Risultati da 1 a 10 di 10
  1. #1
    Il vero è un momento del falso
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    Predefinito Elezioni irachene:domande

    Personalmente credevo che le elezioni irachene dovevano essere boicottate da gran parte della gente,essendo a parer mio elezioni "imposte" e che non reputo democratiche.
    Ma,a quanto sto vedendo,si sta delineando una adesione massiccia:è vero?o meglio,i sunniti stanno partecipato alle elezioni?
    Poi,ho sentito che il partito comunista locale ha deciso di presentarsi alle elezioni: perchè ha preferito scegliere questa linea?
    Già il fatto che si sta tentando di evidenziare l'affluenza alle urne per me indica che c'è qualcosa che non va.
    C'è qualcuno che può schiarirmi questi dubbi?Grazie.

  2. #2
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    Quattro giorni fa sul Principale avevo postato un articolo del Corsera che annunciava gia' il dato dell'affluenza alle urne..ovviamente non ci vuole un particolare acume per capire che il dato preconfenzionato non verificabile da alcuno è falso ....possono dire quello che vogliono...il problema è che queste elezioni farsa non risolveranno nulla e le coes saranno anche peggiori.Il Partito comnuita Irakeno è un partito collaborazionista i cui vertici hanno deciso di collaborare con gli occupanti.Il dato di oggi è solo uno:la Resistenza è forte in tutto il paese e la frasa pseudoelettorale americana è fallita..se voleva presentare un paese stabilizzato ed obbediente.

  3. #3
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    Hanno annunciato che alle ore 15 locali avrebbe votato il 72% degli aventi diritto.

    Ciò vuol dire, tenuto conto del boicottaggio sunnita, che due ore prima della chiusura dei seggi avrebbe già votato il 100% dei curdi e degli sciiti.

  4. #4
    Socialista nazionalitario
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    La notizia l'ho letta anche su televideo mediaset trasmessa alle ore 13,48 italiane, quindi alle 15,48 iraqene.
    Ciò vuol dire che nonostante la situazione locale già 48 minuti dopo conoscevano i dati sull'affluenza.

  5. #5
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    Ha votato circa il 60% degli iracheni (fonte Ansa.it).

    I sunniti hanno in gran parte disertato.

    I tassi superano quelli a cui sono abituati gli Usa, ma pochi per le prime elezioni nella storia di un Paese: basti pensare che da noi nel 48 votò oltre il 90%.
    A pugno kiuso!

  6. #6
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    In origine postato da chenap
    Ha votato circa il 60% degli iracheni (fonte Ansa.it).

    I sunniti hanno in gran parte disertato.

    I tassi superano quelli a cui sono abituati gli Usa, ma pochi per le prime elezioni nella storia di un Paese: basti pensare che da noi nel 48 votò oltre il 90%.
    I tassi non superano niente. E non sono affatto le "prime elezioni nella storia di un Paese"(hai presente da quanto tempo esiste la civiltà in Iraq? Babilonia era già antica quando i porci romani assassinavano Archimede). Queste non sono nemmeno "elezioni".

    Menzogne patetiche e grottesche che i nostri media - criminali - veicolano, facendone "verbo indubitabile" presso le atrofizzate, rincoglionite e barbariche masse occidentali.

    Ogni colpo che va a segno, in Iraq, è un voto per la liberazione dalle orde genocide degli invasori. Punto e basta.

    Vittoria ai Leoni di Babilonia!

    Al-Mukawama Al-Iraqia.



    Allegato: Iraq, la culla della civiltà.

