Il laboratorio è asettico, grigio, da ospedale. Ma fa scuola in America: il professor Bob Streiffer (primo cognome d'indubbie origini, n.d.r.), docente di bioetica all'università del Wisconsin, ritiene possibile creare degli "umanzè", scimpanzè dai tratti umani e una rudimentale forma di parola. In California esistono topi con un cervello umano all' 1%. Invece nel Nevada vivono pecore OGM con fegato all' 80% umano. Mentre nel Minnesota ci sono maiali con sangue umano nelle vene. Che cosa succede, è il revival dei bestiari medioevali che suscitavano paurosa meraviglia? Ora infatti è la volta della chimera, un progetto che in America prende il nome dal mitologico mostro, mix con la testa del leone, il corpo della capra e la coda del serpente (o drago). [...]
La nuova frontiera della ricerca scientifica americana causa gravi problemi morali; ancor più della clonazione. Gli esperimenti transgenici, avviati una decina di anni fa ma poi abbandonati, sono ora in corso in molti laboratori. Cosicchè sta preoccupando gli americani, la chimera: ovvero il voler studiare in laboratorio come si sviluppano le cellule, e gli organi umani, trapiantati in creature viventi. Oltre che scandalizzarsi c'è da spaventarsi? James Bettey, che si occupa di cellule staminali, premette che "Un interscambio tra esseri umani e animali avviene già da tempo: valvole di maiali o mucche vengono trapiantate nei malati di cuore". Ma è preoccupato, si chiede infatti:"Se ciò sia lecito per quanto riguarda il cervello".
A che punto siamo? Evan Balaban (altro cognome d'indubbie origini, n.d.r.), biologo dell'Università di Montreal, in Canada, ha trapiantato nel cervello di alcune galline cellule cerebrali di quaglia, e le galline si sono messe a fare i versi delle quaglie. Che cosa succederebbe facendo un analogo esperimento sugli scimpanzè, con grande quantità di cellule nervose staminali umane? Si arriverebbe agli "umanzè"?. La questione morale è seria. All'Università di Stanford in California, Irwing Weissmann (terzo cognome d'indubbie origini, n.d.t.) ha già iniziato ad iniettare nei topi l' 1% del cervello umano. E' convinto che questa percentuale debba essere aumentata al massimo, ritenendola la strada giusta per debellare malattie come il morbo di Parkinson.
"Iniettando cellule nervose malate nel cervello dei topi, arriveremo a scoprire come contagiano quelle sane, e a produrre i farmaci per neutralizzarle. E li sperimenteremo sulle chimere stesse".
Esmail Zanjani (altro nome sospetto...), dell'Università di Reno, nel Nevada, è convinto che le chimere siano uno strumento di progresso indispensabile. Il biologo inietta le cellule staminali umane nei feti delle pecore, ottenendo fegati all'80% umani. Sostiene che: "Se venissero trapiantati nelle persone, il 20% animale sarebbe subito respinto dal sistema immunologico, ma l'altro 80% sarebbe recepito e salverebbe numerose vite". Le società protrettrici degli animali, però, si oppongono agli esperimenti. E anche talune persone criticano l'umaninazzione degli animali. E' un percorso rischioso quello d'iniettare cellule staminali umane in un embrione animale, perchè le cellule POTREBBERO INTEGRARSI IN OGNI ORGANO, e la chimera diventerebbe un laboratorio vivente. Dopodichè NON è IMPROBABILE CHE QUALCHE CELLULA UMANA POSSA FINIRE ANCHE NELL'APPARATO RIPRODUTTIVO ANIMALE: nascerebbero poi mostri con caratteristiche sia umane sia bestiali. Come da un gatto bianco e una gatta nera nasce anche il micio grigio.


Il Kali-Yuga avanza...