Allora amici, calma, ci sono due questioni aperte.
La prima: lo spirito di adesione al progetto. Jan in effetti descrive bene un comune sentire, ma attenzione: il progetto del partito unico dipende dalle quattro formazioni componenti, e in particolare dal traino dei leader. La calamita cioè esiste ed è attiva. Bisogna vedere come e quanto i leader spingano i partiti verso la calamita o in senso opposto.
In poche parole voglio dire che il nostro destino dipende dalle scelte di Luciana Sbarbati, che se non avverte all'interno del movimento una chiara diffidenza, se non una vera e propria avversione verso il PUS, può essere tentata di assecondare Prodi fino alla fine (anche per calcoli personali). E oggi come oggi trova un movimento apparentemente compatto ed entusiasta, che non la farà desistere.
Se vogliamo cambiare l'approdo finale, battiamo un colpo, perdinci!
La seconda: è possibile essere repubblicani in un partito più ampio?
Caspita se è possibile... è possibilissimo, e anzi auspicabile in futuro. Ma in un progetto laico e di progresso, dove la nostra capacità propositiva possa ampliarsi, arricchirsi, sublimarsi in favore di una politica vicina alle nostre istanze.
Con una compagnia rinfoltita dai cattolici e dai socialdemocratici acquisiti dal comunismo, come repubblicani andiamo poco lontano.