    http://www.storiafilosofia.it/popoli/babilonesi1.htm

    << La civiltà babilonese lega le proprie origini ed il proprio splendore alla città di Babilonia, che letteralmente significa "porta del Dio", sulla cui fondazione aleggiano svariate ipotesi, secondo quanto ci hanno tramandato le fonti storiche più accreditate: Erodoto, Diodoro Siculo, Strabone, Flavio, Berosso, vari libri della Bibbia e testi cuneiformi babilonesi.
    La città di Babilonia è citata già intorno al 1500 a.C., quando nell’area mesopotamica gli ittiti fecero la loro prima comparsa. Una delle ipotesi fa risalire la fondazione della città ad un’ignota regina Nitocris. Un’altra vuole che la regina Semiramide, illuminata consorte del re Nino, primo re assiro, verso il 900 a.C., abbia fatto erigere o ampliare ed abbellire questa città, bagnata dall’Eufrate, per offuscare in parte il prestigio del marito. Il primo re di Babilonia citato dalle fonti è Nabonassar, vissuto tra il 747 a.C. ed il 734 a.C., che poi ha dovuto lasciare il posto all’egemonia assira, iniziata con il re Tiglat Pileser III, che mosse guerra anche contro i caldei.
    Il nome della città è comunque legato al grande re Nabucodonosor II, ispiratore tra l’altro del Nabucco di Giuseppe Verdi, che ha regnato dal 605 a.C. al 562 a.C..
    La Mesopotamia, per la sua fertilità, ricchezza di prodotti e abbondanza di acque, è stata sempre una terra che ha attratto varie popolazioni. Lungo il corso del Tigri e dell’Eufrate hanno prosperato diverse civiltà, portando cultura e scienza in questa regione.
    Già intorno al 3600 a.C., risiedeva una popolazione, conosciuta come "gente di Obeid", pacifica e abbastanza progredita. Successivamente nel 3500 a.C., dall’Asia centrale migrarono i Sumeri, occupando la parte meridionale della Mesopotamia. Mentre questi si stabiliscono a ridosso della zona costiera del Golfo Persico, fondando una città sacra come Nippur, lungo il mare, in una regione paludosa, che prenderà il nome di Caldea, si stabiliranno i Caldei, originari delle regioni del Sinai o dall’Arabia e grandi conoscitori della magia. E’ dimostrato che questo popolo ebbe rapporti molto stretti con gli egizi, i quali appresero arti esoteriche, scienze astronomiche e modelli religiosi.
    In questo periodo viene fondata la grande e splendida città di Ur dei Caldei, ricca dei famosi Zikurrat, da cui sembra sia originario Abramo. Entrambi i popoli portarono conoscenze astrologiche, matematiche ed un protosistema legislativo. Trasmettono ai loro successori mesopotamici una profonda tradizione religiosa che sarà ripresa dai babilonesi.
    Ad est della Caldea, invece, c’è il territorio dell’Elam con capitale Susa, il cui popolo sarà sempre in lotta con gli assiri e diventerà alleato dei babilonesi. Essi gestiranno il controllo della Persia sud-occidentale per diverso tempo e saranno protagonisti della storia babilonese.
    Dunque, la bassa mesopotamia si compone della Caldea a sud, lungo il mare sul Golfo Persico; dell’Elam, ad est; del Sumer, a nord della Caldea, tra le città di Ur e Nippur. Più a sud, proprio sulla costa a ridosso della Caldea, nella parte meridionale dell’attuale Kuwait viene fondato il Paese del Mare, il cui popolo è di origine araba. In questo contesto, a nord di Sumer, si inserisce una popolazione di origine semita, il cui re, Sargon (da cui Sargonidi o Accadi), fondò la città di Accad che acquisì più importanza di Ur. I sargonidi effettuarono delle scorrerie anche in Anatolia ed in Iran, distruggendo alcune città protoittite e protoiraniche. Questa civiltà sopravviverà nel "regno di Akkad", da cui, in effetti, avrà origine il popolo babilonese.
    Tra il 2300 ed il 2000 a.C. gli Amorrei provenirono dalla regione impervia del Sinai verso la Mesopotamia, sconfiggendo i sargonidi e dando i natali ad Hammurabi, famoso per le tavole delle leggi, dalla cui dinastia proverranno i fondatori di Babilonia. Questa popolazione si stabilirà nella mesopotamia occidentale a sud della Siria. Da questa civiltà derivò anche quella degli Aramei, che si insediarono prevalentemente nel regno di Giuda. E’ a loro che si deve l’origine della lingua aramaica, diffusa presso tutti i popoli semiti.
    Successivamente, a nord di questa regione, si insediò il popolo dei Mitanni, di cui si ricorda il re Tushratta che aveva contatti con i regnanti egiziani ed ittiti. Questo popolo trae origine dagli Hurriti, provenienti dalle regioni caucasiche che avevano come centro principale la città di Urartu, che diede origine al regno di Urartu, corrispondente all'attuale Armenia. Gli urarti conobbero un periodo di dominazione della regione corrispondente al nord dell'Iran e conservarono sempre una propria indipendenza, favoriti anche dalla conformazione geografica del territorio, ricco di montagne e vallate fertili.
    Intorno al 1700 a.C. gli hurriti sottomisero un po’ tutta la mesopotamia ed invasero anche il regno anatolico degli Ittiti. Dagli hurriti hanno avuto probabilmente origine gli Hyksos, popolazione che conquistò l’Egitto e sotto la quale gli ebrei si trasferirono sul delta del Nilo.
    Le fonti storiche ci raccontano del popolo dei Cassiti, di origine asiatica, provenienti dalle montagne nord-iraniche e paragonabili ai barbari di età romana, che intorno al 1700 a.C. si stabilirono approssimativamente nell’area corrispondente all’Assiria e al nord di Babilonia, ingaggiando diverse lotte con il grande Hammurabi. Essi ebbero anche un periodo di dominazione nella regione babilonese, detto "dinastie di età cassita", che andò dal 1530 a.C. al 1080 a.C. ed ebbe come re: Agumkakrime, Karaindas, Kurigalzu I e II, Burnaburias II. Tale popolo venne sconfitto dagli elamiti, che, in segno di vittoria, portarono la statua del dio Marduk da Babilonia a Susa.
    Successivamente saranno gli assiri a riprendere il potere nella regione ed a riportare il dio babilonese nella sua dimora abituale.
    Intorno all’anno 1500 a.C., saranno gli Ittiti a controllare la parte nord-occidentale della mesopotamia, conquistando il regno dei mitanni ed ingaggiando una lotta contro gli assiri, nella quale cercarono di coinvolgere anche i babilonesi. Rimangono comunque in vita diverse tribù caldee, che delimiteranno il territorio della Caldea: Bit – Amukani, Bit – Dakkuri, Bit – Jakin, Bit – Sha’alla, Bit – Shilani, Larak.
    Il termine Bit sta ad indicare l’espressione "gente di…". Queste tribù, che erano governate dagli sceicchi e che non hanno avuto mai uno spirito unitario, troveranno il loro rappresentante in Merodach Baladan, eroe e re caldeo, che muoverà più volte guerra all’Assiria tra il 721 a.C. ed il 703 a.C., contribuendo alla nascita della civiltà babilonese.
    La regione mesopotamica è chiusa al nord dal regno caucasico, con capitale Urartu, abitato da popolazioni di origine scita.
    Ad est della mesopotamia si erge la Media, con capitale Ectabana, la quale manterrà un’indipendenza dal 728 a.C. al 550 a.C.. Essa, alleandosi con Babilonia, segnerà la fine del regno assiro. Da controllore della Persia, passerà a controllata.
    Tra il regno di Akkad e quello dell’Urartu-Arameo, nell’884 a.C., fiorisce la civiltà assira, che tramonterà verso il 609 a.C.. Tale cultura, basata sull’imperialismo, sulla conquista e sulle arti belliche, troverà il suo fondatore in Assurnasirpal II e vivrà il suo splendore dal 722 a.C. al 627 a.C., sotto diversi re: Sargon II, Sennacherib, Asarhaddon, Assurbanipal. Questi contribuiranno alla formazione dell’impero assiro, comprendente: Fenicia, Egitto, Israele, regno di Akkad, Aramei, paese del mare e regno di Babilonia. L’Elam e la Caldea manterranno la loro indipendenza, quest’ultima, in particolare, grazie al re Merodach Baladan. Sotto questa civiltà sorgeranno le città di Assur e di Ninive, che diventerà famosa in tutto il mondo conosciuto.
    L’Assiria effettuerà una serie di scorrerie nell'altopiani iranico ed avrà una sorta di protettorato nei confronti di Babilonia, considerato luogo sacro e patria degli dei. Alcuni re assiri si proclamarono anche re di Babilonia, assumendo due nomi, uno come re di Assiria ed uno come sovrano babilonese. Tutto questo durò fino al 626 a.C., quando Nabopalassar, padre di Nabucodonosor, con l’aiuto di Medi, Elamiti, Aramei e Caldei conquistò l’Assiria. Egli riuscì ad unificare le tribù caldee e si alleò con i diversi popoli limitrofi. Nel 614 a.C. prese Assur, mentre nel 612 a.C. il re medio Ciassarre prese Ninive: l’Assiria divenne possedimento della Media.
    Il re babilonese riuscì dove non erano riusciti i regnanti assiri, accecati da una mentalità imperialista e non curanti del pericolo che potevano rappresentare i popoli vicini ancora non sottomessi: i Frigi ed i Lidi a nord, i Medi ad est, i Caldei e gli Elamiti a sud ed i Cimmeri (popolazione celto-scita) ad ovest. L’unico modo per gestire questi pericoli era l’alleanza ed il buon governo e questa politica riuscì molto bene alla cultura babilonese.
    Per anni si è pensato che i babilonesi fossero caldei, ma in realtà, non è così. Sicuramente da questi hanno ereditato conoscenze religiose e culturali.>>

