Ben ritrovati a tutti
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Cristo è risorto, è veramente risorto
Ο Χριστός είναι αυξηθεί, είναι πράγματι αυξηθεί
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Il mondo si divide
Anche sul razzismo
Ginevra, 20. La conferenza mondiale sul razzismo, la discriminazione razziale e la xenofobia promossa dalle Nazioni Unite, aperta oggi a Ginevra, lascia la comunità internazionale divisa. La conferenza - cosiddetta Durban ii, in quanto aggiornamento di quella tenuta appunto a Durban, in Sud Africa, nel 2001 - è boicottata da alcuni Paesi, nel timore di una replica delle manifestazioni antisemite e antisraeliane che avevano contrassegnato la riunione di otto anni fa, quando Stati Uniti e Israele la lasciarono per protesta.
Venerdì il comitato preparatorio aveva raggiunto un'intesa su una nuova bozza del testo di dichiarazione finale, che elimina i controversi riferimenti a Israele e alla diffamazione delle religioni, ma che riafferma le conclusioni e il piano di azione adottati nel 2001. Le modifiche al testo non sono state tali da far recedere i Paesi orientati dal boicottaggio. In particolare, gli Stati Uniti, pur riconoscendo importanti miglioramenti, hanno ritenuto non risolti i dubbi riguardo ai pregiudizi antisraeliani e antioccidentali. Il presidente Barack Obama ha ribadito di credere nelle Nazioni Unite e di volerle sostenere, ma ha detto che questa non era l'opportunità giusta. Oltre a Israele e Stati Uniti, sono assenti Australia, Canada, Germania, Italia, Nuova Zelanda, Olanda e Polonia.
Aprendo questa mattina i lavori a Ginevra, il Segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, si è detto deluso per i boicottaggi. "Rimpiango profondamente - ha detto - che alcuni abbiano scelto di farsi da parte. Spero che non duri a lungo". Ban Ki-moon ha detto che quello messo a punto nei giorni scorsi è un testo attentamente bilanciato e ha ricordato che il summit punta proprio a sedare tensioni che potrebbero in altro modo esplodere. Poiché oggi ricorre in Israele la Giornata della memoria, Ban Ki-moon ha inoltre ripetuto la sua condanna per quanti negano la shoah.
Tra questi c'è il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, noto per le sue violente posizioni contro Israele. Ban Ki-moon ha incontrato in mattinata proprio Ahmadinejad, la cui presenza a Ginevra è stato uno degli argomenti addotti da parte di alcuni Paesi che hanno scelto il boicottaggio. Ahmadinejad ieri era stato ricevuto dal presidente svizzero Hans Rudolf Merz. Oggi, in segno di protesta, Israele ha richiamato l'ambasciatore in Svizzera per consultazioni.
Sempre ieri, Ahmadinejad aveva chiesto alla magistratura del suo Paese di non violare i diritti alla difesa di Roxana Saberi, la giornalista irano-statunitense condannata in primo grado a otto anni di reclusione per spionaggio, e di Hossein Derakhshan - cittadino canadese oltre che iraniano - anch'egli in carcere in Iran.
(©L'Osservatore Romano - 20-21 aprile 2009)