Da circa venti anni vivo a Parigi e un paio di volte l’anno torno a Roma per rivedere parenti e amici. L’ultimo viaggio era col treno Palatino. Dodici ore in vagone letto, si cena il treno, ci si addormenta e ci si risveglia in Toscana. Un modo certo più piacevole delle due ore in aereo, senza confort, cui vanno aggiunti trasferimenti e attese in aeroporto.

Addormentandomi a circa 200 km da Parigi, sono andato indietro nel tempo ed ho ripercorso velocemente gli ultimi venti anni in Francia, facendo un bilancio sommario della mia emigrazione, dei suoi motivi e delle mie attese, di quando lasciai Roma per Parigi. Penso, stirandomi nel letto del W.L.: in tutti questi anni, ogni soggiorno di una settimana o due a Roma mi dava due tipi di sensazioni. Vedevo le differenze di Roma rispetto a Parigi (in peggio sotto parecchi punti di vista); i cambiamenti dell’ultimo anno in Italia, che mi saltavano all’occhio, sotto molti aspetti; anche nei comportamenti degli italiani......

Penso, che comodo questo letto W.L............ Quest’ultimo ritorno a Roma mi offre effettivamente molte sensazioni piacevoli, molte visioni nuove. Tutto sembra cambiato (in meglio): cio’ che vedo io stesso, cio’ che leggo sui giornali e vedo in Tv, quello che gli amici mi raccontano.... Sorprendente, che belle novità !

Al mio recapito romano c’é la lettera di un’amica (data del giorno precedente); mi comunica che il figlio neo-laureato, a pochi mesi dalla laurea, ha trovato il lavoro che sognava, da solo, senza presentazioni. Lei stessa, essendo il marito appena andato in pensione, ha trovato e comprato rapidamente una casa in un’altra città, ove voleva trasferirsi. Per le piccole modifiche necessarie, i lavori sono in corso e saranno puntualmente consegnati dalla ditta in capo ad un mese.

Le notizie che trovo a Roma, le esperienze che faccio, sono magnifiche. Riesco a sbrigare una vecchia pratica al comune, multa e condono, in mezz’ora e senza problemi. Vado a trovare mio nipote, infortunato, ricoverato d’urgenza nell’ottimo Poclinico, operato e assistito in maniera perfetta. Partecipo ad una riunuione di condominio (ho ancora una casa a Roma), svoltasi con perfetta organizzazione e vedo discussi, ed efficacemente risolti, quattro dei cinque punti all’ordine del giorno. Inoltre, chieste telefonicamente all’ufficio imposte notizie su un rimborso Irpef che attendo, mi sento rispondere con gentilezza e rapidità. Si scusano per il ritardo, dovuto all’informatizzazione dell’archivio. Il rimborso, dicono, sarà accreditato sul mio conto entro otto giorni.

Discutendo con amici, vengo a sapere che sindacati ed aziende hanno adottato la forma di collaborazione-partecipazione già esistente in Germania da decenni. Risultato: la parola sciopero non é più d’uso da qualche anno nei servizi pubblici !

Ma allora cosa é successo ? Ma é tutto come a Parigi ! I servizi funzionano. Quello che ti spetta lo hai, non serve la “maniglia”, non c’é perdita di tempo.

Mi prende una stretta al cuore.... perché ho lasciato Roma, se si vive altrettanto bene che a Parigi ? Un sussulto...una frenata più forte. Un altoparlante: “Civitavecchia...per Roma, terzo binario.”

Sono sveglio, guardo l’ora, alzo la tendina, riconosco la stazione. Era solo un sogno !...Mi sembrava un po’ strano...Una vita cosi facile a Roma ?

Antonio Greco
ANGREMA@wanadoo.fr