Spett.le Redazione,

proprio in questi giorni i mass-media hanno riportato, a seguito di un’indagine Eurispes, la critica situazione dei giovani lavoratori in Italia. In particolare, si mette in risalto il malcostume dei contratti atipici che assicurano vantaggi ai soli datori di lavoro.
Oggi 73 famiglie, ovvero centinaia di persone, stanno per provare sulla propria pelle che in Italia, non solo i contratti atipici, ma anche i contratti a tempo indeterminato possono essere interrotti con irrisoria facilità anche in aziende floride ed importanti come la compagnia aerea inglese British Airways.
Di fatto, dopo che il Direttore Commerciale per l’Italia, Mark Moscardini, si vantava apertamente dichiarando sull’edizione del 3/12/2004 di Trend, settimanale dell’ industria del turismo “Nel 2004 abbiamo registrato un aumento delle vendite del 40%. (…) La nostra quota di mercato sulle rotte Italia-Regno Unito è del 43%. Quest’estate abbiamo trasportato circa 500.000 passeggeri con un aumento del 15%“, la British Airways ha deciso di “premiare” i dipendenti del suo unico Centro Servizi in Italia, a Roma, con ben 73 licenziamenti (circa il 60% dei lavoratori).
I licenziamenti, a detta dell’azienda, si sarebbero resi necessari a causa di un calo fisiologico dei volumi di chiamate al Call Center (5% in due anni contro il 60% dei licenziamenti), dovuto al “preferenziale utilizzo di internet” da parte degli utenti.
Questa “preferenza”, in realtà, è il risultato di una ben precisa strategia mirata a ridurre le chiamate al Call Center del 20% entro il 31 Marzo 2005. Infatti, in nessuna delle onerosissime campagne pubblicitarie promosse dalla British Airways negli ultimi due anni viene fatto riferimento ad alcun contatto telefonico. La formula è sempre la stessa: “Prenota ora su ba.com”.
Gli stessi dipendenti, contro il proprio interesse e dietro promesse di riqualifica (peraltro non mantenute), sono stati istruiti a promuovere il mezzo telematico a danno di quello telefonico.
Dopo il passaggio dall’utilizzo di numeri verdi a quelli a pagamento (€ 0.80 al minuto e molto di piú per le agenzie), il colpo di grazia è stato dato dall’introduzione di una tassa di servizio pari a €20 applicata ad ogni singolo passeggero qualora la prenotazione venga effettuata tramite il Call Center.
Malgrado nella lettera di apertura del licenziamento collettivo, datato 7 Dicembre 2005 non si offrissero alternativa ai lavoratori “non essendovi posizioni vacanti né bisogno occupazionale nell’Azienda”, nei successivi incontri con i sindacati, questi signori hanno “trasformato” tali licenziamenti in inaccettabili proposte di trasferimento in città del Nord-Europa. A rigore neanche si potrebbe parlare di trasferimenti ma di riassunzioni. Difatti al lavoratore viene chiesto di presentare volontariamente le proprie dimissioni per essere poi riassunto, con perdita di anzianità e dei diritti derivanti, con stipendi improponibili (ma proposti!) che non permetterebbero la mera sussistenza. Chi fosse impossibilitato a godersi questa “invitante“ proposta (per la sfortuna di avere una famiglia, per esempio) avrebbe l’alternativa “appetitosa” non di cinque, come da proposta iniziale, ma sei, forse otto mensilità, il che assume un significato ancor piú offensivo se paragonato alle ricche buone uscite (3-4 anni, non mesi!) offerte ai dimissionari “volontari” in una recente manovra di ridimensionamento.
È chiaro che qualcosa non torna. O le vanterie del Direttore Commerciale erano atte esclusivamente a far aumentare l’appetibilità di azioni che potrebbero rivelarsi ben indigeste al risparmiatore, o la British Airways sta attuando una politica di totale insensibilità alle realtà sociali, tesi che la chiusura dello scalo di Genova annunciato il 21 del Corrente Mese sembra avvalorare.
L’ unica cosa certa ė che lotteremo col coltello tra i denti per difendere i nostri diritti, appellandoci ai sindacati, agli organi di stampa, agli avvocati, alle istituzioni (qualcuno le ha viste?) ma soprattutto alla dignità e all’amor proprio del singolo che, notoriamente, possono far muovere le montagne e perché no? …fermare gli aeroplani.

Alcuni lavoratori della British Airways offesi dalla British Airways.

P.S. Siete tutti invitati a partecipare al presidio dei lavoratori per l’incontro tra Regione, British Airways, e OO.SS. che si terrà presso la Direzione Regionale Formazione e Politica del Lavoro Mercoledì 02/02/2005 tra le 10:00 e le 13:00 in Piazza Federico da Pordenone 15 al fine di effettuare l’esame congiunto previsto dalla Legge 223 relativo al procedimento di mobilità del 02/02/05

Per ulteriori aggiornamenti su iniziative e appuntamenti visitate il sito www.bastaff.info