  7. #7
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    Guyarda che la penso come te.

    Ho solo riportsto la fonte Ansa.it
    A pugno kiuso!

  8. #8
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    "Il voto c'è stato, la guerra continua": così titola Rossiskaya Gazeta, organo del governo russo, e sullo stesso tasto insiste il resto della stampa moscovita che parla di elezioni di legittimità molto dubbia a causa della "occupazione militare straniera" e di conseguenze potenzialmente catastrofiche per l'unità dell'Iraq. "L'Iraq ottiene il parlamento e la libertà senza democrazia", scrive il quotidiano Vremia Novostiei che sottolinea come non ci sia certezza nemmeno sull'affluenza alle urne perché mancavano gli osservatori internazionali indipendenti. Secondo Nezavisimaia Gazeta le elezioni di ieri "servono soltanto agli interessi degli Stati Uniti per dimostrare che le cose procedono" e "possono far saltare in aria l'Iraq", sanzionando la divisione in tre parti (nord curdo, centro sunnita, sud sciita).

  9. #9
    Il vero è un momento del falso
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    ..da quello che ho capito gli Sciiti sono andati a votare in quantità,e credo per dare una svolta quasi filo-iraniana al paese.
    Penso che nelle zone Sunnite non abbia votato praticamente nessuno....vedremo se i tg mostreranno immagini da Baghdad o dalle zone di Bassora,questo mi potrà far capire un pò a che punto è storpiata la vicenda.

  10. #10
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    E' cosi' Vlad.

 

 

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