Atto di donazione del monte Tabor alla Custodia di Terra Santa
(dall'archivio di Terra Santa)
Prevedendo il P. fra Diego di San Severino che alcuni Religiosi nostri domestici bramavano e con ogni lor potere procuravano erigere nel Sacro Monte Tabor un'hospitio o casa per habitarvi, non ostante che si rendesse quasi inabitabile per il gran pericolo d'Arabi; et essendo pregato da suoi frati a mandarci alcuni di loro ad habitarci, almeno (stante il pericolo che si harebbe portato su la cima del monte) alla falda vicino alla villa, dove Cristo Signor Nostro, essendo disceso dal monte, disse ai suoi discepoli: Nemini dixeritis visionem donec Filius hominis a mortuis resurgat, ove si trova una grande ma mezza ruinata chiesa, ottenne dall'Emir di Saida, non solamente licenza di habitarci li frati, et impossessarsi di quelle chiese, ma gli fu donato tutto quel Sacro Monte, acciò il detto P. Guardiano ci havesse introdotti ad habitarlo e coltivarlo i nostri torcimanni cattolici di Betthalem (quali erano grandemente vessati, e perseguitati da quei Greci Betthleemitici), come ne fa di ciò chiara fede il Console del Gran Duca di Toscana commorante nella città di Saida, con queste parole:
Adì 4 di X.bre, 1631, in Saida. No 2.
"Noi Franc.co da Verrazzano, Console per il Ser.mo Gran Duca di Toscana, appresso l'Ecc.mi S.ri Emir Ficcardino et Emir Ali, e Residente per Madama Ser.ma Gran Duchessa Toscana, appresso essi S.ri Emiri: facciamo ampia et indubitata fede come l'Emir Ficcardino ha concesso licenza al R.mo P. Fr. Diego da S. Sev.o Guardiano di Ter.a S.ta che possa andare e mandare li suoi Frati ad habitare, e possedere e dimorare nel S.to, Monte Thabor, dove N. S. Gesù Xpto si trasfigurò, et ivi potere quietamente e pacificamente far le loro oraz.ni, e celebrare li Divini officij, e Messe secondo i loro riti conforme hanno fatto per il passato, essendo stati soliti andare per loro divot.ne in compagnia di Pellegrini. Ancor dico che havendo il S.r Emir Ficcardino dato licenza alli Xtiani Cattolici che vadano ad habitare sul d.o Monte, credeva il S.r Emir che anche li PP. vi fossero andati ad habitare. E per fede della verità sarà la presente sottoscritta di n. ppria mano, e dal n.ro Cancelliero, e sigillata col n.ro solito sigillo d.o dì et Anno in Saida.
"Francesco da Verrazzano Console
Loc. + sig.
"Marius Pellius d.i Consulis Cancellarius".
FONTE