aiuto da parte degli animalisti. Pur essendo contrario all'attività venatoria, per motivi etici, confesso che, con il passare dei sacri furori giovanili, sono diventato un po' più malleabile. Sia chiaro. Facessero mille referendum contro la caccia li andrei a votare tutti, ma devo ammettere che una cosa è andare a cercare una beccaccia che s'invola rapida e zigzagante nel folto del bosco, e tutt'altra è mettersi seduti in un capanno a sparacchiare, attirandoli con mezzi odiosi, ad anatre, trampolieri o piccoli uccelli migratori che hanno volato per migliaia di chilometri e si posano davanti al fucile fiduciosi di alleviare la fatica. Torniamo al grido "Fermiamo la nuova proposta di legge sulla caccia".

Mentre scrivo mi arriva la comunicazione che l'On. Giulio Schmidt, vecchia e ben voluta conoscenza per le sue meritorie iniziative a favore degli animali, proprio ieri ha promosso nella Sala di Montecitorio una conferenza stampa intitolata "Caccia: e ora si spara anche sulla legge". Schmidt peraltro è affiancato da diversi altri parlamentari di quasi tutti i partiti, come è tradizione per questa materia trasversale. Vado a leggere con attenzione cosa sta succedendo. Ebbene il succo è che, dalla Commissione Agricoltura della Camera, sta per passare in aula un testo unificato che vorrebbe apportare cambiamenti assurdi alla legge attuale.

Prima di tutto allungare la stagione di caccia: da agosto a febbraio, anziché da settembre a gennaio. Due mesi in più non sono, come sul dirsi, "una paglia". Poi, estendere le specie cacciabili, quasi non fossero già abbastanza. Ancora, depenalizzare buona parte dei reati venatori attualmente previsti, come la caccia di frodo in aree protette, l'uccellagione, l'abbattimento di specie protette e la loro detenzione illegale, l'impiego di richiami vivi, lo sparo da autoveicoli/natanti/aeromobili, il commercio di fauna protetta e la caccia nei giorni di silenzio venatorio. Infine dare un potere sempre maggiori alle regioni in materia di caccia, potere che verrebbe usato per compiacere ulteriormente i cacciatori.

Se effettivamente le richieste della lobby filovenatoria sono queste (e guarda caso siamo alla vigilia delle regionali) mi associo al grido di aiuto. Oggi c'è la riunione dei capigruppo con il Presidente della Camera per calendarizzare la nuova proposta. Onorevole Casini, si ricordi che i cacciatori in Italia sono più o meno l'1%. Gli altri sono contro. Faccia un po' lei.


Oscar Grazioli
Fonte: www.libero.it
28.01.05
28 gennaio 2005