Centrosinistra a rischio spaccatura
Il commissario del Prc Zuccherini: “No al randagismo politico. Si ritrovi la ragion d’essere”
CATANZARO. “Il centro-sinistra, in Calabria, rischia seriamente una rottura”. A dare un vero e proprio ultimatum agli alleati dell’Unione è il commissario regionale del Prc, Stefano Zuccherini. L’approvazione della legge elettorale regionale con lo sbarramento al 4%, alla quale l’Ulivo non avrebbe opposto un’azione ostruzionistica adeguata; l’adesione ad alcuni dei partiti della coalizione di uomini finora collocati nel centro-destra, e sopratutto l’assenza di garanzie precise su alcuni punti programmatici, hanno portato il partito di Bertinotti sull’orlo della defezione. “Il tempo - ha detto Zuccherini nel corso di una conferenza stampa a Catanzaro - è scaduto perché mancano 21 giorni alla presentazione delle liste. Ci sono i margini per un recupero, ma occorrono impegni precisi da parte dell’alleanza affinché sia raccolta l’ansia di cambiamento dei calabresi. Sulla legge elettorale, le segretarie nazionali della Gad avevano concordato una forte azione ostruzionistica che non c’è stata. Anzi, alcuni consiglieri di centro-destra che ne hanno favorito l’approvazione saranno candidati in alcuni dei partiti maggiori della coalizione, il che - ha spiegato Zuccherini - è francamente inconcepibile”. Un no netto il numero uno di Rifondazione in Calabria pronuncia anche contro un’eventuale presenza, tra le forze che sostengono Agazio Loiero nella corsa per la presidenza della Giunta regionale, di liste ispirate da uomini fino a poco tempo addietro in forza alla Cdl: dall’ex assessore regionale ai lavori Pubblici Aurelio Misiti all’ex presidente della Regione Giuseppe Nisticò: “Di liste - ha detto Zuccherini - non si parla proprio. È stato deciso che per l’allargamento della coalizione a soggetti esterni occorre l’unanimità degli alleati”. Zuccherini ha sottolineato la lealtà che il suo partito ha fin qui garantito al centro-sinistra: “Abbiamo contribuito - ha detto riferendosi all’assemblea dei grandi elettori che hanno designato Agazio Loiero - alla scelta del candidato con un metodo innovativo e lavorando per la definizione di punti programmatici nuovi. Quel vantaggio e quella sintonia che avevamo raggiunto sembra perduto ed in malo modo. Non ho mai visto un tale infantilismo politico. Dopo l’assemblea dei grandi elettori di Lamezia non abbiamo mai più potuto incontrarci con i segretari della Gad, che soltanto domani torneranno a riunirsi a Catanzaro in occasione dell’inaugurazione della sede della coalizione. Da allora ci sono stati molti strappi: dall’approvazione di una legge elettorale con sbarramento al 4% e premio di maggioranza unica in Europa a 20 giorni dalla presentazione delle liste ed il randagismo politici che ha portato uomini dal centro-destra al centro-sinistra, personaggi incompatibili con la nostra idea della politica come cambiamento e partecipazione di massa. L’Unione ha perso in Calabria la capacità di parlare alle persone. Il tempo - ha aggiunto Zuccherini - è scaduto - domani si devono ricostituire le ragioni dell’alleanza. Il problema è la natura stessa della coalizione, degli uomini e delle donne che ne devono fare parte, ed i suoi contenuti programmatici”. Difesa della sanità pubblica, tutela dell’ambiente,lavoro e rifiuto della flessibilità sono i capisaldi rispetto ai quali Rifondazione non intende recedere. “Vogliamo un riequilibrio delle risorse a favore degli ospedali pubblici e quindi - ha spiegato Zuccherini - una ridefinizione del piano sanitario regionale in questa direzione; una forte attenzione all’ambiente, un piano straordinario per l’occupazione con un rifiuto netto del precariato e di orme di flessibilità, oltre che una grande attenzione per il rispetto della legalità. E comunque resta il problema delle candidature nel listino con il candidato alla presidenza, perché noi non porteremo acqua al mulino di personaggi con noi incompatibili. Il rischio di una rottura c’è, perché c’è molto pressappochismo”. Zuccherini ha poi detto che Rifondazione parteciperà alle elezioni regionali con il suo simbolo: “Mentre in Europa si discute di cancellare la falce ed il martello, simboli di emancipazione, noi vogliamo riproporli in Calabria”. No ad un cartello elettorale con Verdi e Pdci: “Il loro progetto - ha spiegato il commissario di Rifondazione - è incompatibile con il nostro. Loro guardano all’Ulivo, che per noi è una forza moderata”. Resta invece la disponibilità a liste unitarie con “Progetto Calabrie”, il movimento di intellettuali con cui Rifondazione ha condiviso la battaglia per la candidatura a governatore del rettore dell’Università della Calabria Giovanni Latorre: “Siamo disposti a concordare teste di lista ed a modificare il nostro logo con l’aggiunta della dicitura Progetto Calabrie, ma non abbiano avuto ancora risposta. Progetto Calabrie legittima il detto: “tanto rumore per nulla”. Sembrano più interessati a farsi cooptare nel sistema politico piuttosto che a raccogliere le istanze di cambiamento dei calabresi”.