Nuovo arcivescovo a Parigi: Vingt-Trois dopo Lustiger

L'attuale presule di Tours, a lungo ausiliare nella capitale, chiamato dal Papa a raccogliere il testimone del cardinale


Da Parigi
Daniele ZappalÀ


Sarà l'attuale arcivescovo di Tours, André Vingt-Trois, il successore del cardinale Jean-Marie Lustiger alla guida della Chiesa di Parigi. L'annuncio è stato dato ieri a mezzogiorno, in contemporanea alla Sala stampa vaticana, dall'arcidiocesi di Parigi, da quella di Tours e dalla Conferenza episcopale d'Oltralpe. Vingt-Trois è una figura ben nota ai fedeli parigini grazie a un lungo incarico di vescovo ausiliare proprio al fianco di Lustiger. Si tratta, dunque, di un passagio nel segno della continuità, ma con un onere per il successore non per questo inferiore. Il nuovo arcivescovo l'ha chiarito già ieri: «Avverto un senso di vertigine, pensando all'immensità del compito». Monsignor Vingt-Trois si è detto «molto toccato» dalla fiducia del Papa. L'insediamento ufficiale del nuovo arcivescovo sarà celebrato solennemente il prossimo 5 marzo nella Cattedrale di Notre Dame.
Oltre che al nuovo pastore, ovviamente, Parigi si è fermata ieri a rendere omaggio al cardinale Jean-Marie Lustiger, che lascia la Senna dopo 24 anni vissuti da arcivescovo della capitale. Subito dopo l'annuncio il porporato ha diffuso ieri il messaggio di congedo ai fedeli. «Giovanni Paolo II - scrive Lustiger - ha voluto di nuovo, come aveva fatto per me 24 anni fa, nominare arcivescovo un parigino che conosce questa Chiesa e che sia conosciuto da essa. Me ne rallegro vivamente». Affettuosa la presentazione del successore: «Se posso vantarmi di aver passato la mia infanzia sulle due colline parigine, Montmartre e Montparnasse, egli può vantarsi di essere un figlio della Montagne Sainte Geneviève». Lustiger ricorda poi di aver presentato nel settembre 2001, all'età di 75 anni, le proprie dimissioni. Gli anni trascorsi da allora, assicura il presule ai fedeli, mostrano « che il Santo Padre ha voluto prendere tutto il tempo che gli sembrava necessario per riflettere, pregare e designare il nuovo arcivescovo di Parigi». Proiettato al futuro e caloroso, il saluto finale: «Tengo a dirvi la mia profonda e forte speranza per l'avvenire della Chiesa, in particolare a Parigi».
A livello ufficiale, è stato il premier Jean-Pierre Raffarin a portare il saluto della Francia a Lustiger, «una figura eminente della Chiesa» dalla «personalità eccezionale». «Il suo rigore intellettuale - scrive Raffarin - ha giocato un ruolo fondamentale nella realizzazione del dialogo istituzionale fra la Chiesa e i poteri pubblici». Anche la stampa francese e parigina, riportando con anticipo le insistenti indiscrezioni sull'imminente partenza del cardinale, hanno voluto già ieri ritracciarne la figura. La Croix ha salutato nel proprio editoriale «la modernità di un cardinale», sottolineando la «potenza della testimonianza» di Lustiger. Le Monde ha reso omaggio a tutta pagina a un «uomo vicino alla società civile». «Schiettezza e ironia» sono invece le qualità umane dell'arcivescovo ricordate da Le Parisien, il quotidiano più letto della capitale.
Monsignor Vingt-Trois guiderà una Chiesa che in città è organizzata in 106 parrocchie - 8 quelle nuove create da Lustiger - dove operano ogni giorno 592 preti diocesani e 92 diaconi permanenti, ma dove sono anche insediate 220 diverse comunità di vari ordini, con più di 4 mila religiosi. Lo scorso novembre, tutte le parti hanno suonato assieme per una settimana la grande sinfonia di evangelizzazione metropolitana intitolata Toussaint 2004. Una tappa che, come quella di ieri, si rivolge al futuro ma all'insegna di tutto ciò che esiste già.
È in questo spirito che si è pronunciato ieri Vingt-Trois: «Non sono stato nominato per fare una crociata ma per aiutare la Chiesa di Parigi a vivere». Il nuovo arcivescovo, citando Papa Giovanni XXIII, ha detto di voler decifrare «i segni dei tempi» per «portare nei dibattiti di oggi la luce del Vangelo».


Avvenire - 12 febbraio 2005