E bravo l'intellettuale comunista...... Quando lo intervistano si scaglia contro il Governo "nemico degli operai e dei lavoratori", poi pero' se vicino alla sua mega villa ci passa un trattore si rivolge alla magistratura........
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GUERRA DEI CONTADINI: "ASOR ROSA FA IL COMUNISTA MA SI COMPORTA DA PADRONE"
DAL NOSTRO INVIATO
PIENZA (Siena) - E’ una bella bega di paese, di quelle che seminano risentimento personale e livore politico, provocano cause civili senza fine e, stavolta, invitano a nozze i giornali locali della rossa Toscana.
Il luogo: Monticchiello, splendido borgo medioevale che svetta a due passi dalla più nota Pienza. I protagonisti: da un lato, due famiglie locali di solide tradizioni contadine e comuniste, i Cesaroni e i Corda; dall’altro, un forestiero venuto da Roma che ha acquistato alcuni ettari di uliveto comprensivo di casolare in pietra e che risponde al nome di Alberto Asor Rosa, professore di Letteratura italiana per intere generazioni transitate dall’Università «La Sapienza» nonché ex direttore di «Rinascita», la rivista teorica del Pci fondata da Togliatti, e ora oggetto di critiche aspre da parte della sinistra radicale per la sua posizione morbida sulle elezioni irachene.
Il motivo del contendere: poche centinaia di metri di strada pubblica sterrata, che attraversa il podere del suddetto docente universitario e che i contadini, vicini se non iscritti ai Ds, non possono percorrere più. Divieto di transito perché un giudice di Montepulciano, Giuseppe Paci, ha disposto almeno temporaneamente così su richiesta del professore che non vuole il passaggio dei trattori vicino al suo casale. Insomma è una bella bega di paese.
La signora Ardenza Belardi, moglie del Cesaroni, detto anche «Giangio» o «Carnevale», ha una certa età ma arranca lo stesso nella neve che costeggia la nuova carrozzabile fatta costruire da Asor Rosa come possibile risarcimento per la servitù negata: «La vede? La pendenza è del 27%, impossibile risalire col ghiaccio o il fango. Per me il danno è morale perché io dalla strada bassa, che è una via pubblica sebbene sia all’interno di una proprietà privata, ci passavo da decine di anni. Ma lui, il padrone, ora ha deciso che non vuole più gente intorno, né di sotto né di sopra».
Nello stesso istante, il professore è incastrato nel traffico romano e quando apprende dal telefonino che la bega di paese sta varcando i confini della Val d’Orcia fa intuire un attimo di comprensibile smarrimento: «Francamente le beghe paesane non dovrebbero essere riprese, e poi se ne sta occupando un giudice che alla fine assumerà una decisione. Insomma, è un fatto privato di cui non ho voglia di parlare».
Invece «Giangio» Cesaroni, tessera del Pci in tasca fin dal 1946, oggi convinto sostenitore dei Ds mentre la moglie Ardenza ha smesso di votare dopo la «Bolognina», di voglia di parlare ne ha, eccome: «Io e Alberto eravamo anche amici ma ora sono tornato a dargli del lei. Un giorno quando ci trovammo tutti insieme nell’ufficio del sindaco ds di Pienza - con il parroco don Carlo, il professore e sua moglie, nonché la moglie di Corda - ho detto: "Provate a pensare che il partito e la chiesa dovrebbero tutelare gli interessi dei deboli contro quelli dei potenti". Ecco ho detto questo e li ho visti un po’ smarriti». «Giangio» ha la quinta elementare ma il codice civile lo conosce bene: «La legge dice che la strada la può anche spostare ma lo deve fare con il nostro consenso e migliorandone il tracciato. Ma qui passiamo da una pendenza del 7% a un dislivello medio del 22 per cento con punte del 29%. I conti io li so fare e non ho neanche bisogno dell’avvocato per capire che ci stanno prendendo in giro».
In realtà la strada vecchia, già indicata su una mappa Leopoldina come rivela Ivan Meacci che ha pubblicato la notizia sul «Il cittadino» di Siena e poi su «Centritalia» diretto da Leonardo Mattioli, passa a pochi centimetri dalla casa del professor Asor Rosa il quale si è lamentato per le vibrazioni causate dal transito dei trattori e dei mezzi pesanti. E così, i due contadini, che in realtà sono un bidello in pensione e un autista del comune di Montepulciano, hanno proposto di costruire a loro spese una strada di valle, pianeggiante e distante un centinaio di metri dal casale. Asor Rosa, però, ha detto di no e ha fatto costruire la sua variante a monte nonostante la pendenza media sia del 22 per cento.
La strada, a vederla da vicino, sembra praticabile solo senza neve e in assenza di fango. E sono dunque comprensibili la paura e il risentimento della signora Ardenza che ci è già rimasta impantanata un paio di volte: «Io voglio poter passare sulla vecchia strada, che è di tutta la comunità». Prossima puntata: il 12 febbraio davanti al giudice di Montepulciano.
Dino Martirano