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  1. #1
    Ospite

    Predefinito rapita dai combattenti della libertà

    Un'altra comunista s'è fatta catturare dai combattenti della libertà. Cosi ci spiegano.

    Mi dispiace che il Governo si attivi a liberarla.

    Prodi è un vero cafone ed ha rilevato alla luce del sole tutta la sua doppiezza ed il suo indegno disprezzo per la democrazia e chi per essa ha sacrificato la vita. Prende gli italiani per degli imbecilli ma è lui, insieme a tutta la sinistra europea che stà crollando imbecillamente.

    Vanno ha sostenere i propri aguzzini sti polli da macello.

  2. #2
    Totila
    Ospite

    Predefinito Re: rapita dai combattenti della libertà

    In Origine Postato da neutro
    Un'altra comunista s'è fatta catturare dai combattenti della libertà. Cosi ci spiegano.

    Mi dispiace che il Governo si attivi a liberarla.

    Prodi è un vero cafone ed ha rilevato alla luce del sole tutta la sua doppiezza ed il suo indegno disprezzo per la democrazia e chi per essa ha sacrificato la vita. Prende gli italiani per degli imbecilli ma è lui, insieme a tutta la sinistra europea che stà crollando imbecillamente.

    Vanno ha sostenere i propri aguzzini sti polli da macello.
    Ecco un altro che non ha capito un cazzo.
    La Sgrena da chi vuoi che sia stata rapita se non dagli Squadroni della Morte e dai servizi di Allawi.
    In questo momento è rinchiusa in un covo segreto nella "zona verde".
    Così si sputtana la sinistra e si fa fare un figurone a Berluscone

  3. #3
    Il vero è un momento del falso
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    Predefinito

    ...spero VIVAMENTE che non faccia la fine di Baldoni.

  4. #4
    Totila
    Ospite

    Predefinito

    Che sia liberata sotto le elezioni o faccia la fine di Baldoni, è tutta acqua al mulino di Berlusconi.

  5. #5
    Il vero è un momento del falso
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    Predefinito

    In Origine Postato da Totila
    Che sia liberata sotto le elezioni o faccia la fine di Baldoni, è tutta acqua al mulino di Berlusconi.
    E' questo che mi preoccupa...

  6. #6
    .
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    Predefinito Re: rapita dai combattenti della libertà

    Chi è Giuliana Sgrena
    La giornalista Giuliana Sgrena, sequestrata venerdì in Iraq, è nata a Domodossola (Vb) nel 1948 ma risiede a Roma da molti anni. Nel piccolo centro di Masera, in Valle Ossola, vivono i familiari.
    Lavorava per il giornale Manifesto dal 1988 ed era giunta a Bagdad il 23 gennaio per realizzare dei reportage. L'ultimo articolo di Giuliana Sgrena da Baghdad è comparso giovedì sul Manifesto con il titolo «Costituzione in linea con l'islam» ed è un'intervista a Redha J. Taki, responsabile delle relazioni politiche dello Sciiri, il Consiglio Supremo per la Rivoluzione islamica in Iraq.

    La giornalista si è sempre occupata di questioni legate alla condizione femminile e al mondo arabo. Aveva studiato e conosceva bene la lingua araba.
    Ha seguito per il quotidiano romano le vicende irachene ma si è occupata anche di Afghanistan, di Iran e della guerra civile in Algeria. Prima di entrare al Manifesto in passato ha collaborato anche ad un programma radiofonico della Rai e ha iniziato la sua attività giornalistica nel periodico ’Guerra e pace’ fondato tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta.

    Ha curato il volume La schiavitù del velo (Manifestolibri, Roma 1995) e scritto Kahina contro i califfi (Datanews, Roma 1997), Alla scuola dei taleban (Manifestolibri 2002) e Il fronte Iraq (Manifestolibri, 2004)

