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Bèrghem
Europee, inizia la battaglia
Andrea Scarchilli , 27 ottobre 2008, 17:17
http://www.aprileonline.info/notizia.php?id=9606
E' cominciata alla Camera la discussione sulla disegno di legge che modifica il sistema di voto per l'elezione dei rappresentanti italiani a Strasburgo. Calderoli apre uno spiraglio all'opposizione che, in ogni caso, non si accontenterebbe di un piccolo abbassamento della soglia di sbarramento, indicata nel ddl al cinque per cento. Il punto più contestato, infatti, rimane l'abolizione delle preferenze
Approda in aula, alla Camera dei deputati, il disegno di legge che punta a modificare la legge elettorale per le europee. Il testo è quello imposto da Popolo della libertà e Lega Nord, riassumibile nei due cardini contestati dall'opposizione: lo sbarramento (intorno all'uno per cento nel sistema in vigore) salirebbe al cinque per cento, le preferenze (dalle tre attuali) verrebbero abolite. A partire da stamattina si è aperto il dibattito, in cui sono state confermate le posizioni note. La novità è l'apertura del governo che, attraverso il ministro leghista Roberto Calderoli, in principio di seduta ha fatto sapere di "riservarsi di recepire ulteriori modifiche migliorative nel prosieguo dell'iter del provvedimento". Nulla di trascendentale, in realtà, visto che i disegni di legge sono per definizione sottoposti al lavoro parlamentare. Ma comunque un apparente segnale di disponibilità al confronto.
Il testo della maggioranza, che oltre all'abolizione delle preferenze e all'introduzione di una vistosa soglia di sbarramento, raddoppierebbe le circoscrizioni di voto portandole da cinque a dieci, ha unito le opposizioni in una battaglia di retroguardia. Il compromesso, se ci sarà, si incentrerà sulla proposta del Partito democratico, che pensa a un tre per cento di sbarramento e a due preferenze, una per genere. All'interno della maggioranza si regista anche il forte dissenso del Movimento per l'autonomia di Raffaele Lombardo, che chiede il mantenimento delle preferenze, una soglia nazionale più bassa (al quattro) abbinata ad uno all'otto in almeno una circoscrizione. I lombardiani vorrebbero anche portare a coincidere regioni e circoscrizioni.
Stando alle ultime indiscrezioni, tuttavia, Pdl e Lega sarebbero disposti a cedere solo un punto dello sbarramento, mentre rimarrebbero irremovibili sulla cancellazione delle preferenze, imposta dal presidente del Consiglio per evitare pericolosi guizzi di Alleanza nazionale, più radicata sul territorio rispetto a Forza Italia con cui replicherà la lista unica. L'abbassamento della soglia dal cinque al quattro (che si configurerebbe come il ritorno alla proposta leghista dell'estate scorsa, abbandonata in cambio di un'accelerazione del disegno di legge sul federalismo fiscale), non basterebbe però ad accontentare le richieste dell'opposizione, le cui critiche si concentrano maggiormente sulla cancellazione delle preferenze. Lo ha detto chiaramente il deputato Salvatore Vassallo, che segue a Montecitorio l'iter per conto del partito: "Il tratto più indigeribile di questa proposta, che la rende identica al Porcellum, è il fatto che ci siano lunghe liste bloccate. Questo mette completamente nelle mani dei leader la scelta delle candidature e serve oggi a Silvio Berlusconi per combinare nel modo che lui ritiene più opportuno le componenti FI e An del suo partito. Ma le liste bloccate contraddicono la sensibilità e le aspettative di molti elettori italiani".
Anche se sopraggiungesse quella piccola modifica, quindi, la maggioranza dovrà aspettarsi un voto negativo dall'opposizione su un tema, per giunta, in cui l'accordo con la minoranza dovrebbe essere considerato stella polare. Il capogruppo democratico Nicola Latorre si dichiara ancora ottimista: "Confido che dentro la maggioranza ci siano altri orientamenti, altre voci e altre disponibilità. Se questo non fosse, useremo tutta la forza parlamentare di cui disponiamo per resistere al tentativo di raddoppiare la porcata, restringendo ancora il recinto democratico nel nostro Paese". Il Pd si starebbe preparando, assieme all'Udc (il cui leader Pier Ferdinando Casini ha detto nei giorni scorsi di ritenere questa battaglia comune un banco di prova importante in vista di eventuali future alleanze) e all'Italia dei valori, a chiedere il voto segreto. Sarebbe il tentativo estremo per tentare di portare dalla propria parte i più scettici, su tutti quelli di Alleanza nazionale più freddi sulla fusione con Forza Italia.
Per la sinistra reduce dal disastro elettorale dell'aprile scorso, la battaglia sulla legge elettorale per le europee è fondamentale per la sopravvivenza, visto che uno o due punti percentuali di sbarramento possono risultare decisivi per l'elezione dei propri rappresentanti a Strasburgo. Ne è cosciente il segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero, che ha incitato l'opposizione parlamentare a uno scontro senza esclusione di colpi: "L'appello è che l'opposizione faccia ostruzionismo in Parlamento sulla legge elettorale per le europee. Visto che è una porcheria, e tutti pensano che sia una porcheria, chi è in Parlamento faccia valere il peso che ha per bloccare questa legge".