E se fuorilegge fosse la Cia?
di redazione

01 Feb 2005

Washington, 01 Febbraio 2005. Negli archivi segreti della Cia
restano sepolti centinaia di migliaia di documenti che potrebbero raccontare una verità imbarazzante, e cioè l'ampia attività di reclutamento di ex esponenti del regime nazista compiuta dall'agenzia di spionaggio americana dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Una pagina di storia sulla quale le spie americane non sembrano ancora pronte a sollevare un velo. Nonostante abbia messo a disposizione di un team di storici ed esperti oltre 1.2 milioni di pagine di documenti relativi a rapporti tra il governo americano e i criminali di guerra tedeschi, la Cia ha alzato un muro per proteggere un'altra mole di carta relativa ad attività di spionaggio che riguardano i nazisti.

Il Congresso e l'agenzia d'intelligence sono impegnati da tempo in un braccio di ferro segreto su questa vicenda e adesso gli esperti che attendono risposte, esasperati, hanno deciso di rompere il silenzio per lanciare le loro accuse.

"Quello che la Cia sta facendo è una sfida alla legge”, ha detto al “New York Times” l'ex deputato Elizabeth Holtzman, che fa parte della commissione che si occupa delle trattative. "E e nel comportarsi così l'agenzia banalizza l'Olocausto, volta le spalle ai sopravvissuti dell'Olocausto e anche agli americani che hanno dato la loro vita per sconfiggere i nazisti nella Seconda Guerra Mondiale".

Una legge del 1998 ha imposto alla Cia di aprire i propri archivi e quelli del proprio predecessore, l'Office of Strategic Services (Oss) e rendere pubblici documenti che abbiano a che fare con i rapporti avuti dagli Usa con gli ex esponenti del regime di Adolf Hitler.


"La Cia non ha nascosto alcun materiale - ha detto un portavoce dell'agenzia di Langley - che negli archivi sia indicato come relativo alla commissione di crimini di guerra da parte di funzionari, agenti o collaboratori della Germania nazista". Ma la stessa fonte ha confermato che questo non significa che non ci siano molti altri documenti che non sono direttamente catalogati come relativi ai crimini di guerra e che contengono informazioni sul reclutamento di nazisti.

La legge offre alla Cia la possibilità di mantenere il segreto su documenti che vengano ritenuti troppo riservati per essere resi pubblici, ma deve giustificare le scelte con un rapporto al Congresso, un passo che l'agenzia per il momento non ha compiuto e che ha spinto la commissione incaricata delle trattative a venire allo scoperto, in vista della scadenza il prossimo marzo del proprio mandato.

Centinaia di migliaia di atti della Cia e oltre due milioni di documenti dell'Oss potrebbero nascondere informazioni importanti per fare i conti fino in fondo con l'Olocausto e i suoi protagonisti. I documenti resi pubblici in passato hanno già fatto emergere le relazioni discutibili avviate dagli Usa con ex membri del regime nazista, ai quali furono date immunità in cambio della loro collaborazione soprattutto in chiave anti- sovietica.

Gli storici che hanno studiato i documenti hanno già scoperto per esempio i casi di almeno cinque stretti collaboratori di Adolf Eichmann, il padre della campagna di sterminio degli ebrei, che hanno lavorato per la Cia. Ma molti altri esponenti del regime ottennero la possibilità di trasferirsi negli Usa e di evitare di essere processati in cambio di informazioni: uno dei casi è quello di Wernher von Braun, lo scienziato che aveva sviluppato il programma dei missili V-2 di Hitler.

"Ci sono stati troppi segreti per troppo tempo, la Cia non ha rispettato i suoi obblighi di legge", ha commentato Richard Ben Veniste, un avvocato di Washington che fa parte della commissione che porta avanti le trattative con l'agenzia e che in passato ha indagato sullo scandalo Watergate ed è stato tra i membri della commissione d'inchiesta sull'11 settembre 2001.

Non è chiaro quale potrà essere il successivo passo per imporre alla Cia di rispettare la legge e aprire i suoi archivi.

(Grazie alla redazione di New York di "America Oggi") redazione@reporterassociati.org