    DALLA PARTE DELLE DONNE - Coraggiosa, generosa, preparata e sempre in prima linea sul fronte dei diritti delle donne, appassionata del mondo islamico. Esperta di Medio Oriente, di più, innamorata di questo pezzo di mondo che tante volte per lavoro ha conosciuto. Queste sono le parole che usano i compagni di vita e di lavoro di Giuliana per tracciare un ritratto di una collega, un'amica ora in pericolo. «Giuliana è una persona generosa, che non ha paura di niente e che ha ottimi rapporti con le donne irachene. Ha sempre combattuto per i loro diritti e penso che i rapitori lo sappiamo», dice Dacia Maraini che Giuliana la conosce bene. Giuliana Sgrena, insieme a Dacia Maraini, fa parte del gruppo Controparola che riunisce «giornaliste e scrittrici - spiega Maraini - impegnate a difendere la dignità femminile e a far emergere le donne nel mondo dei media e in generale del lavoro». «Donna di pace» la definisce un emozionato direttore de «Il Manifesto» Gabriele Polo. «Ama molto l'Iraq e come tutti noi è contro la guerra. Si trova in Iraq perchè pensa che l'occupazione non aiuti la ripresa del popolo, ma anche per raccontare la vita quotidiana delle persone che soffrono»: spiega Polo. Perchè Giuliana Sgrena, dicono quelli che la conoscono è così, «coraggiosa, combattiva, determinata, che non si ferma davanti a nulla per conoscere, per aiutare». Più volte inviata di guerra, esperta di Medio Oriente, Giuliana Sgrena «aveva anche frequentato un corso di arabo - ricorda l'amica giornalista e scrittrice Elena Doni -. È stata una dei primi giornalisti in Italia a occuparsi con competenza e umanità del movimento fondamentalista islamico, ed è sempre stata dalla parte delle donne islamiche, come testimoniano i suoi libri». A Doni fa eco la giornalista e scrittrice Chiara Valentini, che parla di Giuliana come di «una donna che non si ferma davanti a niente pur di capire, una giornalista che verifica sempre di persona le notizie». Il gruppo di Controparola le avrebbe chiesto, non appena fosse tornata dall'Iraq, di tenere un incontro alla Casa internazionale delle donne, roccaforte del postfemminismo romano, sul futuro delle donne in Iraq'. Prima di partire, ricorda Elena Doni, «il suo interprete le aveva detto: non avrai mica intenzione di girare anche questa volta in posti pericolosi?». Ora quelle parole sembrano quasi una premonizione. Con un filo di voce anche Padre Giulio, ex direttore dell'Agenzia Misna ricorda Giuliana «una donna che non si è mai tirata indietro ed è proprio chi si espone che paga il prezzo più alto: l'informazione è la prima vittima in questo momento, soprattutto in Iraq dove non si capisce bene cosa stia succedendo. Mi auguro che questa vicenda si concluda felicemente», ha concluso. Chi più di tutti ora vorrebbe che questa vicenda si risolvesse il prima possibile è Pierre Scolari, compagno di Giuliana. «L'ho sentita ieri sera - dice non nascondendo la sua preoccupazione - Mi ha detto che oggi avrebbe fatto un giro nella Moschea per parlare con i reduci di Fallujia: avvertiva che ora in Iraq la situazione è più pericolosa di quando c'erano i bombardamenti e quindi si muoveva con più attenzione. Stamani - ha detto ancora con un filo di voce - ho cercato di chiamare Giuliana ma lei non rispondeva». «Ancora non sappiamo nulla di chi ha voluto e compiuto il rapimento. Solo capendo chi l'ha rapita potremo trovare la strada per liberarla», conclude.

  7. #7
    Ospite

    Predefinito perché non hanno rapito i banana ?

    Vedi caro Bojangles,

    Se avessero potuto rapire un giornalista banana lo avrebbo fatto con molto più piacere che non rapire una comunista.

    Certo non fanno cio' che vogliono ma cio' che possono.

    Possono sempre di meno perché gli Irakeni (quelli che hanno votato e quelli che avrebbero voluto votare) si stanno organizzando.

    Perché sono rimaste solo le milizie straziere. Kamikaze.

    Molti sunniti hanno votato.

    A difendere Zarkawi sono rimasti i comunisti italiani.
    Zarkawi pero' non difende i comunisti italiani.
    Zarkawi uccide i civili e i comunisti italiani.
    I comunisti italiani proteggono zarkawi.
    zarkawi fa ammazzare i civili e i i comunisti e i cristiani e i musulmani.
    I comunisti difendono zarkawi.
    Zarkawi uccide la democrazia, i bambini i comunisti.
    I comunisti sono con i terroristi e li definiscono combattenti della libertà.
    I terroristi uccidono la libertà e rapiscono i comunisti. Gli islamisti non amano i comunisti. Gli integralisti considerano i comunisti porci infedeli. I comunisti sostengono gli integralisti. Il manifesto sostiene la resistenza sunnita. Gli islamisti disprezzano la donna e la giornalista era femminista. Zarkawi non rispetta le femministe comuniste. Non le rispetto neanche io. I comunisti sostengono i sunniti rivoltosi, gli integralisti islamisti, i terroristi.

    I comunisti sostengono zarkawi

  8. #8
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    Predefinito

    è un uomo in preda al delirio...


  9. #9
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    Predefinito Re: perché non hanno rapito i banana ?

    In Origine Postato da neutro
    Vedi caro Bojangles,

    Se avessero potuto rapire un giornalista banana lo avrebbo fatto con molto più piacere che non rapire una comunista.

    [...]
    Giusto; sempre che ce ne fossero, in Iraq, di pennivendoli bananas.
    Ma, pare stiano tutti col culo al caldo nelle redazioni; a spargere veleno nei confronti dei loro colleghi.

  10. #10
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    Predefinito Re: Re: rapita dai combattenti della libertà

    In Origine Postato da Totila
    Ecco un altro che non ha capito un cazzo.
    La Sgrena da chi vuoi che sia stata rapita se non dagli Squadroni della Morte e dai servizi di Allawi.
    In questo momento è rinchiusa in un covo segreto nella "zona verde".
    Così si sputtana la sinistra e si fa fare un figurone a Berluscone
    Ragazzi che sciacallaggio che state facendo sulla testa di una ragazza rapita. L'altro ad augurarle la morte piu' orrenda e a fare discorsi politici, tu a fare discorsi da fantapolitica e a dire che comunque vada vince Berlusconi o chi ti sta sulle palle.

    BASTA !!! E' una cittadina italiana e per quanto possa stare antipatica a me, il governo, il parlamento (formato anche dall'opposizione e quant'altro) deve fare di tutto per liberarla. Punto. Se voi siete cosi' non c'e' poi sinceramente da disgustarsi se tali persone diventano disgustosamente famose o i personaggi che diventano (candidati politici ecc...). Siete voi ad incentivarli, e loro purtroppo colgono l'occasione.

    Che sia liberata e se ne stia lontana per mesi.

 

 
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